domenica 27 dicembre 2020

I PROFETI GIOVANNI E GESÙ

 Moltissimi testi cristiani narrano che in principio ci fosse un grandissimo profeta di nome Giovanni figlio di Zaccaria, che un giorno trasferì il dono della profezia ad un suo discepolo di nome Gesù. Con il battesimo Giovanni aveva trasferito in Gesù lo Spirito Santo, spesso simbolicamente rappresentato da una colomba o dal fuoco, un elemento comunque necessario per profetare. 

Gesù stesso è ricordato da tutti come un gran profeta, perché circa 40 anni prima, profetizzò la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio avvenuto nel 70 d. C. , ma uscendo dai testi cristiani le cose e le dinamiche degli eventi risultano in linea con quanto detto? 

Confutando ad esempio le testimonianze ebraiche, scopriamo che tutti i testimoni oculari dei fatti e i rabbini, asseriscono che fu Giovanni (Yokhannan ben Zakkai) il profeta che profetizzò la caduta del Tempio circa 40 anni prima della sua caduta effettiva:

" I nostri rabbini insegnavano: Durante gli ultimi 40 anni,  prima della distruzione del Tempio .. le porte degli Hekal si aprivano da sole, finché R. Johanan B. Zakkai li rimproverava dicendo: Hekal, Hekal, perché vuoi allarmarci (predichi la tua stessa distruzione)? So di te che sarai distrutto, perché Zaccaria ben Ido ha già profetato riguardo a te: apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco possa divorare i tuoi cedri "


(Soncino Talmud, Seder Mo'ed, vol. III Toma, pagina 186)


Altra traduzione:


'' Disse Rabban Yohanan Ben Zakkai al Tempio, 'O Tempio, perché ci spaventi? Sappiamo che finirai distrutto. Perché è stato detto: 'Apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco divori i tuoi cedri' '' (Zaccaria 11: 1) '(Sota 6: 3), (Yoma 39b)

Confutando invece le Guerre Giudaiche dello storico ebreo Flavio Giuseppe, notiamo invece che la profezia della distruzione di Gerusalemme e del Tempio viene passata a Gesù figlio di Anania, che secondo le fonti ebraiche era una dei discepoli principali di Yochannan ben Zakkai:

Libro VI:300 Ma ancora più tremendo fu quest'altro prodigio. Quattro anni prima che scoppiasse la guerra, quando la città era al culmine della pace e della prosperità, un tale Gesù figlio di Anania, un rozzo contadino, sirecò alla festa in cui è uso che tutti costruiscano tabernacoli per il Dio e all'improvviso cominciò a gridare nel tempio: 

Libro VI:301 “Una voce da oriente, una voce da occidente, una voce dai quattro venti, una voce contro Gerusalemme e il tempio, una voce contro sposi e spose, una voce contro il popolo intero”. Giorno e notte si aggirava per tutti i vicoli gridando queste parole, 

Libro VI:302 e alla fine alcuni dei capi della cittadinanza, tediati di quel malaugurio, lo fecero prendere e gli inflissero molte battiture. Ma quello, senza né aprir bocca in sua difesa né muovere una specifica accusa contro chi lo aveva flagellato, continuò a ripetere il suo ritornello. 

Libro VI:303 Allora i capi, ritenendo - com'era in realtà - che quell'uomo agisse per effetto di una forza sovrumana, lo trascinarono dinanzi al governatore romano. 

Libro VI:304 Quivi, sebbene fosse flagellato fino a mettere allo scoperto le ossa, non ebbe un'implorazione né un gemito, ma dando alla sua voce il tono più lugubre che poteva, a ogni battitura rispondeva: “Povera Gerusalemme!”. 

Libro VI:305 Quando Albino, che era il governatore, gli fece domandare chi fosse, donde provenisse e perché lanciasse quella lamentazione, egli non rispose, ma continuò a compiangere il destino della città finché Albino sentenziò che si trattava di pazzia e lo lasciò andare. 

Libro VI:306 Fino allo scoppio della guerra egli non si avvicinò ad alcun cittadino né fu visto parlare con alcuno, ma ogni giorno, come uno che si esercitasse a pregare, ripeteva il suo lugubre ritornello: “Povera Gerusalemme!”. 

Libro VI:307 Né imprecava contro quelli che, un giorno l'uno un giorno l'altro, lo percuotevano, né benediceva chi gli dava qualcosa da mangiare; l'unica risposta per tutti era quel grido di malaugurio, che egli lanciava soprattutto nelle feste. 

Libro VI:308 Per sette anni e cinque mesi lo andò ripetendo senza che la sua voce si affievolisse e senza provar stanchezza, e smise solo all'inizio dell'assedio, quando ormai vedeva avverarsi il suo triste presagio. Libro VI:309 Infatti un giorno che andava in giro sulle mura gridando a piena gola: “Ancora una volta, povera la città, e povero il popolo, e povero il tempio!”, come alla fine aggiunse: “E poveretto anche me!”, una pietra scagliata da una catapulta lo colpì uccidendolo all'istante, ed egli spirò ripetendo ancora quelle parole. 

Libro VI:310 - 5, 4. A riflettere su tali cose, si troverà che il Dio ha cura degli uomini e che in ogni modo preannuncia al suo popolo i mezzi per conseguire la salvezza…

Il passo storico che avete letto, segue uno schema profetico ben preciso, che troviamo nella famosissima profezia delle 70 settimane o anni di Daniele, una profezia di riferimento molto usata dagli evangelisti:

DANIELE CAP. 9

24Settanta settimane sono fissate

per il tuo popolo e per la tua santa città

per mettere fine all'empietà,

mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,

portare una giustizia eterna,

suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei

santi.

25Sappi e intendi bene,

da quando uscì la parola

sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme

fino a un principe consacrato,

vi saranno sette settimane.

Durante sessantadue settimane

saranno restaurati, riedificati piazze e fossati,

e ciò in tempi angosciosi.

26Dopo sessantadue settimane,

un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;

il popolo di un principe che verrà

distruggerà la città e il santuario;

la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine,

guerra e desolazioni decretate.

27Egli stringerà una forte alleanza con molti

per una settimana e, nello spazio di metà settimana,

farà cessare il sacrificio e l'offerta;

sull'ala del tempio porrà l'abominio della

desolazione

e ciò sarà sino alla fine,

fino al termine segnato sul devastatore».

Gesù figlio di Anania ripeteva il ritornello profetico che preannunciava a la fine di Gerusalemme e del suo Tempio, 4 anni prima della guerra scoppiata nel 66 d. C, quindi:

66-4= 62

Otteniamo quindi che nel 62 d. C. Gesù incominciò a profetizzare la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio, perfettamente in linea con i tempi della comparsa di quell’unto, Cristo o Messia che doveva essere soppresso secondo la profezia di Daniele. 

Gesù muore dopo 7 anni, numero degli anni che troviamo sempre nella profezia di Daniele e quindi morì praticamente nel 69 ( 62+7=69), anno in cui il Talmud Gittin 59 a e b narrano la apparente morte è resurrezione del suo maestro Yochannan ben Zakkai, fatto uscire da Gerusalemme in un bara grazie proprio a Gesù figlio di Anania e il suo amico e collega Elizer (Lazzaro) ben Hircanus (che verrà processato per aver avuto rapporti con i cristiani) [1].

Gesù figlio di Anania ed Elizer ben Hircanus, risultano nella fonti ebraiche i maestri di Aquila da Sinope (chiamato anche Onkelos) , quest'ultimo considerato da molti il primo cristiano di Roma, che stando gli Atti degli apostoli, era amico di Paolo di Tarso e mise a disposizione le sue domus e le sue proprietà, per riunire i primi cristiani. 

NOTE

[1] Alcuni contenuti sono tratti dal sito www.anzarouth.com : Talmud Bavli, trattato Ghittin, traduzione a cura di Ralph Anzarouth

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html


lunedì 23 novembre 2020

AQUILA FIGLIO DI CLEMENTE ROMANO


Finalmente qualcuno che ha sviluppato le mie tesi e che ha dimostrato, a suon di fonti, che i primi Cristiani di Roma erano istruiti e catechizzati dai rabbini provenienti delle scuola di Yochannan ben Zakkai:

https://everybodywiki.com/Kalonymos_(p%C3%A8re_d%27Onqelos)


mercoledì 11 novembre 2020

LAZZARO E L'UNZIONE DELL' ASPIRANTE RE MESSIA

Parliamo di Yokhannan ben Zakkai e del suo allievo prediletto Lazzaro figlio d'Ircano e di un testo ebraico  molto antico dove viene spiegato come il rabbino Lazzaro figlio d'Ircano, sia diventato un maestro della Torah grazie al grande maestro Yokhannan ben Zakkai:

https://www.sefaria.org/Pirkei_DeRabbi_Eliezer.1?lang=bi

Il brano in questione ha molte analogie con la risurrezione di Lazzaro che troviamo nei Vangeli, anzi posiamo dire che quest'ultimo derivi da esso.

Infatti nella versione ebraica scopriamo che Lazzaro era come un moribondo, non mangiava ormai da diversi giorni e che sembrava un lebbroso.

Sembra lo stesso quadro della situazione reinterpreto nei Vangeli dove troviamo Lazzaro, moribondo, a casa di Simone il lebbroso.

Anzi osservando bene i Vangeli sembrerebbe che la lebbra di Lazzaro sia stata attribuita a Betania a Simone detto appunto il lebbroso.

