martedì 12 novembre 2019

LE ORIGINI DI PAOLO DI TARSO

Per capire quali fossero le origini di Paolo di Tarso, chiamato anche Simon Mago in molte opere, basta semplicemente leggere delle citazioni sparse un po’ ovunque nei testi sacri, cattolici, ortodossi e addirittura ebraici.

Incominciamo adesso ad esaminare I passi più noti ai cattolici, presenti precisamente negli Atti degli Apostoli:

1Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. 3E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». 5Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! 6Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. 8Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. 9Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
10C'era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse:«Anani!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 11E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando 12e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». 13Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. 14Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 15Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; 16e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». 17Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». 18E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, 19apoi prese cibo e le forze gli ritornarono.

Sempre.negli Atti degli apostoli il tutto viene riassunto in questa parte:

12Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, 13venne da me, mi si accostò e disse: «Saulo, fratello, torna a vedere!». E in quell'istante lo vidi. 14Egli soggiunse: «Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, 15perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. 16E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome».

E ben chiaro fin qui che Paolo fu convertito da un ebreo di nome Anania, un noto guaritore di quei tempi che stando all'ebraismo, era un discepolo di Yokhannan ben Zakkai. Chiaramente a regola di logica, se “IL SIGNORE" mandò Anania a guarire Paolo, quel SIGNORE altro non poteva essere che Yokhannan ben Zakkai il maestro di Anania!
A conferma di ciò, nell'ortodosso Recognitiones pseudo Clementine leggiamo, senza troppi giri, che fu proprio Zaccheo ( Zakkai) a convertire Paolo ( alias Simon mago) :

Capitolo LXXII. — Pietro inviato a  Cæsarea.

 “Mentre, pertanto, abbiamo alloggiato a Gerico e ci siamo dati alla preghiera e al digiuno, Giacomo il
 il vescovo mi ha mandato qui a Cesarea, dicendo che Zaccheo [Zakkay] gli aveva scritto da
 Cesarea, riguardo a  quell'unico Simone, un mago samaritano, che stava sovvertendo molti del nostro popolo, affermando che era uno Stans,
 598 - cioè, in altre parole, il Cristo e la grande potenza del Dio supremo, che
 è superiore al Creatore del mondo;  allo stesso tempo, ha mostrato molti miracoli e tolto dei dubbi e altri hanno creduto in  lui.  Mi ha informato di tutte le cose che erano state accertate
 rispettando quest'uomo da coloro che in precedenza erano stati suoi colleghi o discepoli, e
 in seguito era stato convertito da Zaccheo.”

A regola di logica, se fu davvero Yokhannan ben Zakkai a guarire/convertire Paolo, da qualche parte, in qualche testo ebraico, deve esserci scritto qualcosa a riguardo.
Infatti proprio nei testi ebraici, al contrario di quelli cristiani, si cita espressamente il loro leader Yokhannan ben Zakkai che invoca una sola volta l'aiuto di Anania per guarire suo figlio (Shimon), ma nel passo viene censurato il nome di suo figlio,che diventetà futuro leader del Cristianesimo pagano:

“È riferito che quando il figlio di Johanan b. Zakkai era molto malato, il padre sollecitava le preghiere di Anania. Anania ha prontamente obbedito e il bambino si è ripreso. Il padre felicissimo non poteva astenersi dall'esprimere la sua ammirazione per il suo meraviglioso allievo, affermando che lui stesso avrebbe potuto pregare tutto il giorno senza fare del bene. Sua moglie, sbalordita da tale abortimento da parte del suo famoso marito, chiese: "Anania è più grande di te?" A questo egli rispose: "C'è questa differenza tra noi: è come il servitore di un re, che ha sempre libero accesso alla presenza augusta, senza nemmeno dover attendere il permesso di raggiungere le sue orecchie; mentre io, come un signore davanti a un re, deve attendere un momento opportuno "(Ber. 34b). Allo stesso modo, su sollecitazione di Gamaliel II., Anania supplicò la misericordia per il figlio di quel patriarca e alla conclusione delle sue preghiere assicurò ai messaggeri di Gamaliel che la febbre del paziente lo aveva lasciato. Questa certezza creò dubbi nelle menti dei messaggeri, che prontamente chiesero: "Sei un profeta?" A questo egli rispose: "Non sono né un profeta né il figlio di un profeta; ma l'esperienza mi ha insegnato che ogni volta che la mia preghiera scorre liberamente è concessa; altrimenti, viene respinta. I messaggeri allora annotarono la dichiarazione di Anania e l'ora esatta in cui fu fatta; raggiunta la residenza del patriarca, scoprirono che Anania aveva parlato veramente "

http://www.jewishencyclopedia.com/articles/7207-hanina-b-dosa

Questo passo per l'ebraismo è l’unico passo dove parla Anania chiamato in causa da Zakkai, per guarire una persona malata e cioè suo figlio.
Paolo era dunque figlio del patriarca ed aspirante Messia Yokhannan ben Zakkai?
Possibile?
A confermare ciò, proprio un padre della chiesa, In “De viris illustribus” scritto da Gerolamo al Capitolo 5 leggiamo:
L'apostolo Paolo, precedentemente chiamato Saulo , (Atti. 7, 58) , il numero dei dodici apostoli della parte esterna, della tribù di Beniamino e la città di Giscalis della Giudea, c'era, in base al quale i romani come un prigioniero e emigrò con i suoi genitori a Tarso di Cilicia (Atti XX. 13, 12)

http://khazarzar.skeptik.net/books/hieronym/viris_l.htm

Praticamente Gerolamo conferma la nascita di Paolo, nella piccola Giscala, cittadina natale del patriarca Giovanni di Giscala che come scrive Giuseppe Flavio, “ormai da tempo la faceva da padrone" .

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