lunedì 22 aprile 2019

DAL VANGELO SECONDO LA STORIA

Ho raccolto  e tradotto finalmente tutte le fonti storiche ed ebraiche indipendenti dal cristianesimo, che dimostrano chi fosse nella realtà Gesù e il suo successore Simone il bariona. Parlerò quindi di quella persona che causò la caduta del Tempio, che si fece re e che giudicò tutte le 12 tribù d'Israele, comprese le persone che non lo hanno voluto come loro Re.
Senza di lui non esiterebbe più l'ebraismo e di conseguenza nemmeno il Cristianesimo.
Parlerò dunque di Yohannan ben Zakkai ( Giovanni di Giscala), la persona che ha realizzato le stesse profezie del Gesù evangelico, che ha predicato le stesse cose e che ha fatto in vita le stesse cose fatte da Gesù.
Costui è diventato un mito per gli ebrei, a tal punto che una parte di loro, I cristiani,lo hanno addirittura trasformato nel loro Dio.
In questo vangelo, parlerò per la prima volta anche delle nuove riforme che  ha introdotto nell'Ebraismo Yohannan ben Zakkai. Pensate... Zakkai ha avuto il potere di cambiare le secolari leggi giudaiche, come se avesse fatto un nuovo patto tra D-o e il popolo ebraico e queste nuove riforme giudaiche le troviamo nei Vangeli come insegnamenti di Gesù.
Il lavoro è stato immenso, ma ho suddiviso schematicamente insegnamenti e opere di Giovanni in parti, come se fosse un vangelo.
Per approfondire alcune questioni ho inserito anche dei link, per il resto spero che la lettura sia scorrevole e poco pesante, visto che non si tratta di un romanzo, ma di una ricostruzione storica attraverso le fonti.

ANNUNCIAZIONE: CHI ERA AI TEMPI GESÙ LA PERSONA CHE VENNE PERCEPITA COME "L'ELETTO" O COME FIGURA GUIDA DELLE GENERAZIONI FUTURE

https://originidellereligioni.forumfree.it/m/?t=77123003

LA PREGHIERA DI GESÙ, CHE STANDO I VANGELI INSEGNAVA GIOVANNI IL BATTISTA AI SUOI SEGUACI: IL PADRE NOSTRO

Gesù ha insegnato come pregare Dio attraverso quella che molti considerano la preghiera di Gesù EREDITATA DA GIOVANNI IL BATTISTA:il Padre nostro.

Secondo molti studiosi il Padre Nostro deriva, almeno nella sua parte iniziale, dal Kaddish ebraico:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Kaddish

Secondo le più antiche fonti ebraiche, questa preghiera veniva recitata non da Gesù ma da Yohannan ben Zakkai per pregare Dio. Stando al Tanna D'bei Eliyahu, attraverso questa preghiera, insegnata ad un bambinino, riuscì a resuscitare l'anima condannata all'inferno (Gehinom) di suo padre :

Una volta stavo camminando per la strada e ho trovato un uomo che stava raccogliendo legna. Gli ho parlato ma non mi ha detto una parola. Solo più tardi venne da me e disse: "Rabbi, sono morto, non vivo".
Ho risposto, "Quindi se sei morto, perché hai bisogno di tutto quel legno?"
Rispose: "Rabbi, ascoltami e ti spiegherò: quando ero vivo, io e il mio amico passavamo i nostri giorni a peccare nella mia proprietà, così quando siamo venuti qui, ci hanno condannati a bruciare. L'amico mio, poi raccoglie legna e mi brucia ".
Così gli ho chiesto: "Ti hanno detto per quanto tempo durerà il tuo supplizio?"
Al che lui rispose: "Quando sono venuto qui, ho lasciato incinta mia moglie, so che lei sta portando un figlio, quindi ti chiedo, ti prego di prenderti cura di lui dal momento in cui è nato fino a che non avrà cinque anni. Portalo in una scuola per imparare a leggere e pregare, perché nel momento in cui dirà: "Benedetto è D_o chi è benedetto!" mi risusciteranno dal giudizio di Gehinom ".

In origine la preghiera non conteneva la parte che segue "dacci oggi il nostro pane quotidiano...", una parte che richiama il sacrificio del corpo di Cristo così come descritto in maniere allusiva nell'ultima cena.
Questo è uno dei tanti fattori indicativi che dimostrano che il culto della resurrezione del corpo, sia nato in un periodo successivo e non negli ambienti strettamente giudaici.