Riunendo le fonti pare che il lebbroso fosse proprio Lazzaro, visto che nella sua casa avviene secondo alcuni evangelisti l'unzione di Gesù da parte di Maria di Betania:


Gv 12,1-3 “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo.”


Mc 14,3 “Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo.”


Mt 26,6-7 “Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre egli stava a tavola.”


Tuttavia  secondo molti Simone era il padre di Lazzaro e ammettendo questa come la più probabile interpretazione, il soprannome “il lebbroso”, sembra essere stato spostato e attribuito nei vangeli dal figlio al padre.


Torniamo adesso nuovamente ad esaminare il brano ebraico, dove troviamo addirittura Elia apparire a Lazzaro che gli indica di andare dal gran maestro Yokhannan ben Zakkai per imparare la Torah e per guarire quindi dal suo malessere.

Ricordo che secondo alcune credenze ebraiche, Elia doveva discendere dal cielo, per annunciare ed indicare la venuta del Messia: qui anche se l'ebraismo non parli mai di Yokhannan ben Zakkai come un Messia, Elia indica prorio quest'ultimo come il salvatore di Lazzaro!

 Inoltre secondo l'ebraismo, la Torah “dà la vita o allunga vita” e non è un caso che la Torah venga spesso associata all'albero della vita dell'Eden.

Yokhannan ben Zakkai quindi, insegnando la Torah a Lazzaro è come se gli avesse dato una nuova vita, o meglio è come se gli avesse allungato la vita ( vedendola da un punto di vista ebraico).

Una scena analoga e reinterpretata nei Vangeli la troviamo quindi nella risurrezione di Lazzaro, dove anche qui quest'ultimo pare che fosse seguito con pazienza e amato dal suo maestro che i cristiani hanno chiamato Gesù, anche se tuttavia gli evangelisti lasciano intendere una rinascita del corpo di Lazzaro e non spirituale, ma il tutto potrebbe essere stato col tempo interpretato erroneamente dai cristiani, visto che in alcuni passi Gesù specifica nel Vangelo di Giovanni che :

 " Il nostro amico Lazzaro dorme, ma ora vado a svegliarlo”… non dice quindi che fosse morto. 

Anche la riposta di Tommaso lascia perplessi e lascia intendere un interpretazione diversa a quella che con il tempo si è affermata nella Chiesa:

16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Qui Tommaso sembra incitare gli apostoli ad un suicidio collettivo? Sicuramente no, ma pare evidente che l'evangelista Giovanni non  volesse alludere ad una reale e definitiva morte fisica del corpo!

Nei vangeli inoltre viene sottolineato che proprio a casa di Lazzaro figlio di Simone avviene l'unzione di Gesù e quindi la sua consacrazione a re Messia.

Tornando nuovamente ad esaminare la fonte ebraica iniziale, sappiamo che Lazzaro fosse un discendente degli Ircano, ex regnanti asmonei  legati a Gamala, a Giuda il Galileo e quindi agli zeloti.

 La sua eredità finì quindi nel confluire nella scuola di Yokhannan ben Zakkai, scelto come loro maestro e guida spirituale.

Abbiamo fonti storiche che possono confermare tutto questo?

In Guerre Giudaiche di Flavio Giuseppe viene il tutto confermato, infatti ricordando che gli zeloti nacquero come movimento insurrezionale grazie a Giuda il Galileo e che durante la rivolta giudaica, furono guidati a Gerusalemme proprio da Lazzaro figlio di Simone ( lo stesso identico nome che appare nei Vangeli), che viene in questi passi iniziali presentato come un integralista estremista, messo in disparte dai capi di Gerusalemme, proprio per il suo potere e per la sua potenziale pericolosità:

Libro II:564 A Eleazar figlio di Simone, sebbene avesse il controllo del bottino fatto sui romani e dei denari presi a Cestio, non assegnarono una carica di governo, sia perché scorgevano in lui una tendenza a fare il tiranno, sia perché i più fanatici dei suoi seguaci si atteggiavano a guardie del corpo.

Lazzaro inizialmente prese il possesso del Tempio assieme agli zeloti e fingendo nello stesso tempo di essere contro Giovanni:

Libro V:5 - 1, 2. Infatti Eleazar figlio di Simone, colui che all'inizio aveva separato dal popolo gli Zeloti facendoli penetrare nel tempio, fingendo ora di essere sdegnato per le quotidiane ribalderie di Giovanni…

E alla fine quella che sembrava una messa in scena di fatto si rilevò tale, infatti non solo Lazzaro figlio di Simone si unì a Giovanni, ma lasciò anche a lui il comando degli zeloti:

Libro V:250 Giovanni quando occupò il tempio aveva seimila uomini sotto venti capitani, ma allora anche gli Zeloti, superati i motivi di contrasto, si erano uniti a lui, ed erano duemilaquattrocento con a capo l'Eleazar di prima [ il figlio di Simone] e Simone figlio di Arino.

Dopo l' alleanza con Lazzaro figlio di Simone, ecco che avviene nel tempio l'unzione come da vangelo ( che la spostano a casa di Lazzaro figlio di Simone a Betania), anche se sembrerebbe come descritta più una cresima cristiana di massa, che un unzione individuale di Giovanni a re Messia:

Libro V:565 Pertanto egli [ Giovanni ] attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.

Dopo quest'unzione rituale avvenuta dopo l'alleanza con Lazzaro figlio di Simone, Giovanni come se fosse stato unto davvero come un Re Messia, si comportò di conseguenzaa come un vero e proprio re:

Libro IV:389 - 7, 1. Giovanni, che ormai aspirava a un dominio di carattere personale, era insofferente di aver dignità uguale a quella dei suoi pari e, attirando a sé un po' alla volta alcuni dei più facinorosi, si estraniò dal gruppo al potete. 

Libro IV:390 Egli contravveniva sempre agli ordini emanati dagli altri mentre imponeva inflessibilmente il rispetto di quelli emanati da lui, e fu chiaro che pensava a farsi padrone assoluto.

Libro IV:391 I suoi seguaci erano mossi parte dal timore, parte dalla simpatia (essendo egli molto abile a conciliarsela con raggiri e discorsi), mentre erano in parecchi a pensare che alla loro incolumità conveniva che la colpa dei misfatti ricadesse ormai non su molti, ma su uno solo. 

Libro IV:392 Il suo energico impegno nell'agire e nel far piani gli guadagnò non pochi partigiani, 

Libro IV:393 ma grande rimase, anche il numero degli avversari. Fra questi si faceva sentire l'invidia, perché non sopportavano di dover ubbidienza a chi prima era un loro pari, ma fu soprattutto la preoccupazione di 

evitare l'instaurarsi di un regime monarchico ad allontanarli da Giovanni; 

Libro IV:394 una volta impadronitosi del potere non sarebbe stato facile abbatterlo, ed essi avrebbero avuto contro di sé un motivo di avversione nell'averlo osteggiato al principio. Perciò ognuno preferiva affrontare i rischi di una lotta anziché piegare volontariamente la schiena e fare la fine di uno schiavo. 

Libro IV:395 Tale fu l'origine della spaccatura fra le due fazioni, e Giovanni nei confronti dei suoi avversari prese a comportarsi come un re nemico.

Da altre fonti ebraiche risulta che rabbi Lazzaro figlio d'Ircano, fosse stato additato dal Sinedrio come un cristiano e questo fu uno dei motivi che lo portarono ad essere perseguitato ed esiliato a causa della sua presunta e nascosta conversione alla nuova fede:

http://www.jewishencyclopedia.com/articles/5604-eliezer-liezer-ben-hyrcanus

I rabbini tendono a ridimensionare l'evento, spostando il suo esilio ad altre cause, tuttavia i Vangeli confermano che sia stato perseguitato proprio a causa della sua fede:

GIOVANNI CAP. 12

9Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 10I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, 11perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

In realtà, secondo i rabbini, Lazzaro figlio d'Ircano era l'allievo prediletto di Yokhannan ben Zakkai e fu propropio lui, stando al Talmud ( Gittin 56 a e b) ad iscenare in comune accordo con i fedelissimi la morte e la risurrezione del suo maestro, per farlo uscire incolume da Gerusalemme assediata dai romani. I suoi amici fedelissimi più noti, riportati sia nelle fonti ebraiche che in quelle cristiane sono il ricco Nicodemo figlio di Gorion e Giuseppe d'Arimatea ( Yose/i il sacerdote nelle fonti ebraiche).






venerdì 23 ottobre 2020

IL COPIONE DEGLI ULTIMI GIORNI DI GESÙ ( ISAIA CAP.53 )

 Gesù potrebbe essere storicamente non esistito e in Isaia cap. 53 esiste un copione scritto prima del Nuovo Tastamento, utilizzato dagli evangelisti per descrivere gli ultimi atti di vita del Cristo.

Sembra di rileggere i celebri passi dei Vangeli e per venirvi in aiuto a comparare il copione di Isaia, aggiungerò i nomi dei protagonisti dei Vangeli, così come hanno fatto gli evangelisti.


ISAIA 53

1Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?

A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?

2E' cresciuto come un virgulto davanti a lui

e come una radice in terra arida.

Non ha apparenza né bellezza

per attirare i nostri sguardi,

non splendore per provare in lui diletto.

3Disprezzato e reietto dagli uomini,

uomo dei dolori che ben conosce il patire,

come uno davanti al quale ci si copre la faccia,

era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

4Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,

si è addossato i nostri dolori

e noi lo giudicavamo castigato,

percosso da Dio e umiliato.

