lunedì 21 gennaio 2019

I FONDATORI DEL CRISTIANESIMO A ROMA

Nel Nuovo Testamento non abbiamo alcuna prova concreta che attesti che Pietro sia mai giunto Roma. Molti mettono seiamente in dubbio il fatto che sia veramente lui il primo Papa di Roma e in questa ricerca, indagheremo circa le origini del Cristianesimo a Roma,  mettendo da parte la secolare classica tradizione della Chiesa che vuole Pietro e Paolo come primi fondatori della Chiesa di Roma.
Incominciamo la ricerca esaminando un dei passi storici più antichi attinenti all'origine del cristianesimo; Svetonio in Vita dei Claudii, 23.4  attesta:

"Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantes Roma expulit".

La traduzione in italiano è: "Espulse da Roma i Giudei che per istigazione di Cresto erano continua causa di disordine “.

“Per alcuni contestatori, Cristo non poteva esistere nel 54 D.C. circa sotto a Claudio e per giunta a Roma, quindi identificano questo Cresto, con un altra persona, che nulla aveva a che fare con il Cristianesimo.Tuttavia a  Roma in quel periodo c'era una sola persona che si spacciava per il Cristo e ciò lo troviamo scritto negli Atti di Pietro, negli Atti di Pietro e Paolo, nelle pseudo Clementine e in maniera più esplicita nelle opere di Giustino che scrive in maniera inequivocabile:
"Simone si trasferì a Roma sotto l’imperatore Claudio dove…Aiutato dai demoni fece prodigi di magia: Fu preso per un dio e, come Dio, gli fu eretta una statua nell’isola tiberina…" (Giustino, Apol.1,26).
Come avrete già capito, era il primo maestro protognostico Simon Mago ad essere a Roma in quel periodo, che professando il suo Cristianesimo, la più antica forma di Cristianesimo, si definiva il Cristo o addirittura un Dio.
Altre fonti tuttavia asseriscono che in quel periodo a Roma ci fosse Paolo di Tarso,  anche se scettici ribadiscono che la biografia e I posti visitati da Paolo, coincidono in maniera speculare con I posti visitati da Simon Mago, a tal punto che molti, viste le numerose coincidenze che emergono tra i due, ipotizzano che Paolo e Simon Mago siano nella realtà la stessa persona.
Considerando poi che le lettere di Paolo siano arrivate a Roma con Marcione nel 140 D.C.,  storicamente abbiamo prove scritte che attestano cronologicamente prima l'esistenza di Simon Mago e poi di Paolo.
Anzi a dirla propria tutta, c'è un preciso punto storico dove qualcuno ha valuto sovrapporre le due figure, probabilmente per eclissare la scomoda figura di Simon Mago e il passo a cui mi riferisco lo troverete sia nelle opere di Giuseppe Flavio che nel Nuovo Testamento.

Il passo che troviamo in Antichità Giudaiche parla proprio di Simon Mago, detto Atomo, in cui viene specificato che in quel periodo si trovasse a Cipro:

Nel tempo in cui Felice era procuratore della Giudea, la osservò: era infatti più bella di tutte le donne e nacque una passione per lei. Le mandò uno dei suoi amici, un Giudeo cipriota Simone detto Atomo, che si faceva passare per mago, per convincerla ad abbandonare il marito e sposare Felice. Felice le prometteva di renderla estremamente felice, purché lei non lo respingesse.(Antichità Giudaiche 20:142)
Lo stesso passo lo troviamo in Atti, che ambienta la vicenda sempre a Cipro ma censurando il vero nome del mago, cambiandolo con Elimas :
Bàrnaba e Saulo nell'isola di Cipro4Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. 5Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con sé anche Giovanni come aiutante. 6Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, 7al seguito del proconsole Sergio Paolo, uomo saggio, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. 8Ma Elimas, il mago - ciò infatti significa il suo nome -, faceva loro opposizione, cercando di distogliere il proconsole dalla fede. 9Allora Saulo, detto anche Paolo, colmato di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui 10e disse: «Uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11Ed ecco, dunque, la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombarono su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. 12Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dall'insegnamento del Signore.