INGRESSO TRIONFALE A GERUSALEMME

Non esiste storicamente un ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, ma esiste un ingresso trionfale di Giovanni a Gerusalemme, descritto sia da Flavio Giuseppe e sia  addirittura nelle omelie pseudo clementine, dove Zakkai viene nominato "Cristo", presidente e protettore della Chiesa:

https://originidellereligioni.forumfree.it/m/?t=76464304#newpost

DIVIETO DI EFFETTUARE SACRIFICI PER L'ESPIAZIONE DEI PECCATI

Dalle prescrizioni che emergono dal Nuovo Testamento, si evince che il Cristianesimo, a differenza del Paganesimo
e dell'Ebraismo, si asteneva nel sacrificare gli animali per l'espiazione dei peccati:

http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=At+15%2C28-29&formato_rif=vp

Tuttavia storicamente risulta che fu Yohannan ben Zakkai (Giovanni di Giscala) a interrompere per sempre I riti sacrificali, sia prima che dopo la caduta del Tempio:

Libro VI:93 - 2, 1. Tito ordinò ai suoi soldati di abbattere dalle fondamenta l'Antonia e di spianare una via per
farvi salire facilmente tutto l'esercito; quindi affidò un incarico a Giuseppe.
Libro VI:94 Aveva saputo che da quel giorno, era il diciassette di Panemo, il cosiddetto sacrificio perenne in
onore del Dio era stato interrotto per mancanza di uomini, e che di ciò il popolo era rimasto profondamente
turbato;
Libro VI:95 allora fece ripetere a Giovanni il precedente ammonimento, che se cioè egli era in preda a una criminosa smania di combattere poteva farsi avanti con chi volesse e ingaggiare la lotta senza coinvolgere nella sua rovina la città e il tempio. Perciò la smettesse di profanare il santuario e di offendere il Dio, anzi avrebbe potuto far celebrare i sacrifici interrotti per mezzo di quei giudei che egli stesso avrebbe designati.
Libro VI:96 Giuseppe, collocatosi in modo da essere udito non soltanto da Giovanni, ma anche dalla massa,
Libro VI:97 trasmise in ebraico il messaggio di Cesare e concluse con un lungo appello perché volesserorisparmiare la patria, disperdere le fiamme che già lambivano il santuario e rendere al Dio i sacrifici espiatori.
Libro VI:98 Le sue parole furono accolte dal popolo con sgomento e silenzio mentre il tiranno, dopo aver scagliato un'infinità d'ingiurie e di maledizioni contro Giuseppe, terminò dicendo che non temeva la conquista della città perché questa apparteneva al Dio.
Libro VI:99 Allora Giuseppe esplose: “Veramente pura hai conservato la città per il Dio, e intatto rimane il tempio, e nessuna offesa hai arrecato a colui che speri di aver alleato, ed egli riceve le consuete offerte!
Libro VI:100 Se a te, maledetto empio, qualcuno togliesse il tuo cibo quotidiano, tu lo giudicheresti un nemico:
come puoi illuderti di avere dalla tua parte nella guerra colui che hai privato del culto che durava da sempre?
Libro VI:101 E attribuirai le tue colpe ai romani, che finora si son dati cura delle nostre leggi e cercano di restaurare per il Dio i riti sacrificali interrotti per causa tua?
Libro VI:102 Chi non compiangerebbe amaramente la città per lo strano capovolgimento subito, dato che degli
stranieri, e per di più nemici, si preoccupano di mettere riparo alla tua empietà, mentre tu, che sei un giudeo e
sei stato educato all'osservanza delle nostre leggi, le offendi assai più gravemente di loro?
Libro VI:103 Eppure, Giovanni, non soltanto è bello pentirsi delle proprie colpe, sia pure all'ultimo momento, ma
se tu volessi risparmiare alla patria la rovina avresti un magnifico esempio da seguire, quello di Ieconia re dei
giudei....
Giovanni entrò entrò quindi nel Tempio e come il Gesù evangelico, che cacciò I mercanti e I cambiavalute, bloccò di fatto I riti sacrificali.

Dopo la caduta del Tempio Giovanni ordinò a tutte le comunità ebraiche di astenersi dai riti sacrificali, quindi non fu un invenzione dell'apostata della legge Paolo di Tarso, come molti pensano.

Celebre e il seguente passo, seguito alla lettera dai Cristiani:

"Una volta, quando Rabban Yochanan ben Zakkai stava camminando a Gerusalemme con Rabbi Yehoshua, arrivarono dove il Tempio di Gerusalemme ora era in rovina. "Guai a noi", esclamò Rabbi Yehoshua, "perché questa casa dove è stata fatta l'espiazione per i peccati di Israele ora giace in rovina!" Rispose Rabban Yochanan, "Abbiamo un'altra, altrettanto importante fonte di espiazione, la pratica delgemilut hasadim (gentilezza amorevole), come si afferma" Desidero amorevolezza e non sacrificio ".