5Egli è stato trafitto [dal centurione Longino] per i nostri delitti,

schiacciato per le nostre iniquità.

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;

per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

6Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,

ognuno di noi seguiva la sua strada;

il Signore fece ricadere su di lui

l'iniquità di noi tutti.

7Maltrattato, si lasciò umiliare

e non aprì la sua bocca;

era come agnello condotto al macello,

come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,[ Caifa, Pilato, Erode]

e non aprì la sua bocca.

8Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;

chi si affligge per la sua sorte?

Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,

per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.

9Gli si diede sepoltura con gli empi,

con il ricco fu il suo tumulo, [ la tomba del ricco Giuseppe D'Arimatea]

sebbene non avesse commesso violenza

né vi fosse inganno nella sua bocca.

10Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.

Quando offrirà se stesso in espiazione,

vedrà una discendenza, vivrà a lungo,

si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.

11Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce

e si sazierà della sua conoscenza;

il giusto mio servo giustificherà molti,

egli si addosserà la loro iniquità.

12Perciò io gli darò in premio le moltitudini,

dei potenti egli farà bottino,

perché ha consegnato se stesso alla morte

ed è stato annoverato fra gli empi,

mentre egli portava il peccato di molti

e intercedeva per i peccatori.


giovedì 1 ottobre 2020

YOKHANNAN BEN ZAKKAI/GESÙ COME SALVATORE E ANGELO DI DIO

In Ezechiele cap. 9 apprendiamo come il Signore punisce e salva il suo popolo in rapporto alle loro opere. In particolare manda un suo servo / angelo/ Messia ( a seconda di come vogliate vederlo), per il conseguimento di tale missione: 

Il castigo


1Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». 2Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare di bronzo. 3La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. 4Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un TAU sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». 5Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. 6Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il TAU in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. 7Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. 8Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».

9Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede. 10Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro capo le loro opere». 11Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato».

Alla luce di ciò, notiamo che la tradizione cristiana  ha ereditato l'atto di segnare la croce sulla  fronte (con olio santo), nel rito della confermazione della Cresima:

https://it.cathopedia.org/wiki/Segno_della_croce

Il Cristianesimo inoltre ha paragonato l'uomo vestito di Lino con la borsa da scriba al Cristo o al Messia Gesù, come potete voi stessi verifica in rete o semplicemente cliccando sull' indirizzo di seguito:

https://www.jw.org/it/biblioteca-digitale/libri/pura-adorazione/riquadri/sospirano-soffrono-segno-colpite/

Tuttavia questo non è  l'unico caso isolato!

Vari testi rabbinici, come se la storia ciclicamente si ripetesse, narrano, prima della caduta del secondo Tempio, le vicende del rabbino Yochannan ben Zakkai, che oggettivamente sono del tutto simili a quelle dell'uomo vestito di Lino che troviamo in Ezichiele cap.9.

La fonte ebraica comparativa di riferimento la troviamo nel Talmud Bavli, trattato Ghittin, traduzione a cura di Ralph Anzarouth:

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html?m=1



Altre fonti ebraiche alternative, attestano che Yokhannan ben Zakkai in realtà salvò, dall'assedio  dei romani, molte altre persone, come si evince da questo dialogo con Vespasiano:


Egli [Jochannan ben Zakkai] rispose: "Ti prego di lasciare il cancello occidentale che conduce a Lidda, 1 e tutti quelli che partono fino alla quarta ora saranno risparmiati".

http://www.insula.com.au/ahrel/ybzakkai.html#_ftn38


Inoltre analizzando le  Guerre Giudaiche di Flavio Giuseppe, emerge che Yochannan si mise ad ungere I suoi discepoli all'interno del Tempio di Gerusalemme, esattamente come l'uomo vestito di lino mandato dal Signore in Ez.9.

Se esaminiamo i dettagli del passo, Yochannan pare compiere quello che I cristiani chiamerebbero la prima forma rudimentale della Cresima, dove con l'olio, il fedele viene unto ( con il segno della croce o tau, sulla fronte):

Libro V:565 Pertanto egli [Giovanni] attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.

Non finisce qui!

Yokhannan ben Zakkai stando al Talmud ( Gittin 56 a e b), ha incendiato il Tempio e con l'aiuto e il consenso del Signore lo ha distrutto:

Quanta differenza tra i peccatori ebrei e i profeti dei popoli del mondo! E la Beraita dice: disse Rabbi Elazàr: "Vedi quant'è grande la forza della vergogna! Perché [a causa di quell'umiliazione] il Santo, benedetto Egli sia, ha aiutato Bar Kamtza, ha distrutto la Sua casa ed ha bruciato il Suo palazzo!"


Troviamo lo stesso parallelo nell'Apocalisse Siriaca dinBaruc, dove al posto Yokhannan ben Zakkai troviamo un angelo ( possente ), che ordina e conduce l'incendio di Gerusalemme e del suo Tempio:

VI


[1] E fu l'indomani e, ecco, l'esercito dei Caldei circondò la città e a sera io, Baruc, abbandonai il popolo e uscii e stetti presso la quercia.

 [2] Ed ero addolorato per Sion e gemevo per la cattività che era venuta sul popolo [3] e, ecco, improvvisamente uno spirito di potenza mi innalzò e mi fece salire su, sopra il muro di Gerusalemme,

[4] e vidi. Ecco, quattro angeli

stavano ai quattro angoli della città, tenendo ciascuno nelle sue mani una fiaccola di fuoco.

[5]E un altro angelo scendeva dal cielo e disse loro: "Tenete le vostre fiaccole e non appiccate fuoco finché non ve (lo) dico.

[6] Sono stato mandato infatti per dire, prima, una parola alla

terra e trasmetterle quel che mi ha comandato il Signore Altissimo".

[7] E lo vidi scendere verso il santo dei santi e prese di lì il velo e l'efod santo e il propiziatorio e le due tavole e la

veste santa dei sacerdoti e il turibolo e le quarantotto pietre preziose che il sacerdote vestiva e tutti i santi vasi della tenda. [8] E disse alla terra a voce alta: "Terra, terra, terra: ascolta le parole del Dio potente e ricevi le cose che ti affido e custodiscile fino agli ultimi tempi, per

renderle, quando (ne) sarai comandata, affinché gli stranieri non se ne impadroniscano.

[9] E' giunto infatti il tempo in cui anche Gerusalemme sarà consegnata, per un (certo) tempo, finché non si dica: Torna di nuovo. Sii stabile per sempre".

[10] E la terra aprì la sua bocca e le

inghiottì.


VII


[1] E dopo ciò ho udito l'angelo dire agli angeli che tenevano le fiaccole: "Distruggete dunque e abbattete le sue mura fino alle fondamenta, perché gli avversari non si vantino e dicano: Noi abbiamo abbattuto il muro di Sion e abbiamo incendiato il luogo del Dio potente!

[2] Ma prenderete voi il luogo in cui prima stavo".


VIII


[1] Gli angeli fecero come comandò loro e, quando ebbero abbattuto gli angoli del muro, dopo che il muro era caduto, si udì una voce dall'interno del tempio, che diceva:

[2] "Entrate, avversari, e venite, nemici! Se ne è andato infatti colui che custodiva la casa".

[3] Ed io, Baruc (me ne) andai.

[4] E accadde dopo questo: l'esercito dei Caldei entrò e presero la casa e tutti i

suoi dintorni

[5] e fecero prigioniero il popolo e ne uccisero alcuni e incatenarono il re Sedecia

e lo mandarono dal re di Babilonia.

https://originidelcristianesimoprimitivo.blogspot.com/2019/11/apocalisse-siriaca-di-baruc-come-fonte-q.html?m=1

CONCLUSIONI

Le funzioni dell'Angelo possente di Dio che salva il suo popolino e punisce I peccatori attraverso la spada del nemico assediante, che troviamo durante la caduta del primo Tempio, le troviamo in Yokhannan ben Zakkai durante la caduta del secondo Tempio.

Come ultima morale, possiamo dedurre che chiunque abbia creduto in Yokhannan ben Zakkai è stato salvato, mentre gli altri, che si sono opposti a lui, sono morti per mano degli assedianti romani.

Se Gesù vuol dire Salvatore, Yokhannan ben Zakkai è senza ombra di dubbio l'Angelo custode e Salvatore del popolo ebraico. Semplicemente osservando questa piccola comparazione tra gli eventi accaduti tra la caduta del Primo Tempio e la caduta del secondo Tempio, riusciamo a capire da dove e da chi provengono, funzioni, aggettivi e dati che i Vangeli attribuiscono a Gesù.


domenica 23 agosto 2020

SIMONE DETTO PIETRO E IL NUMERO DEI SUOI SEGUACI

 Nel Recognitiones Pseudo Clementine esiste un dialogo tra Zaccheo ( Zakkai) e il “pescatore di uomini” Simone il bariona (1) detto anche Pietro, dove sostanzialmente si attesta che furono 10000 I seguaci che si unirono a Pietro e che successivamente lo seguiranno, abbandonando le loro rispettive famiglie, a Gerusalemme.

Nel passo è Simone detto Pietro che parla rivolgendosi a Zaccheo ( Zakkai ):


Capitolo LXXII. — Più di diecimila battezzati.


