mercoledì 24 giugno 2020

TUTTE LE FONTI CHE PARLANO DELLA MORTE DI ZACCARIA, IL PADRE DI GIOVANNI

Elenco di tutte le fonti che parlano della morte del padre di Giovanni, Zaccaria:

PROTOVANGELO DI GIACOMO: la cosa più importante della fonte è che  afferma che Zaccaria fosse un sacerdote del Tempio, addetto ai sacrifi, il resto è quanto segue:

Capitolo 23
[1] Erode, nel mentre, cercava Giovanni, e mandò dei ministri da Zaccaria, dicendo: "Dove hai nascosto
tuo figlio?". Rispose loro: "Io sono un pubblico ufficiale di Dio e dimoro costantemente nel tempio del
Signore, non so dove sia mio figlio".
[2] I ministri se ne ritornarono per riferire tutto ciò a Erode. Adiratosi, Erode disse loro: "E' suo figlio colui
che regnerà su Israele!". Mandò, perciò, di nuovo da lui per dirgli: "Dì proprio la verità: dov'è tuo figlio?
Sai bene che il tuo sangue sta sotto la mia mano".
[3] Zaccaria rispose: "Se tu spargerai il mio sangue, io sarò un testimone di Dio. Il mio spirito sarà
accolto dal Padrone, poiché tu spargerai sangue innocente nel vestibolo del tempio del Signore". Allo
spuntare del giorno, Zaccaria fu ucciso. I figli di Israele non sapevano che era stato ucciso.
Capitolo 24

[1] All'ora del saluto, i sacerdoti uscirono, ma Zaccaria non venne loro incontro, come di solito, con la
benedizione. I sacerdoti stettero a aspettare Zaccaria per salutarlo nella preghiera e glorificare
l'Altissimo.
[2] Ma, dato che tardava, tutti si intimorirono. Uno di loro si fece coraggio: entrò e vide presso l'altare del
sangue coagulato e udì una voce che diceva: "Zaccaria è stato ucciso! Il suo sangue non sarà cancellato
fino a quando non giungerà il suo vendicatore". All'udire tali parole ebbe paura, e uscì per riferire ai
sacerdoti.
[3] Questi si fecero coraggio, entrarono e videro quanto era accaduto: gemette la travatura del tempio,
ed essi si strapparono le vesti dall'alto in basso. Non trovarono il suo corpo, trovarono invece il suo
sangue pietrificato. Pieni di timore, uscirono e annunziarono a tutto il popolo che Zaccaria era stato
ucciso. Lo vennero a sapere tutte le tribù del popolo, che lo piansero e fecero cordoglio per tre giorni e
tre notti.
[4] Dopo i tre giorni, i sacerdoti deliberarono chi mettere al suo posto, e la sorte cadde su Simeone.
Questo, infatti, era colui che era stato avvisato dallo Spirito santo che non avrebbe visto la morte fino a
quando non avesse visto il Cristo nella carne.

GUERRE GIUDAICHE: la fonte parla dell'uccisione di Zaccaria da parte degli zeloti guidati dal galileo che si fece re dei giudei, Giovanni di Giscala:

Libro IV:334 - 5, 4. Nauseati ormai dai massacri indiscriminati, quelli organizzarono la farsa di un regolareprocesso.
Libro IV:335 Si erano prefissi di eliminare uno dei personaggi più in vista, Zaccaria figlio di Baris, contro il quale li avevano inveleniti la sua grande avversione al male e l'amore per la libertà; inoltre era anche ricco, sì che non solo speravano di appropriarsi dei suoi beni, ma anche di liberarsi di un avversario potente e temibile.
Libro IV:336 Pertanto intimarono a settanta dei cittadini più ragguardevoli di radunarsi nel tempio, assegnarono a questi come in una rappresentazione teatrale la funzione di giudici senza alcun effettivo potere, e dinanzi a loro accusarono Zaccaria di voler consegnare la patria ai romani e di aver organizzato il tradimento mettendosi in relazione con Vespasiano.
Libro IV:337 Le accuse non si fondavano né su una prova né su un indizio, ma essi dichiararono di essernefermamente convinti e pretendevano che ciò bastasse a ritenerle vere.
Libro IV:338 Zaccaria, visto che non gli restava alcuna speranza di salvezza, giacché era stato convocato nonin un tribunale ma in una prigione, non si lasciò chiudere la bocca dalla disperazione, ma si levò a sottolineare la balordaggine delle accuse e in breve demolì gli argomenti addotti contro di lui.
Libro IV:339 Poi, ritorcendo il discorso contro gli accusatori, enumerò tutti i loro misfatti e si soffermò a deplorare la catastrofica situazione che n'era derivata.
Libro IV:340 Gli Zeloti andarono sulle furie e a stento si trattennero dallo sguainare le spade perché volevano spingere fin in fondo la celebrazione del processo per gioco e, per di più, mettere alla prova i giudici, per vedere se avrebbero rispettato la giustizia anche con pericolo della loro vita.
Libro IV:341 I settanta all'unanimità votarono per l'assoluzione dell'imputato, preferendo affrontare la morte insieme con lui anziché accollarsi la responsabilità della sua condanna.
Libro IV:342 Di fronte alla sentenza di assoluzione gli Zeloti scoppiarono in schiamazzi, e mentre tutti inveivano contro i giudici per non aver capito che si era trattato solo di una burla,
Libro IV:343 due dei più facinorosi si avventarono su Zaccaria, lo uccisero in mezzo al tempio e ne schernirono il cadavere dicendo: “Eccoti anche il nostro voto per essere più sicuro di andartene”; poi dall'alto del tempio lo gettarono nel sottostante burrone.
Libro IV:344 I giudici li percossero ignominiosamente col rovescio delle spade scacciandoli dal tempio, e li
risparmiarono soltanto perché, ritornandosene alle loro case, facessero sapere a tutti chi erano i padroni.