Per rimanere in linea con la testimonianza storica di Giuseppe Flavio, aggiungiamo un passo che troviamo sempre in Atti ma al capitolo 24, dove Simon mago viene palesemente censurato e sostituito da Paolo:

24Dopo alcuni giorni, Felice arrivò in compagnia della moglie Drusilla, che era giudea; fece chiamare Paolo e lo ascoltava intorno alla fede in Cristo Gesù. 25Ma quando egli si mise a parlare di giustizia, di continenza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e disse: «Per il momento puoi andare; ti farò chiamare quando ne avrò il tempo». 26Sperava frattanto che Paolo gli avrebbe dato del denaro; per questo abbastanza spesso lo faceva chiamare e conversava con lui.

E' interessante notare nelle Pseudo clementine, che precisamente dopo questa precisa circostanza si attesti che Saulo verrà chiamato con il nome Paolo e nella stessa maniera, Simon mago, viene soprannominato Elimas il mago.
Inoltre Simon mago  viene chiamato anche “Atomo” stando alla testimonianza dello storico Giuseppe Flavio e Atomo in greco colloquiale significa “piccolo” e in latino anche “paulus” o “paululus” hanno lo stesso significato.
E' evidente che qui i casi son due: o Paolo e Simon mago sono la stessa persona o qualcuno in passato, per cancellare i meriti al protognostico Simon mago, ha attribuito i suoi successi a Paolo di Tarso.
In ogni modo, quello che a noi interessa è sapere quindi chi fosse nella realtà l'uomo che portò il Cristianesimo a Roma.
Sebbene molti di noi abbiano letto da molti autori che lo gnosticismo prese piede in Egitto prima di altrove, da quello che emerge da questi studi, lo gnosticismo, contrariamente a quello che molti hanno sempre pensato, prese piede anche a Roma prima dell'ortodossia filopaolina, grazie proprio al primo maestro gnostico, Simon mago.
Nello stesso tempo, possiamo notare che il termine Cresto e Crestiani appare nelle  primi fonti storiche e venne sostituito, via via nel tempo, dal termine Cristo e Cristiani, nello stesso arco temporale della scomparsa progressiva dello gnosticismo.
Quindi alla luce di ciò, non è sbagliato pensare che molte cose furono costruite artificiosamente dai protordossi, per cancellare il primato a Roma dello Gnosticismo.
Ma le sorprese non finiscono qui!
Secondo alcune fonti, i successori diretti di Pietro a Roma furono i papi Lino e Clemente ( Ippolito di Roma, Catalogo Liberiano, Liber Pontificali, Ottato di Milevi, Agostino d'Ipponia).
Se consideriamo dunque l'ipotesi che sostiene che Pietro non sia mai arrivato a Roma, Lino e Clemente risultano quindi le prime due persone a ricoprire a Roma l'incarico di Papa della Chiesa.Per quanto riguarda Lino, la tradizione attesta che occupava il papato di Roma sostituendo all'occorrenza Pietro: in poche parole,quando Pietro andava via da Roma, quest'ultimo veniva sostituito da Lino.Ovviamente se Simone detto Pietro a Roma non vi era mai giunto, nella realtà non esisteva nemmeno un suo sostituto.Eppure la tradizione vuole che la tomba di Lino si trovi vicina a quella di Pietro. La questione merita un indagine più approfondita, che vada oltre ai testi della tradizione.Uscendo quindi fuori dalla tradizione scritta ed entrando per necessità nel campo dell'archeologia, devo farvi presente che da un manoscritto del Torrigio si evince che sul sarcofago di Lino c'erano altre lettere accanto alla parola Linus, così che il nome poteva essere un altro come Aquilinus e quindi Aquila, un personaggio importante che in Atti appare come un seguace importante di Paolo, mentre nelle Pseudo Clementine, viene fatto passare come un seguace di rilievo di Simon mago, anche se ad un certo punto ne prese le distanze.Questo va detto sempre per ribadire nuovamente che le biografie di Simon Mago e Paolo di Tarso, collimano anche quando si vanno a vedere i nomi dei loro seguaci più illustri, come in questo caso Aquila.
Aquila in molte fonti viene considerato come il nipote dell'imperatore Tito Flavio Vespasiano e quindi il fratello di Clemente Romano.
Per chi vuole scendere nei dettagli, ricordo che Vespasiano era il padre del conosciuto Tito Flavio Vespasiano ( che causò la caduta di Gerusalemme nel 70 D.C.)  e fratello di Tito Flavio Sabino, quest'ultimo era il padre sia di Clemente e sia di Aquila (quest'ultimo stando allo pseudo Clementine e alle fonti ebraiche).Avete capito bene, togliendo Pietro, a Roma i primi due Papi di Roma, risultano due fratelli, di sangue blu, nipoti di Tito. Anzi a dirla proprio tutta, Clemente romano, oltre ed essere stato considerato un papa dalla cristianità, nella sua biografia risulta addirittura che sia stato per un periodo un console romano.
Svetonio, oltre a confermare ciò, attesta anche I motivi che portarono Domiziano a decidere di condannare a morte Clemente, appena terminato il suo consolato, sulla base di un leggero sospetto di ateismo:
" Denique Flavium Clementem patruelem suum, contemptissimae inertiae... repente ex tenuissima suspicione tantum non in ipso eius consulatu interemit. "(Svetonio, Vita di Domiziano)