“Nel frattempo rimarrò con te tre mesi, come ho promesso. Siate costanti nell'udire il

parola; e alla fine di quel tempo, se qualcuno è in grado e disposto a seguirci, può farlo, se necessario

lo ammetterò. E quando dico se il dovere lo ammetterà, intendo che nessuno alla sua partenza deve rattristarsi chiunque non dovrebbe essere rattristato, come lasciando i genitori che non dovrebbero essere lasciati o un fedele moglie o qualsiasi altra persona a cui è destinato a consolarsi per l'amor di Dio. "Nel frattempo, contestando e insegnando giorno per giorno, ha riempito il tempo nominato con il lavoro di insegnamento; e quando arrivò il giorno della festa, furono battezzati oltre diecimila.


DIECIMILA QUINDI FURONO I BATTEZZATI NELLA CHIESA DI ZACCHEO (ZAKKAI) DI CESAREA, PRONTI A PARTIRE CON SIMONE DETTO PIETRO.


Lo storico Giuseppe Flavio in Guerre Giudaiche non parla mai dei cristiani, tuttavia poteva non aver notato  il nostro “pescatore di uomini” Simone detto Pietro,  con 10000 uomini al seguito?


In Guerre Giudaiche viene attestato:


Libro V:248 - 6, 1. Nella città [ di Gerusalemme] il numero dei combattenti e dei rivoluzionari agli ordini di Simone era di diecimila, a parte gli Idumei, con cinquanta capitani e lui come capo supremo.


NOTE


1) Matteo (16,17) adopera l'inusuale espressione Σίμων Βαριωνᾶ (trasl. Sìmōn Barhiōnâ, erroneamente tradotto come figlio di Iona. Secondo il Talmud Gittin 56 a e b i barionim erano guidati da Abba Sikara ( il padre dei Sicari), che era il nipote di Yokhannan ben Zakkai ( Zaccheo). Secondo lo storico Flavio Giuseppe costui era Simone bar giora e divenne a Gerusalemme il capo assoluto dei Sicari e degli Idumei.

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lunedì 10 agosto 2020

VADE RETRO SATANA: L'ANTICRISTO SIMONE DETTO PIETRO


I Vangeli attestano che fu proprio Pietro a rinnegare il Cristo dopo la sua cattura e ad opporsi al suo disegno divino!

Arriva ad una opposizione tale nei confronti del Cristo, che gli stessi evangelisti chiamano Satana ( l'oppositore, l'anticristo) Simone detto Pietro!

https://it.wikipedia.org/wiki/Vade_retro_Satana

Anche il Talmud ( Gittin 56 a e b), associa il serpente (Satana) ai Barionim guidati da Abba Sikra e cioè dallo storico Simone di Ghiora, nipote di Yokhannan ben Zakkai ( lo storico Giovanni di Giscala).

Il passo in questione è tratto da un dialogo tra Vespasiano e Yokhannan ben Zakkai:

"E riguardo alla tua domanda, visto che sei un re, come mai io non sia venuto a trovarti prima d'ora, [il motivo è che] i Birionim che si trovano tra di noi non ci lasciano." [Vespasiano gli rispose]: "Se c'è un barile di miele, con un serpente avvinghiato ad esso, non si sarebbe disposti a rompere il barile per [uccidere] il serpente?" Tacque. 

Nel Talmud Yokhannan ben Zakkai compie tutte le cose che i Vangeli attribuiscono a Gesù ( es. predice la caduta del Tempio, blocca i riti sacrificali, è la causa  della caduta di Tempio di Gerusalemme ecc...) e nel passo appena citato si sottolinea che fu proprio Simone il capo dei barionim, IL SERPENTE, ad opporsi alla realizzazione dei suoi progetti,tra questi, farsi re a Gerusalemme e accettare le condizioni di resa concesse più volte dai romani.

Tutto ciò viene ribadito dallo storico Giuseppe Flavio in Guerre Giudaiche:

Libro IV:573 Ma il Dio sconvolse le loro menti ed essi pensarono di ricorrere a un rimedio peggiore del male; 

infatti per liberarsi di Giovanni decisero di far entrare Simone, cioè di attirarsi un secondo padrone, e per di più sollecitandolo con le preghiere. 

Libro IV:574 La decisione venne eseguita e il sommo sacerdote Mattia fu inviato a pregare quel Simone, che tanto avevano temuto, di voler entrare in città. Unirono le loro insistenze anche tutti quelli che erano stati costretti a fuggire da Gerusalemme per gli Zeloti e che desideravano di recuperare case e averi. 

Libro IV:575 Simone acconsentì con grande degnazione di far loro da padrone e fece il suo ingresso come per liberare la città dagli Zeloti, acclamato dal popolo quale salvatore e protettore; 

Libro IV:576 ma quando fu dentro col suo esercito non pensò che al suo potere, considerando quelli che l'avevano invocato non meno nemici di coloro contro cui era stato invocato. 

Libro IV:577 - 9, 12. Così il mese di Xanthico del terzo anno di guerra Simone si fece signore di Gerusalemme 

mentre Giovanni e la banda degli Zeloti, impediti di uscire dal tempio e perduto tutto ciò che avevano in città e che era stato immediatamente saccheggiato dagli uomini di Simone, cominciavano a disperare della loro sorte. 

Libro IV:578 Con l'aiuto del popolo Simone diede l'assalto al tempio, ma gli avversari, dispostisi sui portici e dietro le merlature, respinsero gli attacchi.


Simone il bariona finisce per essere giustiato al posto di Giovanni a Roma e fu incarcerato nel carcere Mamertino, dove la tradizione Cattolica vuole Pietro:



Ma come un etichetta dietro ad un maglione che ne determina la sua provenienza, anche il carcere Mamertino ha una sua etichetta che testimonia la provenienza o l'origine di Simone detto Pietro, che altro non era che Simone di Giora il nipote di Giovanni, quell'uomo che stando agli ebrei, compì tutte le cose che i vangeli attribuiscono a Gesù:





domenica 12 luglio 2020

L'AUTORE DELLE PROFEZIE DI GIOVANNI E DI GESÙ SECONDO LE SCRITTURE EBRAICHE

In questo studio vediamo, secondo le scritture ebraiche, Yokhannan ben Zakkai profetizzare e compiere tutto quello che nel Nuovo Testamento viene attribuito a Giovanni figlio di Zaccaria ( detto il battista) e Gesù.

Avot D'Rabbi Natan 4: 5

Ecco, dice: "Poiché desidero il bene, non il sacrificio; L'obbedienza a Dio, piuttosto che bruciata offerte "(Osea 6: 6). Fin dall'inizio, il mondo è stato creato solo con gentilezza, come dice:" Dichiaro, "Il tuo amore costante è confermato per sempre; là nei cieli stabilisci la tua fedeltà". (Salmi 89: 3). Una volta, il rabbano Yochanan ben Zakkai era fuori a Gerusalemme e il rabbino Joshua stava camminando dietro di lui e vide che il tempio era stato distrutto. Disse: "Guai a noi per ciò che fu distrutto! Il luogo che espiò tutti i peccati di Israele. Il rabbano Yochanan ben Zakkai gli disse:" Figlio mio, non essere rattristato. Abbiamo una forma di espiazione simile a quella, e quale è? Atti di amorevole benignità ( Gemilut Chasadim), come dice: "Poiché desidero la bontà, non il sacrificio; L'obbedienza a Dio, piuttosto che le offerte bruciate" (Osea 6: 6), e non i sacrifici ... e quali atti di gentilezza sono questi? Quella prepara una sposa e la rallegra, accompagna i morti, dà soldi ai poveri e prega tre volte al giorno.

IN MATTEO CAP. 12, TROVIAMO LO STESSO CONTENUTO DI OSEA PROFERITO DA YOKHANNAN BEN ZAKKAI, MA VIENE MESSO IN BOCCA A GESÙ:

-6Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. 7Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa.

Sostanzialmente il messaggio è anche pressoché simile a quello di Giovanni il Battista, infatti egli invitava il suo popolino al suo battessimo di conversione per poi conseguire ad una condotta di vita migliore, senza l'ausilio dei sacrifici per ottenere il perdono dei peccati.

GIOVANNI PROFETIZZA LA VENUTA DEL MESSIA

Secondo i Vangeli, poco prima di morire, Giovanni profetizzò l'avvento del Messia di nome Gesù, tuttavia nelle scritture ebraiche invece, risulta che fu sempre Yokhannan ben Zakkai a profetizzare la venuta del Messia, infatti le sue ultime parole furono:
"Metti le navi fuori di casa, affinché non diventino impure, e prepari un trono per Ezechia, il re di Giuda, che sta arrivando".

Con questo riferimento enigmatico a Ezechia, Jokhannan intendeva chiaramente l'avvento del Messia, a cui stava pensando nei suoi ultimi momenti.

Per l'ebraismo era Ezechia il Messia tanto atteso, cosa che i Cristiani sapevano benissimo a tal punto da inventarsi l'Ascensione d'Isaia per insabbiare questa verità.
Infatti in quest'opera si parla delle visioni del profeta Isaia, che un giorno decise di raccontarle al re Ezechia.
In queste profezie Isaia spiegò al re Ezechia che un giorno sarebbe venuto un Messia di nome Gesù, per compiere in sostanza la redenzione finale profetizzata dalle scritture.
Sia ben chiaro che Ezechia, come  ci aspetterebbe da un Messia, riuscì in vita a respingere con l'aiuto di Dio l'assedio degli Assiri, ma con l'Ascensione d'Isaia i cristiani cercarono d'Insabbiare il ritorno del re Messia Ezechia, sostituendolo con ( il fake ) Gesù.

