giovedì 31 ottobre 2019

IL SIGNORE FU TRAFITTO DA UN SOLDATO ROMANO E LA CORTINA DEL TEMPIO SI SQUARCIÒ NEL 70 D.C.

In questa parte parleremo di quando storicamente il Signore fu trafitto da un soldato romano provocandone l'uscita del suo sangue salvifico e di quando la cortina del Tempio si squarciò dopo la sua morte apparante.

Incominciamo esaminando I testi sacri Cristiani:

DAL VANGELO DI GIOVANNI:

“uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.”

DAL VANGELO DI MARCO:

Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 39Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!».

19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, 20 per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, (Ebrei 10:19-20 – La Nuova Riveduta 1994).
11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo, cioè, non di questa creazione, 12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. (Ebrei 9:11-12 – La Nuova Riveduta 1994).
50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. 51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, (Matteo 27:50-51 – La Nuova Riveduta 1994).

Passiamo adesso al Talmud e vediamo I testimoni oculari di questi eventi quando e in che miniera registrano questi fatti:

[Vespasiano] se ne andò e mandò Tito. Ed è scritto (Deut. 32, 37): "E disse: dove sono le loro divinità, le rocce in cui riponevano la loro fiducia?" Questo [versetto si applica] a Tito il malvagio, che insultò e blasfemò contro l'Altissimo. Cosa fece? Acchiappò una prostituta ed entrò nel Santo dei Santi, stese un rotolo della Torà e peccò con lei, prese una spada e infilzò la Parochet [ossia la cortina che nel secondo Tempio separava il Santo dal Santo dei Santi], avvenne un miracolo e da essa cominciò a schizzare sangue e [Tito] pensò di essersi ucciso (cioè di avere ucciso il Santo, benedetto Egli sia – il Talmud usa per rispetto verso D-o una espressione sostitutiva), come è scritto (Salmi 74, 4): "I Tuoi oppressori hanno ruggito nel Tuo Tempio, hanno interpretato le loro superstizioni come dei veri segni." Abba Chanan cita (Salmi, 89, 9): "Chi è come Te, D-o forte?", cioè: chi è forte e inflessibile come Te, che ascolti gli insulti e le blasfemie di quel malvagio e continui a tacere? Nella Yeshivà di Rabbì Yishmaèl interpretarono il versetto (Esodo 15, 11): "Chi è come Te tra i potenti, o Signore?" [aggiungendo una lettera]: "Chi è come Te tra i muti, o Signore?", [che ascolti gli insulti e non reagisci].
Cosa fece [Tito]? Prese la Parochet e ne fece un sacco, raccolse tutti gli strumenti del Tempio, li pose all'interno e li posò sulla nave per andare a vantarsi nella sua città, come è scritto (Ecclesiaste 8, 10): "Infatti, ho visto dei malvagi venire sepolti: essi venivano da un luogo santo e venivano dimenticati nella città in cui avevano agito." [Modificando una lettera] leggi "raccolti" al posto di "sepolti" e "per vantarsi" al posto di "venivano dimenticati". C'è [invece] chi legge [nel versetto] proprio la parola "sepolti", perché fu rivelato loro perfino ciò che era sepolto"

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html?m=1

Come potete vedere il rabbino che conclude la fonte, precisa:

C'è [invece] chi legge [nel versetto] proprio la parola "sepolti", perché fu rivelato loro perfino ciò che era sepolto.
L'evangelista Matteo fu proprio uno di questi, infatti come puntualizza il rabbino, scrive:

DAL VANGELO DI MATTEO

51Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. 53Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

Nel Talmud viene inoltre specificato che oltre “al soldato romano" Tito,  ci fosse innanzi alla presenza del Signore trafitto anche una prostituta.
Similmente secondo la tradizione Cristiana, il.Signore apparve prima alla prostituta Maria Maddalena:

VANGELO DI GIOVANNI CAPITOLO 20

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!»….
Per finire la notizia giunse a Simone e a Giovanni ( il discepolo amato dal Signore).

Nella stessa maniera l'evento dell'apparizione del Signore, viene collegato nel Talmud ad Abba Sikra e a Yokhannan ben Zakkai, chiamati dallo storico Giuseppe Flavio rispettivamente con I nomi di Simone bargiora e Giovanni di Giscala, le ultime persone che storicamente lasciarono il Tempio del Signore, prima della sua caduta.