E ancora:

" Nello stesso anno Domiziano mandò a morte, con molti altri, Flavio Clemente, allora console, benché fosse suo cugino e avesse in moglie Flavia Domitilla, sua parente. Entrambi furono condannati per il delitto di ateismo. Secondo questi capi di accusa furono condannati molti altri, che avevano seguito i costumi giudaici: molti uccisi, altri puniti con la confisca dei beni; Domitilla fu solo esiliata a Pandateria."
(Epitome di Cassio Dione, Historia romana)

Anche seconodo un Martilogio Romano abbiamo una conferma in linea a quanto detto:
« A Roma, commemorazione di san Flavio Clemente, martire, che dall'imperatore Domiziano, di cui era stato collega nel consolato, fu ucciso con l’accusa di ateismo, ma in realtà per la sua fede in Cristo. »

E' importante riscontrare che Clemente morì accusato di Ateismo, la stessa accusa mossa nei confronti di Simon Mago da parte addirittura dei protortodossi cristiani.
Infatti nelle omelie pseudo clementine n. 50 nel Cap. XXXVII troviamo un passo intitolato "Spie mel campo del nemico", dove Pietro ordina ai suoi discepoli: "alcuni dei nostri frequentino simulatamente Simon Mago come se fossero suoi compagni, come se fossero persuasi dal suo più ATEO errore, in modo che possano apprendere il suo scopo...". Dal punto di vista teologico, Simon mago fu accusato di ateismo perchè lui stesso si considerava un Dio. Questa primissima forma di Cristianesimo, nacque con un interpretazione personale di alcuni passi del Vecchio Testamento da parte di Simon Mago, come ad esempio il passo presente in Genesi:"Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». "
Con questo e altri passi Simon Mago dimostrava che si poteva davvero essere  come un Dio, così come viene descritto nei dettagli nelle Pseudo Clementine e fu soprattutto per questo motivo che Aquila si distaccò da lui.
Aquila ritenedolo un mortale, come tutti, non riusciva a considerarlo o a considerarsi un Dio e non riteneva onesto fingersi un Dio, chiedendo soldi alla gente dopo aver simulato miracoli o spettacoli dI magia.
In ogni modo Aquila dalle fonti ignorate dai più, risulta il personaggio più importante della chiesa di Roma, difatti nel Nuovo Testamento Paolo dichiara che " a lui deve la sua vita" e oltre a ciò Aquila risulta che abbia messo a disposizione "le sue propietà" per le riunioni dei primi cristiani.
A prova di ciò, per rimarcare l'importanza di Aquila,aggiungo che dopo il provvidimento di Caludio, Paolo parla con il personaggio più importante della chiesa romana, che attenzione non risulta Pietro ma bensì LINUS, diminutivo, come detto in precedenza dalle prove archeologiche, di AquiLINUS.
Infatti in Atti Paolo parla propio con lui:Dopo di ciò Paolo partì da Atene e venne a Corinto, dove trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, appena giunto dall’Italia con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato che tutti i Giudei se ne andassero da Roma. Paolo si reco da loro, e poiché erano dello stesso mestiere, prese alloggio presso di loro e lavorava: erano infatti fabbricanti di tende” (At 18,1-3).
Vorrei comunque ribadire ai Cristiani, che Aquila, sebbene risulti uno dei più importanti aiutanti di Paolo di Tarso, nelle fonti patristiche si deduce che in un'età sconosciuta si unì ai cristiani, ma in seguito li lasciò e divenne un proselita del giudaismo. Nella realtà questo espediente è servito per nascondere le vere origini del cristianesimo, infatti secondo Jerome era un discepolo del rabbino Akiba. Il Talmud afferma di aver terminato le sue traduzioni sotto l'influenza di R. Akiba e che i suoi altri insegnanti erano Eliezer ben Hyrcanus e Joshua ben Hananiah.
Costoro a loro volta erano I discepoli prediletti Yohannan ben Zakkai, infatti secondo il "Talmud", Yochanan aveva 6 discepoli (principali): Hanania Ben Dosa (Anania figlio di Dosa), Eliezer ben Hyrcanus (Lazzaro figlio di Ircano), Joshua ben Hananiah (Giosuè figlio di Anania[4]), Yosi (Iose, diminutivo di Giuseppe, Yosef in ebraico), Shiméon ben Nathanel (Simeone figlio di Nataniele/Natanaele) ed Eleazar ben Arakh (Eleazaro/Eleazzaro/Lazzaro figlio di Arakh).
Aquila siccome appare in molti fonti giudaiche, discepolo, non di Pietro e Paolo o di qualche Apostolo di Gesù, ma semmai dei diretti discepoli di Yohannan ben Zakkai (che Giuseppe Flavio chiama Giovanni di Giscala), lo hanno adombrato e spodestato ingiustamente da primo papa di Roma (considerando Pietro mai giunto a Roma) e al suo posto si sono inventati Linus, che di storico non ha nulla, ma risulta dalle prove archeologiche semplicemente un diminutivo di Aquilinus.
Per quanto riguarda Clemente Romano, secondo papa dopo aquiLINUS, anche lui dalle fonti ebraiche non risulta affatto discepolo di Pietro e Paolo o di qualche apostolo di Gesù. Ciò viene testimoniato da due brani relativi alla vicenda di Flavio Clemente tratti rispettivamente dal Talmud, Aboda Zara, 10b e da Debarim Rabba II