LA PROFEZIA DELLA CADUTA DEL TEMPIO

Da questo momento in poi le scritture ebraiche attestano che fu sempre Yokhannan ben Zakkai a compiere sostanzialmente quello che il Nuovo Testamento attribuisce a Gesù:

Soncino Talmud

"I nostri rabbini insegnavano: Durante gli ultimi quarant'anni prima della distruzione del Tempio .. le porte degli Hekal si aprivano da sole, finché R. Johanan B. Zakkai li rimproverava dicendo: Hekal, Hekal, perché vuoi allarmarci (Predichi la tua stessa distruzione)? So di te che sarai distrutto, perché Zaccaria ben Ido ha già profetato riguardo a te: apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco possa divorare i tuoi cedri "(Soncino Talmud, Seder Mo'ed, vol. III Toma, pagina 186).

Come potete notare la profezia fu fatta sotto Ponzio Pilato da Yokhannan ben Zakkai, in un periodo dove I vangeli attestano la fine di Giovanni il Battista e l'inizio della vita pubblica di Gesù.

Secondo le scritture ebraiche fu sempre Yokhannan ben Zakkai a causare la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio, compiendo di fatto la vendetta promessa da Gesù nei Vangeli e oltre a ciò risulta che abbia profetizzato l'incoronazione a re di Vespasiano.

Nel Talmud Gittin 56 a e b inoltre viene attestato che anche Yokhannan ben Zakkai bloccò I riti sacrificali nel Tempio, morì in apparenza per poi risorgere e appaiono suoi discepoli e amici persone che nel Nuovo Testamento risultano discepoli e amici di Gesù ( i Gamaliel , Nicodemo, Lazzaro ben Hircanus, Anania ben Dosa, Onkelos detto anche Aquila…).

NOTE

Alcuni contenuti sono tratti dal sito www.anzarouth.com : Talmud Bavli, trattato Ghittin, traduzione a cura di Ralph Anzarouth

http://www.anzarouth.com/2008/08/talmud-ghittin-55-57.html

Altri contenuti vengono approfonditi nei dettagli andando sul Home del blog.




domenica 5 luglio 2020

GEREMIA

Per chi non ama leggere, ho trovato il film completo del profeta Geremia:

https://www.raiplay.it/video/2018/07/La-Bibbia---Geremia-il-Profeta-782f1001-bf73-4d72-b0bd-56ea12576590.html

Perché vederlo?

Nella biografia di Geremia emergono dati presi in prestito dagli evangelisti per costruire la figura di Gesù e dai rabbini invece, per costruire  la figura di Yokhannan ben Zakkai.

Soltanto dal film emergono questi dati in comune:
1) Profetizzò la caduta di Gerusalemme.
2) Rovesciò una bancarella di Idoli e una statua nei pressi del Tempio.
3) Aveva un padre addetto ai sacrifici del Tempio ( come Zaccaria il padre di Giovanni).
4) Sospese i riti sacrificali.
5) Dio parlava attraverso lui.
6) Fu imprigionato.
7) Creò divisione a Gerusalemme istigando i giudei ad arrendersi al re di Babilonia.
8) Consigliò di pagare I tributi ai Babilonesi.
9) Insegnò una buona condotta anche aiutando i poveri e gli oppressi.
10) Come profeta e figlio del Padre  ( bar Abba), fu lasciato libero, al contrario del Re dei Giudei.

venerdì 3 luglio 2020

LA PROFEZIA DELLA CADUTA DEL TEMPIO DI YOCHANNAN BEN ZAKKAI

Gesù è stato considerato un profeta dai cristiani perchè predisse la caduta del Tempio di Gerusalemme e secondo alcuni ne fu anche la causa della sua caduta, per punire tutti coloro che non l'avevano accettato come loro Re.

Questo è la morale di una storia tratta dalla biografia di Giovanni di Giscala, meglio conosciuto nelle fonti ebraiche con il nome di Yochannan ben Zakkai.

Soncino Talmud

" nostri rabbini insegnavano: Durante gli ultimi quarant'anni prima della distruzione del Tempio .. le porte degli Hekal si aprivano da sole, finché R. Johanan B. Zakkai li rimproverava dicendo: Hekal, Hekal, perché vuoi allarmarci (predichi la tua stessa distruzione)? So di te che sarai distrutto, perché Zaccaria ben Ido ha già profetato riguardo a te: apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco possa divorare i tuoi cedri "

(Soncino Talmud, Seder Mo'ed, vol. III Toma, pagina 186)

Altra traduzione:

'' Disse Rabban Yohanan Ben Zakkai al Tempio, 'O Tempio, perché ci spaventi? Sappiamo che finirai distrutto. Perché è stato detto: 'Apri le tue porte, o Libano, affinché il fuoco divori i tuoi cedri' '' (Zaccaria 11: 1) '(Sota 6: 3), (Yoma 39b)


PRECISIAMO

1) ANCHE GESÙ FA LA STESSA PROFEZIA.

2) 40 ANNI PRIMA DELLA CADUTA DEL TEMPIO I CRISTIANI FANNO INCOMINCIARE LA VITA PUBBLICA DEL CRISTO.

Di seguito riporto il passo profetico ripreso da Yokhannan Zakkai (guardate anche la pagina seguente):


Si specifica che il pastore sarà pagato 30 sicli d'argento, quanto la paga di Giuda per consegnare il Cristo.

Proseguendo in Zac. cap 12 si parla del trafitto, come il Cristo sulla croce e come l'essenza del Signore trafitto da Tito sulla cortina del Tempio[1]:

10Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito. 11In quel giorno grande sarà il lamento in Gerusalemme simile al lamento di Adad-Rimmòn nella pianura di Meghìddo. 12

Dagli stessi passi di Zaccaria, gli evangelisti attingono che IL CRISTO LASCIA LA GUIDA DELLE SUE PECORE A SIMONE DETTO PIETRO CON UN "PASCI LE MIE PECORE":

4Così parla il Signore mio Dio: "Pasci quelle pecore da macello 5che i compratori sgozzano impunemente, e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. 6Neppur io perdonerò agli abitanti del paese. Oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno in balìa dell'altro, in balìa del loro re, perché devastino il paese - non mi curerò di liberarli dalle loro mani".

Gli ebrei nel Talmud Gittin 56 a e b, prendono pari pari questo passo e lo fanno eseguire da Yokhannan ben Zakkai, che lascerà Gerusalemme e lascerà i suoi eguaci sotto la guida di Simone bar giora ( Abba Sikra o chiamato semplicemente ben Batiah), che alla fine sarà catturato, trasferito nel carcere Mamertino (dove la tradizione Cattolica vuole Simon Pietro) e infine giustiziato.

E stando al Tamud Gittin 56 a e b il Tempio cadde a causa di Yochannan ben Zakkai aiutato da Dio:


E la Beraita dice: disse Rabbi Elazàr: "Vedi quant'è grande la forza della vergogna! Perché [a causa di quell'umiliazione] il Santo, benedetto Egli sia, ha aiutato Bar Kamtza [Yochannan ben Zakkai], ha distrutto la Sua casa ed ha bruciato il Suo palazzo!" [2]

Collegamenti:





mercoledì 1 luglio 2020

DANIELE E LA PROFEZIA DELLE 70 SETTIMANE

Parliamo di enormi sviste da parte di chi da anni studia l'origine del Cristianesimo.
Incominciamo a parlare della morte di Giacomo il minore, accaduta nel 62 d.C. e che mi risulta un'altra falsificazione storica fatta dai Cristiani.

Infatti se andiamo a vedere la profezia di Daniele delle 70 settimane/anni, una profezia tanto cara ai Cristiani, prima della distruzione del Tempio:

24Settanta settimane sono fissate
per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà,
mettere i sigilli ai peccati,
espiare l'iniquità,
stabilire una giustizia eterna,
suggellare visione e profezia
e ungere il Santo dei Santi.
25Sappi e intendi bene:
da quando uscì la parola
sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme
fino a un principe consacrato,
vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati,
e ciò in tempi angosciosi.
26Dopo sessantadue settimane,
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui.
Il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario;
la sua fine sarà un'inondazione
e guerra e desolazioni sono decretate fino all'ultimo.
27Egli stringerà una solida alleanza con molti
per una settimana e, nello spazio di metà settimana,
FARÀ CESSARE IL SACRIFICIO e l'offerta;
sull'ala del tempio porrà l'abominio devastante,
finché un decreto di rovina
non si riversi sul devastatore».

Troviamo scritto chiaramente che:

26Dopo sessantadue settimane ( o anni),
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui.

I cristiani cosa hanno fatto? HANNO FATTO MORIRE INGIUSTAMENTE IL PIO GIACOMO PROPRIO NEL 62, per adempiere la profezia.

Inoltre, l'abominio della devastazione (del Tempio) profetizzata da Daniele, viene compiuta in Guerre Giudaiche da Giovanni, che nel Tempio compie il rito perfezionamento cristiano e cioè l'unzione di massa detta anche cresima:

Libro V:565 Pertanto egli[Giovanni] attinse il vino e l'olio santo, che i sacerdoti conservavano nel tempio interno per
versarlo sugli olocausti, e lo distribuì alla sua banda, e quelli senza inorridire se ne unsero e ne bevvero.
Libro V:566 Non posso trattenermi dal dire ciò che l'animo sconvolto mi detta: se i romani avessero tardato a punire i colpevoli, la terra si sarebbe spalancata per inghiottire la città, o questa sarebbe stata spazzata via dal
diluvio o sarebbe stata incenerita dai fulmini come la terra di Sodoma; essa infatti aveva allevato una stirpe
assai più empia di quelle che subirono tali flagelli, e per la sua follia il popolo intero fu votato allo sterminio.

