mercoledì 1 luglio 2020

DANIELE E LA PROFEZIA DELLE 70 SETTIMANE

Parliamo di enormi sviste da parte di chi da anni studia l'origine del Cristianesimo.
Incominciamo a parlare della morte di Giacomo il minore, accaduta nel 62 d.C. e che mi risulta un'altra falsificazione storica fatta dai Cristiani.

Infatti se andiamo a vedere la profezia di Daniele delle 70 settimane/anni, una profezia tanto cara ai Cristiani, prima della distruzione del Tempio:

24Settanta settimane sono fissate
per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà,
mettere i sigilli ai peccati,
espiare l'iniquità,
stabilire una giustizia eterna,
suggellare visione e profezia
e ungere il Santo dei Santi.
25Sappi e intendi bene:
da quando uscì la parola
sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme
fino a un principe consacrato,
vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati,
e ciò in tempi angosciosi.
26Dopo sessantadue settimane,
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui.
Il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione
e guerra e desolazioni sono decretate fino all'ultimo.
27Egli stringerà una solida alleanza con molti
per una settimana e, nello spazio di metà settimana,
FARÀ CESSARE IL SACRIFICIO e l'offerta;
sull'ala del tempio porrà l'abominio devastante,
finché un decreto di rovina
non si riversi sul devastatore».

Troviamo scritto chiaramente che:

26Dopo sessantadue settimane ( o anni),
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui.

I cristiani cosa hanno fatto? HANNO FATTO MORIRE INGIUSTAMENTE IL PIO GIACOMO PROPRIO NEL 62, per adempiere la profezia.

Inoltre, l'abominio della devastazione (del Tempio) profetizzata da Daniele, viene compiuta in Guerre Giudaiche da Giovanni, che nel Tempio compie il rito perfezionamento cristiano e cioè l'unzione di massa detta anche cresima:

Libro V:565 Pertanto egli[Giovanni] attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per
versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.
Libro V:566 Non posso trattenermi dal dire ciò che l'animo sconvolto mi detta: se i romani avessero tardato a punire i colpevoli, la terra si sarebbe spalancata per inghiottire la città, o questa sarebbe stata spazzata via dal
diluvio o sarebbe stata incenerita dai fulmini come la terra di Sodoma; essa infatti aveva allevato una stirpe
assai più empia di quelle che subirono tali flagelli, e per la sua follia il popolo intero fu votato allo sterminio.

Il Talmud Gittin 56 a e b invece ribadisce come in Guerre Giudaiche che Yokhannan fece sospendere I riti sacrificali, però con una piccola variante: diede ai sacerdoti un vitello da sacrificare da parte dei romani con un taglio sul labbro fatto da lui stesso: siccome questa tipo di offerta era vietata per via dell'imperfezione, si attivò l'abominio della devastazione ( del Tempio) per mano dei romani profetizzato profetizzato da Daniele.
Giovanni è dunque quell'uomo che storicamente ha interrotto PER SEMPRE i riti sacrificali  nel Tempio e a causa sua, il Tempio è stato distrutto.
Se i Cristiani hanno scritto che fu Gesù ad interrompere i riti sacrificali nel Tempio e che sarebbe venuto su carri da guerra proveniente dal cielo per distruggere il Tempio, che cosa dobbiamo pensare, che hanno mentito a tutti?
Visto che le loro azioni sono uguali e sono atte a conseguire gli stessi obbiettivi, personalmente credo che Gesù sia la bella copia, scritta su carta, di Giovanni, ad uso esclusivo dei pagani.
Concludendo, anche soltanto esaminando quest'aspetto non possiamo far altro che dedurre che fu Giovanni quel re che non regnò e che generò tonnellate e tonnellate di scritti sacri a lui dedicati.

IL PRIMO EVANGELISTA MATTEO CONFERMA QUANTO DETTO sopra:

Gerusalemme sarà distrutta
15Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l'abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele - chi legge, comprenda -, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, 17chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18e chi si tro1va nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 19In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
20Pregate che la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. 21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 22E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
23Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non credeteci; 24perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve l'ho predetto.
26Se dunque vi diranno: «Ecco, è nel deserto», non andateci; «Ecco, è in casa», non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
La venuta del Figlio dell'uomo
29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
32Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 33Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. 34In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 35Il cielo e la terra passeranno,ma le mie parole non passeranno.
36Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre.
37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.

In questa parte del vangelo di Matteo, che viene subito dopo la profezia della caduta del Tempio ( per altro fatta, nello stesso tempo, da Yokhannan ben Zakkai secondo il Talmud), troviamo ribadire da Gesù il momento in cui avverrà la distruzione di Gerusalemme e cioè quando nel Tempio avverrà l'abominio della devastazione, che come visto in precedenza, fu “causato" sempre da Giovanni.
Si ribadisce inoltre nel passo, che verranno le schiere celesti, “con carri da guerra provenienti dai cieli", un tema che troviamo sia in Guerre Giudaiche di Flavio Giuseppe e sia nell’Historiae di Tacito.
Per ultimo e non meno importante, troviamo la seguente profezia:

“ 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato.”
Qui Gesù preannuncia la liberazione “del profeta” Yokhannan ben Zakkai e la cattura di Simone di Ghiora che si travestì, prima di uscire da sotto le macerie del Tempio, da re dei Giudei.
È lo stesso copione utilizzato dopo per Gesù e Barabba e ancor prima fu utilizzato per descrivere la caduta del primo Tempio, dove anche qui il re dei Giudei Sedecìa venne catturato e dove venne invece liberato dalla prigionia il profeta Geremia, che profetizzò come a Yokhannan/Gesù la caduta del Tempio.


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