GESÛ PROFETIZZA LA CADUTA DEL TEMPIO

5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Come il profeta Geremia prima di lui, e come il Messia cristiano Gesù ,  Giovanni profetizzò contro il Tempio di Gerusalemme , dicendo: "O Tempio, Tempio, perché ti spaventi? Io so di te che sarai distrutto" (Yoma 39b).

https://originidelcristianesimoprimitivo.blogspot.com/2020/12/i-profeti-giovanni-e-gesu.html?m=1

PAGATE I TRIBUTI A CESERE E DATE A DIO QUELLO CHE È DI DIO

17Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 22A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.

Lo stesso contenuto è presente nelle fonti ebraiche, ma vengono proferite da Yohannan ben Zakkai:

Johanan disse ai suoi allievi che erano con lui: "Per tutta la vita ho cercato di capire quella frase nel Cantico dei Cantici [I. 8]:" Se non lo sai, o la più bella tra le donne ", ecc. La prima volta che capisco il suo significato: "Non volevi" - così dice la parola Israele - "sottomettersi a Dio, quindi sei sottomesso a popoli stranieri." Non volevi pagare a Dio un mezzo siclo per ogni persona; ora paghi 15 shekel al governo dei tuoi nemici. Non volevi riparare le strade e le strade per i pellegrini in vacanza; ora devi riparare le strade e le torri di guardia per i tuoi oppressori.E in te è adempiuta la profezia [Deut. xviii. 47-48, RV]: Poiché tu non hai servito il Signore tuo Dio con gioia e con gioia di cuore, a motivo dell'abbondanza di tutte le cose, perciò servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, nella fame e nella sete, nella nudità e nella mancanza di tutte le cose. '"

PERDONATE L'ADULTERA

Vangelo di Giovanni cap.8

3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la Pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».

Che significato voleva dare l'evangelista Giovanni, facendo scrivere Gesù sulla terra?

A mio avviso l'evangelista voleva comunicarci "che sulla terra" il vero Cristo storico ha lasciato qualcosa scritto a riguardo le adultere.
Infatti per quanto riguarda Yohannan ben Zakkai, stando alle fonti ebraiche, risulta che abbia abolito il calvario della moglie sospettata di adulterio (Numeri 5: 11-31), dimostrando ancora una volta di avere il potere di cambiare le secolari leggi di Dio, istaurando con il popolo ebraico il così detto dai Cristiani "nuovo patto".
In sostanza Yochannan ben Zakkai abolì il pericoloso e potenzialmente mortale, rito delle acque amare, che poteva appunto portare alle morte di una donna adultera, sospettata di adulterio.

http://www.artspecialday.com/9art/2017/02/27/gelosia-legge-bibbia/

GESÙ NON RISPETTAVA LE NORMALI NORME DI PURITÀ È PROCLAMÒ TUTTI I CIBI PURI:

14Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! 15Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro». 16
17Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. 18E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, 19perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. 20

In Guerre Giudaiche lo storico Falvio Giuseppe conferma il contenuto del passo evangelico, ma lo attribuisce sempre a Giovanni:

Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole
di purità, sì che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il Dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini.

LA CRESIMA CON OLIO ATTRAVERSO E L'IMPOSIZIONE DELLA MANI

Nell'ebraismo l'unzione era prevista per poche occasioni: per ungere I re, I sommi sacerdoti e I profeti. Sostanzialmente nell'ebraismo l'olio veniva usato per casi singoli.

Nel Cristianesimo invece, l'uso del l'olio rituale, viene esteso per molte altre attività religiose e viene usato anche per ungere le masse, così come avviene ad esempio nella celebrazione della Cresima. Con esso,  si ricevere lo Spirito Santo e si diventa I SOLDATI DI CRISTO.
Nel Nuovo Testamento esistono numerosi passi che parlano  dell'unzione rituale attraverso l'imposizione delle mani, tuttavia i primi e/o i più esperti in tale pratica risultano Giovanni e Simone il bariona:

14Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. 15Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Storicamente e precisamente In Guerre giudaiche, il fenomeno Cristiano dell'unzione come rituale di massa, nasce e viene attribuito sempre a Giovanni, che oltre a ungere I suoi, offre come nei vangeli, il vino "per la nuova ed eterna alleanza" e tutto ciò avveniva mentre Simone, capo dei barionim, dirigeva la difesa di Gerusalemme :

Libro V:565 Pertanto egli [Giovanni] attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.

Inoltre Giuseppe Flavio aggiunge che assieme a Giovanni ci fosse nel Tempio anche Lazzaro figlio di Simone:

Libro V:5 - 1, 2. Infatti Eleazar figlio di Simone, colui che all'inizio aveva separato dal popolo gli Zeloti facendoli

penetrare nel tempio, fingendo ora di essere sdegnato per le quotidiane ribalderie di Giovanni.....