Il Talmud Gittin 56 a e b invece ribadisce come in Guerre Giudaiche che Yokhannan fece sospendere I riti sacrificali, però con una piccola variante: diede ai sacerdoti un vitello da sacrificare da parte dei romani con un taglio sul labbro fatto da lui stesso: siccome questa tipo di offerta era vietata per via dell'imperfezione, si attivò l'abominio della devastazione ( del Tempio) per mano dei romani profetizzato profetizzato da Daniele.
Giovanni è dunque quell'uomo che storicamente ha interrotto PER SEMPRE i riti sacrificali  nel Tempio e a causa sua, il Tempio è stato distrutto.
Se i Cristiani hanno scritto che fu Gesù ad interrompere i riti sacrificali nel Tempio e che sarebbe venuto su carri da guerra proveniente dal cielo per distruggere il Tempio, che cosa dobbiamo pensare, che hanno mentito a tutti?
Visto che le loro azioni sono uguali e sono atte a conseguire gli stessi obbiettivi, personalmente credo che Gesù sia la bella copia, scritta su carta, di Giovanni, ad uso esclusivo dei pagani.
Concludendo, anche soltanto esaminando quest'aspetto non possiamo far altro che dedurre che fu Giovanni quel re che non regnò e che generò tonnellate e tonnellate di scritti sacri a lui dedicati.

IL PRIMO EVANGELISTA MATTEO CONFERMA QUANTO DETTO sopra:

Gerusalemme sarà distrutta
15Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l'abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele - chi legge, comprenda -, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, 17chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18e chi si tro1va nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 19In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
20Pregate che la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. 21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 22E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
23Allora, se qualcuno vi dirà: «Ecco, il Cristo è qui», oppure: «È là», non credeteci; 24perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve l'ho predetto.
26Se dunque vi diranno: «Ecco, è nel deserto», non andateci; «Ecco, è in casa», non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
La venuta del Figlio dell'uomo
29Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
30Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
32Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 33Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. 34In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 35Il cielo e la terra passeranno,ma le mie parole non passeranno.
36Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre.
37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.

In questa parte del vangelo di Matteo, che viene subito dopo la profezia della caduta del Tempio ( per altro fatta, nello stesso tempo, da Yokhannan ben Zakkai secondo il Talmud), troviamo ribadire da Gesù il momento in cui avverrà la distruzione di Gerusalemme e cioè quando nel Tempio avverrà l'abominio della devastazione, che come visto in precedenza, fu “causato" sempre da Giovanni.
Si ribadisce inoltre nel passo, che verranno le schiere celesti, “con carri da guerra provenienti dai cieli", un tema che troviamo sia in Guerre Giudaiche di Flavio Giuseppe e sia nell’Historiae di Tacito.
Per ultimo e non meno importante, troviamo la seguente profezia:

“ 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato.”
Qui Gesù preannuncia la liberazione “del profeta” Yokhannan ben Zakkai e la cattura di Simone di Ghiora che si travestì, prima di uscire da sotto le macerie del Tempio, da re dei Giudei.
È lo stesso copione utilizzato dopo per Gesù e Barabba e ancor prima fu utilizzato per descrivere la caduta del primo Tempio, dove anche qui il re dei Giudei Sedecìa venne catturato e dove venne invece liberato dalla prigionia il profeta Geremia, che profetizzò come a Yokhannan/Gesù la caduta del Tempio.


mercoledì 24 giugno 2020

TUTTE LE FONTI CHE PARLANO DELLA MORTE DI ZACCARIA, IL PADRE DI GIOVANNI

Elenco di tutte le fonti che parlano della morte del padre di Giovanni, Zaccaria:

PROTOVANGELO DI GIACOMO: la cosa più importante della fonte è che  afferma che Zaccaria fosse un sacerdote del Tempio, addetto ai sacrifi, il resto è quanto segue:

Capitolo 23
[1] Erode, nel mentre, cercava Giovanni, e mandò dei ministri da Zaccaria, dicendo: "Dove hai nascosto
tuo figlio?". Rispose loro: "Io sono un pubblico ufficiale di Dio e dimoro costantemente nel tempio del
Signore, non so dove sia mio figlio".
[2] I ministri se ne ritornarono per riferire tutto ciò a Erode. Adiratosi, Erode disse loro: "E' suo figlio colui
che regnerà su Israele!". Mandò, perciò, di nuovo da lui per dirgli: "Dì proprio la verità: dov'è tuo figlio?
Sai bene che il tuo sangue sta sotto la mia mano".
[3] Zaccaria rispose: "Se tu spargerai il mio sangue, io sarò un testimone di Dio. Il mio spirito sarà
accolto dal Padrone, poiché tu spargerai sangue innocente nel vestibolo del tempio del Signore". Allo
spuntare del giorno, Zaccaria fu ucciso. I figli di Israele non sapevano che era stato ucciso.
Capitolo 24

[1] All'ora del saluto, i sacerdoti uscirono, ma Zaccaria non venne loro incontro, come di solito, con la
benedizione. I sacerdoti stettero a aspettare Zaccaria per salutarlo nella preghiera e glorificare
l'Altissimo.
[2] Ma, dato che tardava, tutti si intimorirono. Uno di loro si fece coraggio: entrò e vide presso l'altare del
sangue coagulato e udì una voce che diceva: "Zaccaria è stato ucciso! Il suo sangue non sarà cancellato
fino a quando non giungerà il suo vendicatore". All'udire tali parole ebbe paura, e uscì per riferire ai
sacerdoti.
[3] Questi si fecero coraggio, entrarono e videro quanto era accaduto: gemette la travatura del tempio,
ed essi si strapparono le vesti dall'alto in basso. Non trovarono il suo corpo, trovarono invece il suo
sangue pietrificato. Pieni di timore, uscirono e annunziarono a tutto il popolo che Zaccaria era stato
ucciso. Lo vennero a sapere tutte le tribù del popolo, che lo piansero e fecero cordoglio per tre giorni e
tre notti.
[4] Dopo i tre giorni, i sacerdoti deliberarono chi mettere al suo posto, e la sorte cadde su Simeone.
Questo, infatti, era colui che era stato avvisato dallo Spirito santo che non avrebbe visto la morte fino a
quando non avesse visto il Cristo nella carne.

GUERRE GIUDAICHE: la fonte parla dell'uccisione di Zaccaria da parte degli zeloti guidati dal galileo che si fece re dei giudei, Giovanni di Giscala:

Libro IV:334 - 5, 4. Nauseati ormai dai massacri indiscriminati, quelli organizzarono la farsa di un regolareprocesso.
Libro IV:335 Si erano prefissi di eliminare uno dei personaggi più in vista, Zaccaria figlio di Baris, contro il quale li avevano inveleniti la sua grande avversione al male e l'amore per la libertà; inoltre era anche ricco, sì che non solo speravano di appropriarsi dei suoi beni, ma anche di liberarsi di un avversario potente e temibile.
Libro IV:336 Pertanto intimarono a settanta dei cittadini più ragguardevoli di radunarsi nel tempio, assegnarono a questi come in una rappresentazione teatrale la funzione di giudici senza alcun effettivo potere, e dinanzi a loro accusarono Zaccaria di voler consegnare la patria ai romani e di aver organizzato il tradimento mettendosi in relazione con Vespasiano.
Libro IV:337 Le accuse non si fondavano né su una prova né su un indizio, ma essi dichiararono di essernefermamente convinti e pretendevano che ciò bastasse a ritenerle vere.
Libro IV:338 Zaccaria, visto che non gli restava alcuna speranza di salvezza, giacché era stato convocato nonin un tribunale ma in una prigione, non si lasciò chiudere la bocca dalla disperazione, ma si levò a sottolineare la balordaggine delle accuse e in breve demolì gli argomenti addotti contro di lui.
Libro IV:339 Poi, ritorcendo il discorso contro gli accusatori, enumerò tutti i loro misfatti e si soffermò a deplorare la catastrofica situazione che n'era derivata.
Libro IV:340 Gli Zeloti andarono sulle furie e a stento si trattennero dallo sguainare le spade perché volevano spingere fin in fondo la celebrazione del processo per gioco e, per di più, mettere alla prova i giudici, per vedere se avrebbero rispettato la giustizia anche con pericolo della loro vita.
Libro IV:341 I settanta all'unanimità votarono per l'assoluzione dell'imputato, preferendo affrontare la morte insieme con lui anziché accollarsi la responsabilità della sua condanna.
Libro IV:342 Di fronte alla sentenza di assoluzione gli Zeloti scoppiarono in schiamazzi, e mentre tutti inveivano contro i giudici per non aver capito che si era trattato solo di una burla,
Libro IV:343 due dei più facinorosi si avventarono su Zaccaria, lo uccisero in mezzo al tempio e ne schernirono il cadavere dicendo: “Eccoti anche il nostro voto per essere più sicuro di andartene”; poi dall'alto del tempio lo gettarono nel sottostante burrone.
Libro IV:344 I giudici li percossero ignominiosamente col rovescio delle spade scacciandoli dal tempio, e li
risparmiarono soltanto perché, ritornandosene alle loro case, facessero sapere a tutti chi erano i padroni.