“Cesare, nemico dei Giudei, disse ai grandi del suo regno: Se uno ha un’ulcera ad un piede, bisogna amputare il piede e guarire o guardarlo e soffrire? Essi risposero: Bisogna amputare il piede e guarire. Katia bar Schalom replicò che non si poteva venire a capo dei Giudei, poiché è scritto che Dio li disperderà ai quattro angoli del mondo. Il re disse a Katia Bar Schalom: Tu hai ragione, ma contro il tuo re e chi trionfa sul suo re deve essere gettato nella geenna. Mentre lo portavano al supplizio, una matrona gli disse” Disgrazia al navigatore che leva l’ancora senza aver pagato l’imposta! Ma egli si circoncise e diede i suoi beni a rabbi Akiba. Al momento della sua morte una voce celeste si fece intendere, che pronunciò queste parole: Katia bar Schalom è destinato alla vita eterna”

“I nostri maestri, R. Eliezer, R. Josue e R. Gamaliel erano a Roma, quando il Senato decretò di sterminare i Giudei del mondo nel giro di trenta giorni. Vi era un senatore che temeva Dio. Egli avvertì R. Gamaliel e i nostri maestri si abbandonarono al dolore, quando quest’uomo pio disse loro di cessare di affliggersi, poiché entro trenta giorni il Dio dei Giudei sarebbe venuto in loro soccorso. Al venticinquesimo giorno, quest’uomo raccontò tutto a sua moglie che gli disse: “Ecco che sono trascorsi venticinque giorni”. “Ne restano ancora cinque” rispose lui. Ma siccome lei era ancora più pia di suo marito, disse “Non hai un anello? Succhialo e muori. La tua morte porterà nell’assemblea una proroga di trenta giorni, durante i quali il decreto sarà ritirato.” Egli seguì il consiglio della moglie, succhiò l’anello e morì. Ci si accorse in seguito che il vascello non aveva lasciato il porto senza aver pagato l’imposta”
“Cesare, nemico dei Giudei, disse ai grandi del suo regno: Se uno ha un’ulcera ad un piede, bisogna amputare il piede e guarire o guardarlo e soffrire? Essi risposero: Bisogna amputare il piede e guarire. Katia bar Schalom replicò che non si poteva venire a capo dei Giudei, poiché è scritto che Dio li disperderà ai quattro angoli del mondo. Il re disse a Katia Bar Schalom: Tu hai ragione, ma contro il tuo re e chi trionfa sul suo re deve essere gettato nella geenna. Mentre lo portavano al supplizio, una matrona gli disse” Disgrazia al navigatore che leva l’ancora senza aver pagato l’imposta! Ma egli si circoncise e diede i suoi beni a rabbi Akiba. Al momento della sua morte una voce celeste si fece intendere, che pronunciò queste parole: Katia bar Schalom è destinato alla vita eterna”.
Questi due racconti sono 2 testimonianze diverse ma si riferiscono ad una stessa vicenda e  alla stessa persona. Bar Shalom sembrerebbe essere la traduzione ebraica della parola latina Clemens (filius paci) ed entrambe le testimonianze mostrano il console romano circonciso e sacrificato per la causa giudaica.