Libro V:250 Giovanni quando occupò il tempio aveva seimila uomini sotto venti capitani, ma allora anche gli Zeloti, superati i motivi di contrasto, si erano uniti a lui, ed erano duemilaquattrocento con a capo l'Eleazar di
prima [il figlio di Simone] e Simone figlio di Arino.

Lazzaro figlio di Simone, appare nei Vangeli come fratello di Maria e Marta, ed era testimone dell'unzione del Cristo da parte di Maria, sebbene l'atto è stato ambientato a Betània a 3 km da Gerusalemme:

Vangelo di Marco

3Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.

Vangelo di Giovanni

1Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.

GESÙ GUARISCE GLI INDEMONIATI

Su Yohannan ben Zakkai si dice che avesse il potere di comandare I demoni come a Gesù, ed esiste un passo in particolare dove viene spiegato come lui effettuava gli esorcismi:

Un certo pagano chiese a R. Yohanan ben Zakkai: I riti che esibisci in relazione all'odore della stregoneria della Giovenca Rossa! Porterai una manza, la brucerai, la macinerai e la sua cenere. Spargi due o tre gocce su uno di voi che è contaminato dalla contaminazione del cadavere e digli: Sei pulito. Detto R. Yohanan b. Zakkai a lui: non sei mai stato posseduto da un demone? Rispose: No. - Non hai mai visto un uomo posseduto da un demone? Lui rispose: Sì. - E cosa fai per lui? - Portiamo erbe e facciamo fumare sotto di lui, e gettiamo acqua su di lui e il demone è esorcizzato. Rispose: lascia che le tue orecchie ascoltino ciò che ha detto la tua bocca. Lo spirito di contaminazione è lo stesso del tuo demone. Spruzziamo su di esso le acque della purificazione ed è esorcizzato.

Tutt'ora gli esorcisti della chiesa Cattolica, come da insegnamento di Zakkai, "spruzzano"  soltanto acqua santa sul posseduto, durante gli esorcismi.

IL TRADIMENTO DI GIUDA

Nel Vangeli di Giovanni, il tradimento di Giuda Iscariota ( il sicario) viene descritto con insoliti particolari:

21Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. 23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. 25Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». 26Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda...

Nel Vangelo di Giovanni Pietro non chiede direttamente a Gesù chi fosse il traditore ( la cosa più logica), ma lo chiede direttamente al discepolo da lui amato ( ATTENZIONE DISCEPOLO, NON APOSTOLO), che era nella realtà come detto Giovanni di Giscala ( Yoahanna ben Zakkai), come se Gesù non esistesse o fosse un entità incorporea, come gli gnostici affermavano.

In ogni modo Pietro, così desideroso di mettere le mani sul traditore Giuda, così spiega agli apostoli ,in Atti, come quest'ultimo sia morto:

18Giuda dunque comprò un campo con il prezzo del suo delitto e poi, precipitando, si squarciò e si sparsero tutte le sue viscere. 19La cosa è divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme...

Da dove cadde Giuda a tal punto da farsi a pezzi, spargendo le sue viscere a terra?
Come è caduto?
Chi lo ha fatto cadere e da dove?
Non è specifico, il nuovo testamento ci dice soltanto che solo Simon Pietro lo sapeva e che la cosa era divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme.

Quindi se la cosa era diventata nota a tutti, sicuramente lo storico Flavio Giuseppe lo avrebbe scritto.

Infatti lo storico scrive, che durante la guerra, mentre Giovanni di Giscala voleva istaurare un regime monarchico a Gerusalemme, mentre I sacerdoti del tempio cercavano il modo di ucciderlo e mentre Simone si occupava della difesa:

Libro V:534 - 13, 2. Al veder ciò un certo Giude, figlio di Giude, che era uno dei subalterni di Simone [quindi era un sicario da cui deriva il termine iscariota] e ne aveva avuto l'incarico di far la guardia a una torre, un po' forse per compassione verso le vittime uccise con tanta ferocia, ma specialmente preoccupato di quella che sarebbe stata la sua sorte, chiamò a sé dieci fra gli uomini più fidati che aveva e disse loro:
Libro V:535 “Fino a quando sopporteremo queste malefatte? Che speranza di salvarci abbiamo se restiamo fedeli a un farabutto?
Libro V:536 Non abbiamo già la fame addosso, i romani sul punto di entrare in città, mentre Simone non rispetta nemmeno chi gli ha fatto del bene, sì che c'è da temere che da un momento all'altro egli ci metta a morte quando invece ci si può fidare della parola dei romani? Orsù, consegniamo le mura e salviamo noi stessi e la città!
Libro V:537 Non sarà un gran male per Simone pagare più presto il fio dal momento che non ha speranza di salvarsi”.