YOSIPPON: riassume quanto detto nelle Guerre Giudaiche di Giuseppe Flavio, anche se i copisti cristiani, hanno ritenuto opportuno censurare il convolgimento diretto di Giovanni , che in quest'opera invece sembra guidare il giudizio del Sinedrio, come se si fosse proclamato il capo del Sinedrio o il Nasi, similmente al Talmudico galileo Yochannan ben Zakkai.

"In quell'epoca presero un uomo fra i grandi della città che si chiamava Zechariahu, uomo ricco e giusto che temeva D-o. Disse (Yochanan hagalilì) agli anziani: Giudicate costui e condannatelo a morte perchè aiutava i nostri nemici per far consegnare loro questa città. Quando udirono gli anziani le parole di Yochanan e i suoi uomini che desideravano far morire Zechariahu piansero un gran pianto. E videro Yochanan e i suoi uomini che evitavano gli anziani di condannare Zechariahu perchè era giusto e osarono prendere Zechariahu dal mezzo degli anziani lo portarono sopra la cima della torre del muro che guarda verso est e lo buttarono da li e cadde Zechariahu dal muro nelle profondità della valle di Yoshafat e morì."

TALMUD GITTIN 56 a e b: la fonte, come il protovangelo di Giacomo, afferma che Zaccaria si oppose al sacrificio del vitello, confermando anche che fosse un addetto ai sacrifici, esattamente come il padre di Giovanni ( Zaccaria) nei Vangeli cristiani:

"[Mi vendicherò] andando a fare una delazione presso il governatore [romano].
Andò e disse al governatore: "Gli Ebrei si sono ribellati contro di te!" Gli rispose: "E chi lo dice?" gli rispose: "Manda loro [un animale] da offrire sull'altare [del Tempio], e vedrai se lo offrono." Il governatore gli diede un vitello pregiato da portare [al Tempio]. Una volta arrivato, mutilò il vitello alle labbra, e c'è chi dice alle palpebre; [in ogni caso,] in un posto che per noi [Ebrei] rappresenta una menomazione, ma per loro [Romani] non lo è. I saggi pensarono di offrire [ugualmente il vitello] sull'altare, per mantenere la pace con le autorità. Disse loro Rabbi Zecharia ben Avkulas: "[Se così facessimo,] la gente direbbe che le bestie mutilate possono essere offerte sull'altare!" I saggi pensarono allora di uccidere, affinché non potesse andare a completare la delazione. Disse loro Rabbi Zecharia ben Avkulas: "[Se così facessimo,] la gente direbbe che chi mutila una bestia consacrata [per l'altare] merita la pena di morte!" Disse Giovanni: "L'umiltà di Rabbi Zecharia ben Avkulas ha fatto distruggere la nostra casa, bruciare il nostro palazzo [il Tempio] e ci ha fatti mandare in esilio dalla nostra Terra".

Nei Vangeli si parla della morte di Zaccaria, ma qualcuno più tardi si accorse che morì dopo il fantomatico Gesù ambientato sotto a Pilato e decisero quindi di sostituire lo stesso con un altro Zaccaria, lasciando il periodo senza alcun senso logico, visto che lo Zaccaria scelto, morì tantissimi anni prima e non fu ucciso dalla generazione in cui si rivolgeva Gesù:

VANGELO DI MATTEO

34Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36In verità io vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

LUCA CAP.11

49Per questo la sapienza di Dio ha detto: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno», 50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: 51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito».
53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

CONCLUSIONI

Visionando tutte le fonti appare evidente che i Cristiani abbiano manipolato le fonti su cui si sono rifatti, anticipando nei tempi tutto quello che in realtà accadde  nei primi anni della rivolta giudaica con Giovanni di Giscala.
Flavio Giuseppe racconta che Giovanni in realtà entrò a Gerusalemme facendosi re e bloccando i riti sacrificali nel Tempio:all'inizio della rivolta a lui furono assegnati alcuni territori da difendere che in principio erano governati dal re Erode Agrippa II, l'ultimo re dei Giudei.
Quest'ultimo aiutò i romani a reprimere la rivolta: partecipò all'assedio di Gamala, dove venne ferito, ed aiutò Tito nell'assedio di Gerusalemme ( difesa da Giovanni, Simone bargiora e Giacomo figlio Sosa).
Dopo la guerra, il re Erode Agrippa II fu premiato dai romani, per la sua fedeltà, con ulteriori territori che passarono sotto il suo controllo.
Giovanni fu imprigionato e processato molto probabilmente da Vespasiano ed Erode Agrippa II. Oggettivamente nella storia non esistono altri Giovanni che di fatto destabilizzarono e misero in pericolo così seriamente il regno della famiglia reale erodiana: dopo la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio, effettivamente il re Erode Agrippa II fu l'ultimo re dei giudei della famiglia erodiana al servizio dei romani.