Sempre nel passo, i rabbini che parlano della presenza del Signore in modo incorporeo nella cortina del Tempio, aggiungono dei commenti in linea con le antiche scuole docetiche cristiane:

" Abba Chanan cita (Salmi, 89, 9): "Chi è come Te, D-o forte?", cioè: chi è forte e inflessibile come Te, che ascolti gli insulti e le blasfemie di quel malvagio e continui a tacere? Nella Yeshivà di Rabbì Yishmaèl interpretarono il versetto (Esodo 15, 11): "Chi è come Te tra i potenti, o Signore?" [aggiungendo una lettera]: "Chi è come Te tra i muti, o Signore?", [che ascolti gli insulti e non reagisci].

La stessa lezione la troviamo nel VANGELO DI PIETRO, scartato dai padri della chiesa proprio perché in esso era contenuto lo stesso contenuto docetico:

[4][10] Condussero due malfattori e crocifissero il Signore in mezzo a loro. Ma lui taceva quasi che non sentisse alcun dolore...
I fatti e I nomi Talmud, coincidono con I resoconti evangelici, tuttavia quello che salto all'occhio anche al lettore inesperto è che tutto accadde poco prima della caduta del Tempio nel 70 e non sotto a Ponzio Pilato.

Altre prove negli scritti sacri che seguono la stessa linea temporale del Talmud, le possiamo trovare nel Vangelo di Pietro:

[7][25] Gli Ebrei, gli anziani e i sacerdoti compresero allora il grande male fatto a se stessi e cominciarono a lamentarsi battendosi il petto e a dire: “Guai ai nostri peccati! Il giudizio e la fine di Gerusalemme sono ormai vicini”.
[26] Io [Pietro] ed i miei amici eravamo nella tristezza e, con l’animo ferito, ci nascondevamo: eravamo, infatti, ricercati da loro come malfattori e come coloro che volevano incendiare il tempio.

https://mikeplato.myblog.it/2017/02/23/vangelo-di-pietro-testo-integrale/

Questi passi secondo alcuni nascondono un velato antisemitismo, eppure se andiamo a leggere i passi dello storico Giuseppe Flavio, si riesce a capire che le cose andarono davvero in questa maniera:

Libro IV:570 Nel frattempo la massa degli Zeloti che era dispersa nella città si raccolse nel tempio unendosi a quelli che erano stati messi in fuga, e Giovanni si preparò a guidarli giù contro il popolo e gli Idumei.
Libro IV:571 Questi ebbero paura non tanto del loro attacco, essendo più forti in combattimento, quanto della loro follia, pensando che quelli di nottetempo potevano fare una sortita dal tempio, ucciderli e dar fuoco alla città.
Libro IV:572 Si radunarono allora a consiglio con i sommi sacerdoti per deliberare come difendersi dal loro assalto.
Libro IV:573 Ma il Dio sconvolse le loro menti ed essi pensarono di ricorrere a un rimedio peggiore del male;
infatti per liberarsi di Giovanni decisero di far entrare Simone, cioè di attirarsi un secondo padrone, e per di più sollecitandolo con le preghiere.
Libro IV:574 La decisione venne eseguita e il sommo sacerdote Mattia fu inviato a pregare quel Simone, che tanto avevano temuto, di voler entrare in città. Unirono le loro insistenze anche tutti quelli che erano stati costretti a fuggire da Gerusalemme per gli Zeloti e che desideravano di recuperare case e averi.
Libro IV:575 Simone acconsentì con grande degnazione di far loro da padrone e fece il suo ingresso come per liberare la città dagli Zeloti, acclamato dal popolo quale salvatore e protettore;
Libro IV:576 ma quando fu dentro col suo esercito non pensò che al suo potere, considerando quelli che l'avevano invocato non meno nemici di coloro contro cui era stato invocato.
Libro VI:364 Costoro non provavano alcun rimorso per le loro malefatte, anzi ne andavano fieri come di belle imprese; così, quando videro la città in fiamme, con lieto volto dichiararono di esser contenti di aspettare la fine perché, sterminato il popolo, bruciato il tempio e incendiata la città, non lasciavano niente ai nemici.

Un ulteriore prova che dimostra che le vicende del Cristo siano avvenute in realtà sotto la rivolta giudaica del 66/70 le troviamo nel Vangelo di Gamaliele, dove I padri della Chiesa escludendolo dal Canone, non si sono nemmeno curati di cancellare la frase dove sia attesta che Pilato distrusse il Tempio di Gerusalemme e ne sterminò la popolazione, un atto che in realtà storicamente accadde nel 70 con Tito, non dopo la risurrezione di Gesù, ma dopo la resurrezione del vero aspirante Messia e Salvatore del suo popolino e della Torah, Yokhannan ben Zakkai:

https://originidelcristianesimoprimitivo.blogspot.com/2019/02/gamaliele-era-cristiano-indagine.html?m=1

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