Libro V:538 Persuasi i dieci, allo spuntar del giorno Giude inviò gli altri suoi uomini chi da una parte, chi dall'altra, per evitare che si scoprisse il complotto, e verso l'ora terza si mise a chiamare dall'alto della torre i romani.
Libro V:539 Ma di questi alcuni non gli badarono, altri non se ne fidarono mentre i più non si mossero pensando che tra breve avrebbero avuto in mano la città senza correre pericolo.
Libro V:540 E quando alla fine Tito si apprestava ad avvicinarsi al muro alla testa di un reparto, Simone raggiunto dalla notizia accorse a prendere sotto controllo la torre; catturati i traditori, li uccise sotto gli occhi dei romani e, mutilati i cadaveri, li scaraventò davanti alle mura.

Questa è la realtà storica del tradimento di Giuda e della sua morte...notate la precisa coincidenza evangelica dei nomi delle persone coinvolte.

IL RINNEGAMENTO DI SIMON PIETRO

Nei Vangeli si dice che Simone il bariona rinnegò in pubblico 3 volte il Cristo dopo l'ultima cena.
Nello stesso modo nel Gittin 56 a-b Giovanni viene rinnegato e allontano da Simone in pubblico, dopo la loro ultima cena ( Simone lo caccia per 3 volte e per tre volte gli nega di pagare il conto).

Ma andiamo adesso a vedere quando e perchè storicamente Simone il bariona rinnega suo zio Giovanni:
Libro IV:572 Si radunarono allora a consiglio con i sommi sacerdoti per deliberare come difendersi dal loro assalto.
Libro IV:573 Ma il Dio sconvolse le loro menti ed essi pensarono di ricorrere a un rimedio peggiore del male; infatti per liberarsi di Giovanni decisero di far entrare Simone, cioè di attirarsi un secondo padrone, e per di più sollecitandolo con le preghiere.
Libro IV:574 La decisione venne eseguita e il sommo sacerdote Mattia fu inviato a pregare quel Simone, che tanto avevano temuto, di voler entrare in città. Unirono le loro insistenze anche tutti quelli che erano stati costretti a fuggire da Gerusalemme per gli Zeloti e che desideravano di recuperare case e averi.
Libro IV:575 Simone acconsentì con grande degnazione di far loro da padrone e fece il suo ingresso come per liberare la città dagli Zeloti, acclamato dal popolo quale salvatore e protettore;
Libro IV:576 ma quando fu dentro col suo esercito non pensò che al suo potere, considerando quelli che
l'avevano invocato non meno nemici di coloro contro cui era stato invocato.

SIMONE IL BARIONA SI PENTE E LITIGA CON IL PORTINAIO E I SUOI PARENTI

Libro V:527 - 13, 1. Simone non lasciò morire senza supplizi nemmeno Mattia, che aveva consegnato nelle sue mani la città. Costui era figlio di Boeto, discendente di sommi sacerdoti, uno degli uomini più stimati e onorati dal popolo.
Libro V:528 Quando la città era angariata dagli Zeloti, cui s'era unito anche Giovanni, egli aveva persuaso il
popolo a far entrare in loro aiuto Simone, senza stringere in precedenza alcun accordo con lui e senza
sospettare alcun tiro da parte sua.
Libro V:529 Ma quando Simone mise piede in città e se ne fece padrone, considerò Mattia nemico al pari degli altri, anche se aveva perorato la sua causa, giudicando che lo aveva fatto per stolta ingenuità.
Libro V:530 Così allora se lo fece trascinare al suo cospetto e con l'accusa di parteggiare per i romani lo
condannò a morte, senza permettergli di difendersi, insieme con tre figli, perché il quarto aveva fatto in tempo a rifugiarsi presso Tito.

Tutta questa storia, l'ingresso di Simone, il suo rinnegamento e la "lite" con chi l'aveva fatto entrare e parenti, è stata sintetizzata nel Vangelo di Giovanni:

15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. 16Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla potinaia e fece entrare Pietro. 17E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». 18Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
25Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

GESÙ, PUR NON FIDANDOSI TROPPO, LASCIA I SUOI SEGUACI A SIMONE IL BARIONA DETTO PIETRO

15Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». 17Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. 18In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». 19Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


Flavio Giuseppe descrive questo mandato MILITARE  e passaggio di consegne in questo passo:

Libro V:278 Gli uomini delle fazioni avverse presero a gridarsi l'un l'altro che ciò che stavano facendo era tutto a vantaggio dei nemici, mentre invece, anche se il Dio non concedeva loro una durevole concordia, era necessario almeno deporre per il momento le scambievoli rivalità e combattere uniti contro i romani. Così Simone fece sapere a quelli del tempio che potevano senza timore uscire per difendere le mura, e Giovanni, PUR NON FIDANDOSI TROPPO, li lasciò andare.

