venerdì 21 luglio 2023

IL CRISTO STORICO

 Il Cristo storico è da identificarsi con Giovanni di Giscala, che in vita ha realizzato tutte le cose che più tardi i cristiani attribuiranno ad un uomo soprannominato Gesù.

Di fatto, Giovanni di Giscala è l'unico personaggio storico, che riuscì a farsi re a Gerusalemme, bloccando i riti sacrificali del Tempio. Secondo l'Historia di Tacito ascese al cielo con i suoi uomini, per combattere una guerra escatologica contro le schiere celesti ( del male), esattamente come lo Spirito Santo, incarnato secondo le varie fonti, da Gesù o dall'Arcangelo Michele, o da Metatron:

"Più tardi Giovanni, fingendo di offrire un sacrificio, manda

 uomini a massacrare Eleazaro e i suoi, impadronendosi così del tempio. La città si divise allora in due fazioni, finché, con l'avvicinarsi dei Romani, la guerra esterna riportò la concordia.

13. S'eran verificati dei prodigi; prodigi che quel popolo, schiavo della superstizione ma avverso alle pratiche religiose, non ha il potere di scongiurare, con sacrifici e preghiere. Si videro in cielo scontri di eserciti e sfolgorio di armi e, per improvviso ardere di nubi, illuminarsi il tempio. S'aprirono di colpo le porte del santuario[1] e fu udita una voce sovrumana annunciare: «Gli dèi se ne vanno!» e intanto s'avvertì un gran movimento, come di esseri che partono. Ma pochi ricavavano motivi di paura; valeva per i più la convinzione profonda di quanto contenuto negli antichi scritti dei sacerdoti, che proprio in quel tempo l'Oriente avrebbe mostrato la sua forza e uomini venuti dalla Giudea si sarebbero impadroniti del mondo. Questa oscura profezia annunciava Vespasiano e Tito, ma il volgo, come sempre sollecitato dalla propria attesa, incapace di fare i conti con la realtà anche nei momenti più difficili, interpretava a suo favore un destino così glorioso. La massa degli assediati, d'ogni età e dei due sessi, maschi e femmine, ASCENDEVA, come ci hanno confermato, a seicentomila. Chiunque poteva imbracciare armi; e ad affrontare i rischi eran pronti più di quanto il numero comportasse.

Eguale determinazione vivevano uomini e donne e, nella prospettiva d'esser costretti a mutar sede, la vita li spaventava più della morte. Contro questa città e questa gente, poiché la posizione non consentiva un assalto o improvvisi colpi di mano, Cesare Tito decise di combattere impiegando terrapieni e tettoie. Ripartisce i compiti fra le legioni e gli scontri furono sospesi, finché non vennero affrontati con tutti i mezzi escogitati dagli antichi e dai moderni, per espugnare la città."


[ [1] Secondo tutti i rabbini, proprio durante l'apertura miracolosa delle porte del Tempio, Yochannan ben Zakkai profetizzò la caduta del Tempio, esattamente come al Gesù evangelico:

"I nostri rabbini insegnavano: Durante gli ultimi quarant'anni prima della distruzione del Tempio .. le porte degli Hekal si aprivano da sole, finché R. Johanan B. Zakkai li rimproverava dicendo: Hekal, Hekal, perché vuoi allarmarci (Predichi la tua stessa distruzione)? So di te che sarai distrutto, perché Zaccaria ben Ido ha già profetato riguardo a te: apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco possa divorare i tuoi cedri "(Soncino Talmud, Seder Mo'ed, vol. III Toma, pagina 186)."

Il Libano è il Tempio e i suoi cedri sono i suoi sacerdoti].

Secondo Guerre Giudaiche di Giuseppe Flavio, Giovanni nel Tempio unse i suoi uomini, come i cristiani fanno durante la cresima. Con l'unzione, insegnano i cristiani, si riceve lo Spirito Santo e si diventa SOLDATI DI CRISTO:

Libro V:562 - 13, 6. Giovanni, quando non ci fu più nulla da strappare al popolo, si diede a spogliare il tempio, e fece fondere molti doni votivi e molti oggetti necessari alle cerimonie sacre, coppe, vassoi e tavole, e non rispettò nemmeno i vasi per contenere il vino puro offerti a suo tempo da Augusto e da sua moglie.

Libro V:563 Gli imperatori romani avevano sempre onorato e adornato il tempio, mentre allora questo giudeo lo spogliava anche dei doni offerti dagli stranieri.

Libro V:564 Ai suoi uomini diceva che non dovevano farsi scrupolo di usare le cose sacre a sostegno della santa causa, e che chi combatteva per il tempio doveva essere mantenuto dal tempio stesso.

Libro V:565 Pertanto egli attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.

Libro V:566 Non posso trattenermi dal dire ciò che l'animo sconvolto mi detta: se i romani avessero tardato a punire i colpevoli, la terra si sarebbe spalancata per inghiottire la città, o questa sarebbe stata spazzata via dal diluvio o sarebbe stata incenerita dai fulmini come la terra di Sodoma; essa infatti aveva allevato una stirpe assai più empia di quelle che subirono tali flagelli, e per la sua follia il popolo intero fu votato allo sterminio."

Dallo storico Giovanni di Giscala sono nati dunque il mito di Yochannan ben Zakkai per gli ebrei e il mito di Gesù Cristo per i pagani.

Mi fa piacere notare, che l'argomentazione sta interessando via via, sempre più studiosi:


LA GRANDE CASA DI YAVNE o il nuovo Sinedrio fondato da Yochannan, pare che non sia più da considerarsi un mito stando le ultime scoperto archeologiche:

Tratto dal sito ebraico:

www.shalom.it/blog/israele-bc1/isr...nedrio-b1106211

LA VIA CRUCIS DI SIMONE BARGIORA O BARJONA,CHE VENNE IMPRIGIONATO NEL MAMERTINO E CHE MORÌ AL POSTO DEL CRISTO:


L'ultimo video chiude con la Menorah, il candelabro che per i cristiani rappresenta il Cristo, portato a Roma per il trionfo, assieme a Simone barGiora o barJona.

Quest'atto storico, ispirò gli evangelisti e specialmente gli gnostici, che asserirono che fu Simone a portare la croce del Cristo e che venne giustiziato al posto del Cristo stesso.

Le sette braccia del candelabro rappresentano i sette giorni della creazione, il braccio centrale rappresenta il Sabato.

Stando ai vangeli "il figlio dell'uomo è il Signore del Sabato".