YOSIPPON: riassume quanto detto nelle Guerre Giudaiche di Giuseppe Flavio, anche se i copisti cristiani, hanno ritenuto opportuno censurare il convolgimento diretto di Giovanni , che in quest'opera invece sembra guidare il giudizio del Sinedrio, come se si fosse proclamato il capo del Sinedrio o il Nasi, similmente al Talmudico galileo Yochannan ben Zakkai.

"In quell'epoca presero un uomo fra i grandi della città che si chiamava Zechariahu, uomo ricco e giusto che temeva D-o. Disse (Yochanan hagalilì) agli anziani: Giudicate costui e condannatelo a morte perchè aiutava i nostri nemici per far consegnare loro questa città. Quando udirono gli anziani le parole di Yochanan e i suoi uomini che desideravano far morire Zechariahu piansero un gran pianto. E videro Yochanan e i suoi uomini che evitavano gli anziani di condannare Zechariahu perchè era giusto e osarono prendere Zechariahu dal mezzo degli anziani lo portarono sopra la cima della torre del muro che guarda verso est e lo buttarono da li e cadde Zechariahu dal muro nelle profondità della valle di Yoshafat e morì."

TALMUD GITTIN 56 a e b: la fonte, come il protovangelo di Giacomo, afferma che Zaccaria si oppose al sacrificio del vitello, confermando anche che fosse un addetto ai sacrifici, esattamente come il padre di Giovanni ( Zaccaria) nei Vangeli cristiani:

"[Mi vendicherò] andando a fare una delazione presso il governatore [romano].
Andò e disse al governatore: "Gli Ebrei si sono ribellati contro di te!" Gli rispose: "E chi lo dice?" gli rispose: "Manda loro [un animale] da offrire sull'altare [del Tempio], e vedrai se lo offrono." Il governatore gli diede un vitello pregiato da portare [al Tempio]. Una volta arrivato, mutilò il vitello alle labbra, e c'è chi dice alle palpebre; [in ogni caso,] in un posto che per noi [Ebrei] rappresenta una menomazione, ma per loro [Romani] non lo è. I saggi pensarono di offrire [ugualmente il vitello] sull'altare, per mantenere la pace con le autorità. Disse loro Rabbi Zecharia ben Avkulas: "[Se così facessimo,] la gente direbbe che le bestie mutilate possono essere offerte sull'altare!" I saggi pensarono allora di uccidere, affinché non potesse andare a completare la delazione. Disse loro Rabbi Zecharia ben Avkulas: "[Se così facessimo,] la gente direbbe che chi mutila una bestia consacrata [per l'altare] merita la pena di morte!" Disse Giovanni: "L'umiltà di Rabbi Zecharia ben Avkulas ha fatto distruggere la nostra casa, bruciare il nostro palazzo [il Tempio] e ci ha fatti mandare in esilio dalla nostra Terra".

Nei Vangeli si parla della morte di Zaccaria, ma qualcuno più tardi si accorse che morì dopo il fantomatico Gesù ambientato sotto a Pilato e decisero quindi di sostituire lo stesso con un altro Zaccaria, lasciando il periodo senza alcun senso logico, visto che lo Zaccaria scelto, morì tantissimi anni prima e non fu ucciso dalla generazione in cui si rivolgeva Gesù:

VANGELO DI MATTEO

34Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. 36In verità io vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

LUCA CAP.11

49Per questo la sapienza di Dio ha detto: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno», 50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: 51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito».
53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

CONCLUSIONI

Visionando tutte le fonti appare evidente che i Cristiani abbiano manipolato le fonti su cui si sono rifatti, anticipando nei tempi tutto quello che in realtà accadde  nei primi anni della rivolta giudaica con Giovanni di Giscala.
Flavio Giuseppe racconta che Giovanni in realtà entrò a Gerusalemme facendosi re e bloccando i riti sacrificali nel Tempio:all'inizio della rivolta a lui furono assegnati alcuni territori da difendere che in principio erano governati dal re Erode Agrippa II, l'ultimo re dei Giudei.
Quest'ultimo aiutò i romani a reprimere la rivolta: partecipò all'assedio di Gamala, dove venne ferito, ed aiutò Tito nell'assedio di Gerusalemme ( difesa da Giovanni, Simone bargiora e Giacomo figlio Sosa).
Dopo la guerra, il re Erode Agrippa II fu premiato dai romani, per la sua fedeltà, con ulteriori territori che passarono sotto il suo controllo.
Giovanni fu imprigionato e processato molto probabilmente da Vespasiano ed Erode Agrippa II. Oggettivamente nella storia non esistono altri Giovanni che di fatto destabilizzarono e misero in pericolo così seriamente il regno della famiglia reale erodiana: dopo la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio, effettivamente il re Erode Agrippa II fu l'ultimo re dei giudei della famiglia erodiana al servizio dei romani.


mercoledì 3 giugno 2020

IL CRISTO COME ANGELO POSSENTE E IL SOGNO DI SIMON PIETRO

Facciamo una piccola indagine storica su quello che accadde a Gerusalemme prima della caduta del Tempio e perché Giovanni fu accostato dai primi Cristiani all'angelo possente, quell'angelo che ordinò di bruciare il Tempio nell'Apocalisse siriaca di Baruc.

Innanzitutto secondo Giuseppe Flavio, fu Giovanni in primis a difendere la fortezza Antonia e il Tempio, arrivando ad appiccare il fuoco nel sottosuolo e nei porticati:

Libro V:304 I giudei, ripartite le loro forze, opponevano una tenace resistenza dalle mura: gli uomini di Giovanni combattendo dall'Antonia, dal portico settentrionale del tempio e dirimpetto alla tomba del re Alessandro, mentre quelli di Simone presero posizione sulla via d'accesso vicino alla tomba del sommo sacerdote Giovanni,
sbarrando il passo fino alla porta attraverso cui passava l'acqua diretta alla torre Ippico.

Libro V:469 Ma mentre già si stavano tirando su le macchine, Giovanni, che aveva scavato una galleria
dall'interno dell'Antonia fino ai terrapieni puntellando la cavità mediante pali che reggevano l'opera dei romani, ad un certo punto introdusse nella galleria della legna spalmata di pece e di bitume e vi appiccò il fuoco.

Libro V:470 Quando i pali furono consunti dal fuoco, la galleria rovinò e con un tremendo boato fece
sprofondare il terrapieno.

Giuseppe Flavio concorda col Talmud, asserendo in alcuni passi che il Tempio fu dato alle fiamme a causa di Giovanni.

Tuttavia Giuseppe associa gli avvenimenti contenuti nell'Apocalisse di Baruc a Vespasiano, anche se lascia intendere che i giudei vedevano al suo posto un loro connazionale  ( Giovanni/Simone):

Libro VI:310 - 5, 4. A riflettere su tali cose, si troverà che il Dio ha cura degli uomini e che in ogni modo preannuncia al suo popolo i mezzi per conseguire la salvezza,

Libro VI:311 mentre quelli si rovinano per la loro stoltezza e procurandosi i guai da sé. Così pure avvenne che i giudei, dopo la distruzione dell'Antonia, ridussero l'area del tempio in forma quadrangolare, pur conservando essi scritto nelle loro profezie che la città e il tempio sarebbero stati presi quando l'area del tempio fosse diventata quadrangolare.

Libro VI:312 Ma quello che maggiormente li incitò alla guerra fu un'ambigua profezia, ritrovata ugualmente nelle sacre scritture, secondo cui in quel tempo uno proveniente dal loro paese sarebbe diventato il dominatore del mondo.

Libro VI:313 Questa essi la intesero come se alludesse a un loro connazionale, e molti sapienti si sbagliarono nella sua interpretazione, mentre la profezia in realtà si riferiva al dominio di Vespasiano, acclamato imperatore in  Giudea.

Certamente quest'evento ha ispirato il redattore di Atti, che descrivere il sogno di Simone Pietro, della tovaglia quadrangolare (sempre appreso dall'Apocalisse siriaca di Baruc) e del Signore che lo incita a mangiare cibo impuro, così come insegna Gesù nei Vangeli.

Ovviamente nella contropartita storica troviamo Simone bar  Giora sotto il Tempio in fiamme, che avrà visto concretizzarsi la profezia della “tovaglia" quadrangolare e del successivo incendio del Tempio.

Sicuramente dopo la caduta del Tempio, avrà pensato al suo zio Giovanni, che aveva bloccato i riti sacrificali, aveva incendiato il Tempio (come l'angelo possente) e che già da tempo insegnava ai suoi discepoli di mangiare, come al Gesù evangelico, cibi impuri:

Libro VII:263 Eppure Giovanni fece sì che anche costoro sembrassero più moderati di lui; egli infatti non
soltanto eliminò chiunque dava giusti e utili consigli, trattando costoro come i suoi più accaniti nemici fra tutti i  cittadini, ma riempì la patria di un'infinità di pubblici mali, quali inevitabilmente doveva infliggere agli uomini chi già aveva osato di commettere empietà verso il Dio.

Libro VII:264 La sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, sì che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il Dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini.