Simone inoltre, stando alle fonti ebraiche (Gittin 56 a-b , gli volle davvero bene, perchè trovò un soluzione per farlo
 uscire sano e salvo da Gerusalemme assieme ai sui discepoli principali: iscenando la sua morte e resurrezione lo fece uscire da Gerusalemme in una bara.
Lui invece, come allude il finale del passo evangelico, fu arrestato e mandato in catene a Roma, dove venne imprigionato nel carcere Mamertino, dove la tradizione cristiane vuole non a caso Pietro e successivamente venne giustiziato.

CHI LIBERIAMO, GESÙ O BARABBA?

Per molti questa usanza di liberare una persona in carcere non è mai esistita.
Tuttavia nella storia esiste un solo caso in cui  un sedicente Messia venne liberato e al posto suo venne giustiziato un altro: parliamo sempre di Giovanni di Giscala e del suo nipote Simone il bariona detto Abba Sikra.
Il primo fu liberato, il secondo invece fu giustiziato come un mafattore, storicamente nelle modalità descritte nei Vangeli:

Guerre Giudaiche

Libro VII:153 - 5, 6. La meta del corteo trionfale era il tempio di Giove sul Campidoglio, e arrivati colà si
fermarono; infatti secondo un'antica usanza si doveva aspettare l'annuncio della morte del capo dei nemici.
Libro VII:154 Questi era Simone, figlio di Ghiora, che fino a quel momento aveva sfilato fra gli altri prigionieri e che ora con una corda al collo venne trascinato, fra ingiurie e percosse, in un luogo vicino al Foro, dove i romani anno eseguire le condanne a morte dei malfattori.

Nei Vangeli Simon Pietro sfonda le linee di 600 soldati romani e arriva a tagliare l'orecchio a Malco, viene riconosciuto come seguace di Cristo e nonostante tutto, in maniera assurda, non viene arrestato.

Da quel momento in poi, nei vangeli, come in un effetto speciale, come se utilizzassero una controfigura, fanno sparire dalla scena Pietro e fanno apparire Gesù detto il Cristo e Barabba in carcere.
In realtà I due da giudicare erano il buon figlio del padre ( Barabba) Giovanni e colui che si travestì da Cristo (con abiti bianchi e mantello porpureo specifica Flavio Giuseppe), il cattivo e antiromano Simone il bariona detto Pietro.
Anche Simone da Cirene, "colui che prese la croce di lui" nella realtà è sempre Simone il bariona, che alla fine venne giustiziato al posto di Giovanni ( in linea con la tradizione gnostica e islamica).In poche parole gli evangelisti sdoppiano Simone, in "colui che fu condannato" e "in colui che portò la croce di lui", ma in realtà è sempre la stessa persona: il motivo dell'espediente è che Pietro doveva rimanere in vita sulla carta per altri 35 anni circa, per guidare la Chiesa dopo la presunta morte di Cristo sotto Pilato. L'espediente era dunque necessario, del resto sia Barabba che Simone da Cirene, sembrano uscire nei vangeli dal nulla ad eccezione di Simone,  che comunque nelle versione gnostiche viene ucciso al posto del Cristo ed ovvio quindi se è stato davvero lui ad essere giustiziato, Barabba era il Cristo e il Gesù condannato era quello finito sulla croce.

Tutte le versioni evangeliche cristiane, comprese quelle gnostiche, si ispirano a questo evento storicamente accaduto e compiuto sempre da questi 2 personaggi: Giovanni e Simone.

Flavio Giuseppe lo descrive:

Libro VII:118 Quanto poi ai prigionieri, diede ordine di trasportare immediatamente in Italia i due capi, Simone e Giovanni, assieme ad altri settecento scelti per la statura e la prestanza fisica, con l'intenzione di trascinarli in catene nel trionfo.

Come visto in precedenza, solo Simone percorse la via crucis a Roma, Giovanni invece che fine fece?

Giovanni non venne trasportato a Roma, il passo che avete letto in precedenza è stato sicuramente falsificato da qualche prete, che visto la stretta somiglianza con gli eventi descritti nei Vangeli, ha deciso di renderlo meno in linea con I testi religiosi cristiani.

Infatti in un altro passo di Guerre Giudaiche leggiamo che solo Simone fu imbarcato a Cesarea e destinato per il trionfo a Roma:

Libro VII:36 Quando Cesare fu di ritorno a Cesarea sul mare, gli venne portato in catene Simone, ed egli diede ordine di riservarlo per il trionfo che si apprestava a celebrare a Roma.