mercoledì 3 giugno 2020

IL CRISTO COME ANGELO POSSENTE E IL SOGNO DI SIMON PIETRO

Facciamo una piccola indagine storica su quello che accadde a Gerusalemme prima della caduta del Tempio e perché Giovanni fu accostato dai primi Cristiani all'angelo possente, quell'angelo che ordinò di bruciare il Tempio nell'Apocalisse siriaca di Baruc.

Innanzitutto secondo Giuseppe Flavio, fu Giovanni in primis a difendere la fortezza Antonia e il Tempio, arrivando ad appiccare il fuoco nel sottosuolo e nei porticati:

Libro V:304 I giudei, ripartite le loro forze, opponevano una tenace resistenza dalle mura: gli uomini di Giovanni combattendo dall'Antonia, dal portico settentrionale del tempio e dirimpetto alla tomba del re Alessandro, mentre quelli di Simone presero posizione sulla via d'accesso vicino alla tomba del sommo sacerdote Giovanni,
sbarrando il passo fino alla porta attraverso cui passava l'acqua diretta alla torre Ippico.

Libro V:469 Ma mentre già si stavano tirando su le macchine, Giovanni, che aveva scavato una galleria
dall'interno dell'Antonia fino ai terrapieni puntellando la cavità mediante pali che reggevano l'opera dei romani, ad un certo punto introdusse nella galleria della legna spalmata di pece e di bitume e vi appiccò il fuoco.

Libro V:470 Quando i pali furono consunti dal fuoco, la galleria rovinò e con un tremendo boato fece
sprofondare il terrapieno.

Giuseppe Flavio concorda col Talmud, asserendo in alcuni passi che il Tempio fu dato alle fiamme a causa di Giovanni.

Tuttavia Giuseppe associa gli avvenimenti contenuti nell'Apocalisse di Baruc a Vespasiano, anche se lascia intendere che i giudei vedevano al suo posto un loro connazionale  ( Giovanni/Simone):

Libro VI:310 - 5, 4. A riflettere su tali cose, si troverà che il Dio ha cura degli uomini e che in ogni modo preannuncia al suo popolo i mezzi per conseguire la salvezza,

Libro VI:311 mentre quelli si rovinano per la loro stoltezza e procurandosi i guai da sé. Così pure avvenne che i giudei, dopo la distruzione dell'Antonia, ridussero l'area del tempio in forma quadrangolare, pur conservando essi scritto nelle loro profezie che la città e il tempio sarebbero stati presi quando l'area del tempio fosse diventata quadrangolare.

Libro VI:312 Ma quello che maggiormente li incitò alla guerra fu un'ambigua profezia, ritrovata ugualmente nelle sacre scritture, secondo cui in quel tempo uno proveniente dal loro paese sarebbe diventato il dominatore del mondo.

Libro VI:313 Questa essi la intesero come se alludesse a un loro connazionale, e molti sapienti si sbagliarono nella sua interpretazione, mentre la profezia in realtà si riferiva al dominio di Vespasiano, acclamato imperatore in  Giudea.

Certamente quest'evento ha ispirato il redattore di Atti, che descrivere il sogno di Simone Pietro, della tovaglia quadrangolare (sempre appreso dall'Apocalisse siriaca di Baruc) e del Signore che lo incita a mangiare cibo impuro, così come insegna Gesù nei Vangeli.

Ovviamente nella contropartita storica troviamo Simone bar  Giora sotto il Tempio in fiamme, che avrà visto concretizzarsi la profezia della “tovaglia" quadrangolare e del successivo incendio del Tempio.

Sicuramente dopo la caduta del Tempio, avrà pensato al suo zio Giovanni, che aveva bloccato i riti sacrificali, aveva incendiato il Tempio (come l'angelo possente) e che già da tempo insegnava ai suoi discepoli di mangiare, come al Gesù evangelico, cibi impuri:

Libro VII:263 Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui; egli infatti non
soltanto eliminò chiunque dava giusti e utili consigli, trattando costoro come i suoi più accaniti nemici fra tutti i  cittadini, ma riempì la patria di un'infinità di pubblici mali, quali inevitabilmente doveva infliggere agli uomini chi già aveva osato di commettere empietà verso il Dio.

Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, sì che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il Dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini.

Tutte le fonti religiose qui citate le trovate qui:

http://originidelcristianesimoprimitivo.blogspot.com/2019/11/apocalisse-siriaca-di-baruc-come-fonte-q.html