E' importante notare che Flavio Clemente prima di morire diede i suoi beni a rabbi Akiba, che ricordo sostenne la campagna messianica di Bar Kokhba sotto Adriano.

Detto questo ricordo che in Atti degli apostoli cap.5 emerge che I primi discepoli erano tenuti a mettere "ai piedi degli apostoli" I loro averi e tutti I profitti ricavati da vendite di immobili o terreni,pena la morte.

Da quello che emerge da questa ricerca pare che I beni di Clemente siano stati messi ai piedi del rabbino Akiba, discepolo anche lui di Eliezer ben Hyrcanus e Joshua ben Hananiah che ATTENZIONE,mi ripeto, non erano apostoli di Gesù, ma del sedicente messia Yoahannan ben Zakkay ( Giovanni di Giscala). Questo dimostra che nel 100 D.C.,data della morte di Clemente, nessuno conosceva I cristiani di Paolo, la sua Chiesa e Gesù.
Eliezer ben Hyrcanus e Joshua ben Hananiah furono quindi I maestri dei primi cristiani di Roma e risultano essere proprio I due che portano la salma di Yoannan ben Zakkai fuori dalla mura di Gerusalemme iscenando la sua morte e resurrezione: un atto divenuto reale e di primaria importanza successivamente nel Cristianesimo paolino.

CONCLUSIONI

Come qualsiasi libro di storia delle religioni che si rispetti, questa ricerca si conclude confermando che anche il cristianesimo ha origine dal potere politico.
La famiglia di Vespasiano e in particolare I suoi nipoti ( Aquila e Clemente) pur rimanendo attaccati al giudaismo e alle sue leggi, hanno giocato un ruolo primario nella formazione del Cristianeimo a Roma. Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, dichiarando di essere intimo amico dI Tito, non è da escludere che fosse vicino o proprio dentro alla famiglia dei nipoti di Vespasiano.
In ogni modo lo storico Giuseppe Flavio in linea con il più illuminato della storia rabbinica Maimonide, sosteneva che il Messia atteso dalle profezie, doveva distruggere e poi ricostruire il tempio.
Per Giuseppe Flavio il Messia era quindi Vespasiano, tuttavia gli ebrei videro questa profezia realizzarsi con Yoahannan ben Zakkai ( chiamato Giovanni di Giscala da Giuseppe Flavio).
Succesivamente storicamente il ciclo di questa profezia si chiuse con Aquila, che ebbe da Traino il compito di ricostruire Gerusalemme e il suo Tempio. Tuttavia Traiano fu dissuaso da alcuni, nel ricostruire un nuovo tempio dedicato al Dio degli ebrei, perchè questo avrebbe alimentato altre rivolte e la nascita di altri nuovi sedicenti Messia. Dunque Aquila alla fine, ebbe l'ordine di ricostruire sulle antiche rovine un nuovo Tempio, ma dedicato a Giove.
A Roma Aquila assieme Clemente fondarono di fatto una nuova chiesa, ma la tradizione vuole che il primo fondatore della chiesa di Roma sia stato Simone bariona detto Pietro, perchè la tradizione lo vuole prima imprigionato nel carcere di massima sicurezza Mamertino e poi martirizzato.
Costui dalle prove storiche e archeologiche, risulta essere nella realtà Simone bargiora (il figlio del proselito), il capo dei Barionim e cioè il capo dei Sicari, chiamato anche nelle fonti ebraiche Abba Sikra o ben Batiah.
E' molto probabile che da bar(ionim) Abba,  derivi il termine evangelico barabba, in ogni modo lui aiutò Yohannan ben Zakkay ad uscire vivo da Gerusalemme, iscenando la famosa morte e risurrezione di quest'ultimo, assieme ai rabbini Gesù figlio Anania e Lazzaro figlio di Ircano, che come ho detto in precedenza, nelle fonti ebraiche risultano I maestri dei primi cristiani di Roma ( Aquila e Clemente).
Simone bargiora risulta essere il nipote di Yoahannan be Zakkay, precisamente il figlio di sua sorella e anche nelle opere ebraiche risulta in una situazione che abbia rinnegato 3 volte il maestro e zio Yoahannan ben Zakkay.
In ogni modo Simone bargiora difese fino alla fine Il tempio di Gerusalemme e uscendo da sotto le PIETRE del tempio ormai distrutto, venne incarcerato a Roma nel Mamertino e successivamente giustiziato. Fu da questo evento storico che nacque la profezia messa in bocca Gesù: "distruggerò questo tempio e ne costruirò uno in tre giorni... di questo tempio non ne rimarrà che PIETRA su PIETRA....Simone barjona Io ti chiamerò PIETRO e su questa PIETRA io fonderò la mia chiesa!"