Vespasiano quindi, decise di liberare come nel Gittin 56 a-b Giovanni e decise di giustiziare invece Simone.
Vespasiano storicamente sostituisce il Pilato dei Vangeli e Giovanni venne liberato: la sua tomba la troviamo di fatti non a Roma ma a Tiberiade.

Anche il passo che segue è stato falsificato da qualche prete, perchè in origine il passo era un forte richiamo al Gesù e alla liberazione di Barabba dei Vangeli:

Libro VI:434 Questi fu riservato all'esecuzione capitale in occasione del trionfo, mentre Giovanni fu condannato l carcere a vita. I romani, infine, incendiarono le estreme propaggini della città e spianarono le mura.

Il passo è stato falsificato perchè in quel periodo le leggi romane non prevedevano il carcere a vita a spese dello stato. Inoltre Flavio Giuseppe aveva promesso in pubblico a Giovanni il perdono dei romani, quindi questa fine di Giovanni è addirittura contraria alla volontà dello scrivente, quindi non è da ritenersi autentica.

MORTE E RESURREZIONE

Esattamente come a Gesù, nelle fonti ebraiche risulta che Yohannan ben Zakkai:

1) Alcuni capi e sacerdoti del Tempio lo volevano uccidere.

2) Muore risorge.

3) I testimoni diretti di questa resurrezione sono Simone il bariona ( Abba Sikra), Lazzaro figlio d'Ircano (il  discepolo prediletto di Zakkai), Gesù figlio di Anania e Giovanni (il protagonista principale). Come potete vedere sono gli stessi nomi delle persone che si recarono al sepolcro del Gesù evangelico e lo trovarono vuoto. La differenza sostanziale è che nei Vangeli il protagonista principale è Gesù e non Giovanni e Lazzaro, amico intimo di Gesù, viene sostituito dalla sorella Maria di Magdala/Betanea.

3) Giovanni appare innanzi a Vespasiano che manderà suo figlio Tito a distruggere il Tempio di Gerusalemme. Similmente Gesù nel Vangelo di Gamaliele appare innanzi Pilato, che pentito di averlo giustiziato, attacca e distrugge il Tempio di Gerusalemme.

4) Giovanni farà uscire da Gerusalemme tramite Vespasiano Gamaliel, esatammente come accade nel Vangelo di Gamaliele, dove Pilato farà uscire da Gerusalemme Gamaliel per poi portarlo nella tomba di Gesù.

5) Gli ebrei affermano che il Tempio di Gerusallemme cadde a causa di Giovanni, mentre I Cristiani affermano che il Tempio cadde a causa di Gesù.

Come potete constatare di persona, le dinamiche e I personaggi sono dunque in linea con I Vangeli cristiani, soprattutto abbiamo una corrispondenza impressionante con il Vangelo di Gamaliele.

La fonte ebraica di riferimento è:

Talmud Bavli, trattato Ghittin, traduzione a cura di Ralph Anzarouth

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html

Come avrete notato, la fonte ebraica mette come contorno a questa morte e resurrezione, uno dei più ricchi capi di Gerusalemme, Nicodemo figlio di Gorion, che troviamo nella stessa maniera, come un benefattore nei Vangeli e come contorno nella morte Gesù:

38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura.

Tuttavia manca nella fonte Giuseppe D'Arimatea, che stando al Vangelo di Gamaliele era un sacerdote amico di Pilato, che chiese a quest'ultimo di poter prendere il corpo di Gesù dopo la sua apparente morte.

Chi poteva essere costui?

Dalle mie indagini emerge che fosse proprio Giuseppe Flavio, ex sacerdote e a suo dire amico intimo dI Tito.Sarà proprio lui, secondo la sua opera Guerre Giudaiche, dopo la morte e resurrezione di Giovanni, a chiederne, come promesso, la sua liberazione:

Libro VI:103 Eppure, Giovanni, non soltanto è bello pentirsi delle proprie colpe, sia pure all'ultimo momento, ma se tu volessi risparmiare alla patria la rovina avresti un magnifico esempio da seguire, quello di Ieconia RE DEI GIUDEI.
Libro VI:104 Quando per causa sua l'esercito babilonese gli mosse guerra, egli, prima che la città fosse espugnata, ne venne fuori senza che alcuno lo costringesse e preferì affrontare volontariamente la schiavitù insieme con la sua famiglia piuttosto che consegnare ai nemici questi luoghi santi e vedere la casa del Dio in
preda alle fiamme.
Libro VI:105 Per questo tutti i giudei lo esaltano nella loro storia sacra e il ricordo sempre fresco presso i posteri
attraverso i secoli lo rende immortale.
Libro VI:106 Un magnifico esempio, Giovanni, anche se per seguirlo dovessi affrontare qualche pericolo; io,
comunque, ti assicuro anche il perdono dei romani,
Libro VI:107 e poiché si deve badare chi è a dare un consiglio e da dove viene, ricordati che è un connazionale ad esortarti, che sono un giudeo io che ti do questa assicurazione. Preferirei morire anziché trasformarmi in uno di quegli schiavi abbietti che rinnegano la loro stirpe e si dimenticano della patria.

Per il resto storicamente Giovanni fa la stessa fine di Gesù secondo la tradizione gnostica e islamica e cioè sopravvisse e al posto suo venne giustiziato Simone ( bar ghiora) che si travestì, per confondere I romani, da "Re dei Giudei":

Libro VII:29 Allora Simone, credendo di poter ingannare i romani spaventandoli, si avvolse in tunichette bianche e, fermatovi sopra con una spilla un mantello purpureo, venne fuori dalla terra nel luogo dove prima sorgeva il tempio.
Libro VII:30 Sulle prime chi lo vide fu preso dalla paura e rimase immobile, ma poi gli si avvicinarono e gli chiesero chi fosse.
Libro VII:31 Simone non glielo rivelò, ma si fece chiamare il comandante; quelli andarono di corsa e ben presto
arrivò Terenzio Rufo, che era stato lasciato a capo del presidio. Questi, dopo aver sentito da Simone tutta la verità, lo fece mettere in catene e inviò a Cesare la notizia della sua cattura.

Alla fine della Gittin 56 a-b fa la sua comparsa anche Aquila ( Onkelos), che appare nelle fonti cristiane sia in Atti che nelle Omelie pseudo clementine.

LA DISCESA DI GESÙ NEGLI INFERI DOPO LA MORTE

Secondo le varie fonti cristiane, Gesù dopo la morte è sceso negli inferi per riscattare Adamo,Eva, i saggi e i profeti ecc.
Allego tutti i link utili per chi volesse approfondire l'argomento:

https://it.cathopedia.org/wiki/Discesa_di_Ges%C3%B9_agli_inferi

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Discesa_di_Cristo_agli_inferi

http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p122a5p1_it.htm

Sebbene molti ebrei credono ancora al fatto che il vero Messia debba ancora venire, le loro fonti non parlano affatto di un certo Gesù e della sua ipotetica discesa negli Inferi.
Tuttavia ammettono che solo una persona in quel periodo aveva le potenzialità di fare questa discesa negli inferi nelle stesse modalità del Gesù evangelico e costui era Yohannan ben Zakkai:

Prima della sua scomparsa il rabbino Yochanan ben Zakkai gridò e disse ai suoi studenti che era preoccupato perché c'erano due sentieri davanti a lui, uno a Gan Eden e uno a Gehinum e non era sicuro dove sarebbe stato guidato. I grandi Tzadikim dopo il loro passaggio sono spesso guidati attraverso Gehinum, così sulla loro strada possono sollevare anime cadute e possono continuare a servire Hashem anche dopo la loro morte. Questo è un compito molto intenso e spaventoso anche per il grande Tzadikim, quindi il rabbino Yochanan ben Zakkai era preoccupato di passare attraverso Gehinum. D'altra parte, se fosse condotto direttamente a Gan Eden, sarebbe anche un problema poiché sarebbe un segno che non era al livello di passaggio attraverso Gehuminum per sollevare le anime cadute. [2]

Badate bene: gli ebrei non credevano agli inferi ma al Gehinum il luogo dove si trova la geènna.

GESÙ GIUDICHERÀ ASSIEME I SUOI APOSTOLI LE 12 TRIBÙ D'ISRAELE:

Dal Vangelo di Matteo al cap.19 leggiamo:

27Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». 28E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele.

Anche questo passo enfatizza quello che nella realtà ha fatto Yohannan ben Zakkai: infatti fu proprio costui che dopo aver causato la caduta del Tempii di Gerusalemme, costruì ha Yabne il suo Tempio che aveva tra l'atro anche le funzioni del Sinedrio.
Giovanni divenne di fatto il capo del Sinedrio (Nasi) e giudicò assieme le persone a lui vicine le 12 tribù d'Israele.

LE APPARIZIONI

Nel finale dei vangeli si parla che dopo la presunta morte di Gesù, egli fece la sua ultima apparizione nei pressi del lago di Tiberiade:

Vangelo di Giovanni cap.27 v.1

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade.

Nello stesso modo anche Giovanni, dopo la sua presunta morte e resurrezione, visse gli ultimi anni della sua vita nei pressi del lago di Tiberiade.
A testimonianza di ciò esiste tutt'ora a Tiberiade la sua tomba.

Per approfondire:

http://www.jewishencyclopedia.com/articles/8724-johanan-b-zakkai