Quindi tornando a noi, lo storico Giuseppe Flavio in linea con le fonti ebraiche, attesta che furono principalmente due le persone che causarono la caduta di Gerulemme e del suo Tempio e furono Yohannan ben Zakkai ( Giovanni di Giscala) e Simone bargiora suo parente.

Ma le sorprese non finiscono qui!
Se andiamo a spulciare nel Vecchio Testamento quali erano le profezie in merito alla distruzione e alla ricostruzione del Tempio che identificano la venuta del Messia, così come alludevano con certezza Giuseppe Flavio e il grande rabbino Maimonide, scopriamo delle cose importanti davvero incredibili.
 Ebbene, secondo il a Bibbia Giosuè figlio di Iosàdak fu il primo ad esercitare la funzione di sommo sacerdote dopo il ritorno degli ebrei dalla cattività babilonese, presumibilmente dal 515 al 490 circa a.C. Il suo ruolo nella ricostruzione del Tempio è di primaria importanza e lasciò agli ebrei un ricordo di stampo profetico indelebile.
In Zaccaria cap. 6 leggiamo:
11Prendi quell'argento e quell'oro e ne farai una corona che porrai sul capo di Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote. 12Gli riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio: fiorirà dove si trova e ricostruirà il tempio del Signore. 13Sì, egli ricostruirà il tempio del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà da sovrano sul suo trono. Un sacerdote siederà sul suo trono e fra i due regnerà una pace perfetta. 14La corona resterà come gradito memoriale nel tempio del Signore, in onore di Cheldài, Tobia, Iedaià e in onore del figlio di Sofonia. 15Anche da lontano verranno a riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la voce del Signore, vostro Dio»

Ecco la profezia delle profezie,quella che ha fatto nascere il Cristianesimo, che è legata alla distruzione/costruzione del Tempio.

Da questo evento storico/profetico gli evangelisti hanno ricavato il nome del Cristo:

Da Giosuè deriva GESÙ

Da Germoglio deriva NAZARENO

Da figlio di Iosadàk,  dalla prima parte della nome deriva Giuseppe ( dall'ebraico Iose).
Invece dal nome Jozadak / Jehozadak ( nome intero e derivato da altre traduzioni) consiste di due elementi, la prima parte è יה (Yah) = יהו (Yahu) = יו (Yu), che a loro volta sono forme abbreviate del Tetragrammaton יהוה , YHWH o Yahweh.

Ed ecco ottenuto GESÙ IL NAZARENO figlio di GIUSEPPE o di Dio (dipende da come sI vuole tradurre il nome del padre) , la persona incaricata da Dio (500 anni prima la venuta di Cristo) a ricostruire il Tempio di Dio.

Incredibile vero?

Gli evangelisti non hanno scelto dei nomi casuali, ma proprio quei nomi legati alla caduta e alla riedificazione del Tempio.

Da qui nasce il Cristianesimo, con I suoi reali protagonisti ispiratori, Yoahannan ben Zakkai e suo nipote Simone barjona, coloro realizzarono la profezia delle profezie, la caduta del tempio e la sua riedificazione attraverso I loro discepoli.


La profezia che non ha tempo conclude chiaramente:

da qui " RICONOSCERETE CHE IL SIGNORE DEGLI ESERCITI MI HA INVIATO A VOI"

NOTE

Alcuni contenuti sono tratti dal sito www.anzarouth.com : Talmud Bavli, trattato Ghittin, traduzione a cura di Ralph Anzarouth

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html

Nello stesso sito, troviamo ben legato a Yohannan ben Zakkai e Abba Sikra, Onkelos.
Onkelos qui viene nominato per ben 9 volte, ed era nella realtà il soprannome di Aquila, Nipote di Vespasiano e fondatore della Chiesa romana assieme al suo parente Clemente.










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