Tutte le fonti religiose qui citate le trovate qui:

http://originidelcristianesimoprimitivo.blogspot.com/2019/11/apocalisse-siriaca-di-baruc-come-fonte-q.html

venerdì 17 aprile 2020

ORIGINI DEI NAZIREI ( IDUMEA)


PROVE RABBINICHE

- Edom, cioè «idumei»

Rabbi Aben Esdra, laddove ci dice che l'Imperatore Costantino mutò religione e pose nel vessillo l'immagine dell'«appeso», aggiunge queste parole: «Perciò Roma è chiamata il Regno degli idumei». Rabbi Besciai, nel Cad acchemasc' fol. 20 a., in Isaia (Is 66, 17), così si esprime: «Si chiamano "edomiti" coloro che usano muovere le dita di qua e di là» (cioè coloro che si fanno il segno della croce). Lo stesso Rabbi Besciai, dopo le seguenti parole di Isaia, estratte dal passo già citato, «i quali mangiano carne suina», aggiunge: «Questi edomiti...». Rabbi Chimisci invece dice: «Questi cristiani...». Rabbi Abarbinel, nell'opera Masmia Iesciua 36 d., scrive: «Nazareni sono i romani, figli di Edom».

PROVE STORICHE ( Guerre Giudaiche)

Libro IV:520 Intanto gli Idumei, preoccupati per la forza di Simone, stimarono opportuno di raccogliere qualche dato sull'entità dell'esercito nemico prima di venire a battaglia.
Libro IV:521 - 9, 6. Per tale bisogna si offrì prontamente GIACOMO, uno dei capitani, che meditava il tradimento.
Libro IV:522 Partito da Aluro, il villaggio ove erano allora concentrate le forze degli Idumei,
Libro IV:523 raggiunse SIMONE e innanzi tutto s'accordò con lui per consegnargli la sua patria, ricevendone in cambio l'assicurazione che gli sarebbe stata sempre riservata una posizione di primo piano; inoltre promise che avrebbe collaborato all'assoggettamento dell'intera Idumea.
Libro IV:524 Dopo di che, invitato da Simone a un amichevole banchetto ed esaltato da magnifiche promesse, fece ritorno presso i suoi, e per prima cosa fornì un quadro molto esagerato delle forze di Simone;


Libro V:248 - 6, 1. Nella città [ di Gerusalemme] il numero dei combattenti e dei rivoluzionari agli ordini di SIMONE era di diecimila, a parte gli Idumei, con cinquanta capitani e lui come capo supremo.
Libro V:249 Gli Idumei che stavano dalla sua parte erano circa cinquemila con dieci capitani, fra cui
primeggiavano GIACOMO figlio di Sosas e Simone figlio di Cathlas.
Libro V:250 GIOVANNI quando occupò il tempio aveva seimila uomini sotto venti capitani, ma allora anche gli Zeloti, superati i motivi di contrasto, si erano uniti a lui, ed erano duemilaquattrocento con a capo l'Eleazar di prima e Simone figlio di Arino.


Anche Saulo fratello di Costobar, legato al re Agrippa da vincoli di parentela, risulta il discendente del governatore dell'Idumea Costobarus:


https://en.m.wikipedia.org/wiki/Costobarus

PROVE DELLA CHIESA

Lettera ai Galati cap.2

Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne

Secondo Eusebio di Cesarea:
«Siccome i vescovi della circoncisione ebbero termine dopo la rivolta di Bar Kokba, è giusto a questo punto esporre l'elenco dei loro nomi dal principio. Il primo quindi fu Giacomo, il cosiddetto fratello del Signore; il secondo Simeone, il terzo Giusto, il quarto Zaccheo….Questi sono i vescovi di Gerusalemme vissuti dal tempo degli apostoli fino a quella data, tutti appartenenti alla circoncisione.»
(Storia ecclesiastica, libro IV, capitolo 5,34)

Simon Pietro, viene chiamato in alcune fonti lo zelota, mentre Giovanni viene sostituito da Zaccheo ( Zakkai).
Eusebio allunga il brodo aggiungendo Giusto ( traduzione di Tzaddok) prima di Zakkai evidentemente rifacendosi al Talmud Gittin 56 a e b:
[Richiesta di Yokhannan ben Zakkai a Vespasiano]:"Concedimi Yavne e i suoi saggi; e la dinastia di Rabban Gamliel [per salvare la discendenza del re David (Rashi)]; e dei medici per curare Rabbi Tzaddok.

PROVE ORTODOSSE

Nelle pseudo clementine Zaccheo viene eletto capo della Chiesa scelto direttamente da Cristo e Pietro no fa altro che riconfermare la sua leadership : Giusto non appare come uno dei capi.

PROVE ARCHEOLOGICHE

Basta andare nel carcere Mamertino per capire chi fosse nella realtà Pietro.
Non vi anticipo nulla, anche da profani potrete capire...semplicemente vedendo con i propri occhi:

https://originidellereligioni.forumfree.it/?t=76273812

martedì 14 aprile 2020

IL CRISTO E NICODEMO

Come altri personaggi evangelici vicino a Gesù, risultano in altri testi discepoli Yokhannan ben Zakkai, anche Nicodemo non fa eccezione!
Nei testi ebraici Nicodemo pende dalle labbra Yokhannan ben Zakkai e compare prima della sua presunta morte e resurrezione:

Avot D'Rabbi Natan 4: 5

Ecco, dice: "Poiché desidero il bene, non il sacrificio; L'obbedienza a Dio, piuttosto che bruciata offerte "(Osea 6: 6). Fin dall'inizio, il mondo è stato creato solo con gentilezza, come dice:" Dichiaro, "Il tuo amore costante è confermato per sempre; là nei cieli stabilisci la tua fedeltà". (Salmi 89: 3). Una volta, il rabbano Yochanan ben Zakkai era fuori a Gerusalemme e il rabbino Joshua stava camminando dietro di lui e vide che il tempio era stato distrutto. Disse: "Guai a noi per ciò che fu distrutto! Il luogo che espiò tutti i peccati di Israele. Il rabbano Yochanan ben Zakkai gli disse:" Figlio mio, non essere rattristato. Abbiamo una forma di espiazione simile a quella, e quale è? Atti di amorevole benignità ( Gemilut Chasadim), come dice: "Poiché desidero la bontà, non il sacrificio; L'obbedienza a Dio, piuttosto che le offerte bruciate" (Osea 6: 6), e non i sacrifici ... e quali atti di gentilezza sono questi? Quella prepara una sposa e la rallegra, accompagna i morti, dà soldi ai poveri e prega tre volte al giorno.

Nicodemo secondo gli ebrei da ricco divenne povero per scelta, seguendo gli insegnamenti di Yokhannan ben Zakkai:

Ketubot 66b: 14-67a: 1

L'incidente registrato implica che Nakdimon ha perso tutta la sua ricchezza dopo aver fallito nell'utilizzarla per atti di gentilezza. La Gemara chiede: E Nakdimon ben Guryon non ha fatto beneficenza? Non è insegnato in un baraita : dissero di Nakdimon ben Guryon che quando avrebbe lasciato la sua casa per andare nella sala di studio, c'erano dei bei indumenti di lana che i suoi servitori si sarebbero sparsi sotto di lui per camminare, e con la sua benedizione, il povero sarebbe venuto e piegarli da dietro di lui per se stessi? Chiaramente ha dato carità abbondante. La Gemara offre due possibili spiegazioni:Se lo desideri, supponi che abbia agito in quel modo per suo onore, per dimostrare che considerava la spesa esorbitante banale. E se lo desideri, dì che come avrebbe dovuto, non l'ha fatto. Come dice la gente, secondo il cammello è il peso. Più forte è il cammello, più pesante deve essere il carico. Anche se ha dato altruisticamente, Nakdimon ben Guryon non ha dato quanto avrebbe dovuto e che ha usato la sua ricchezza per nutrire i cittadini affamati di Gerusalemme quando era sotto assedio dalle legioni romane di Tito prima della rottura delle sue mura e della sua eventuale distruzione totale (Trattato babilonese del Talmud Gittin 56a). Il Talmud rileva inoltre che Nakdimon Ben-Gurion, insieme ad alcuni dei suoi ricchi colleghi, era a favore di un compromesso con le forze romane in modo schiacciante più potente ma che gli estremisti ebrei (purtroppo) hanno vinto in una vana convinzione messianica che Dio non avrebbe voluto consentire al suo Tempio di essere distrutto una seconda volta.

Tratto da:

https://www.sefaria.org/sheets/107568?lang=en

[ il sito contiene anche altre testimonianze riguardanti le donazioni effettuate da Nicodemo nei confronti dei poveri, così come consigliato dal maestro Yokhannan ben Zakkai]

Ricordo per tutti coloro che cercano il Gesù storico, che esistono nei Vangeli passi identici nei contenuti a quelli proferiti sopra da Yokhannan ben Zakkai ( lo storico distruttore del Tempio):


IN MATTEO CAP. 12, TROVIAMO IL CONTENUTO DI OSEA, TANTO CARO A YOKHANNAN BEN ZAKKAI:

-6Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. 7Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa.

IN ALTRI PARTI TROVIAMO L'IMPORTANZA DI DONARE I PROPRI AVERI PER GUADAGNARSI IL REGNO DEI CIELI:

Una cosa sola ti manca: «va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo..»

-23Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio»

Per coloro che hanno difficoltà a comprendere le parole scritte nei Vangeli, QUI TROVERETE UN VIDEO INERENTE A NICODEMO CHE RIASSUME IL CONTENUTO E LA MORALE DEL TESTO EVANGELICO CRISTIANO:

https://youtu.be/YXG0bg3fH1s


lunedì 13 aprile 2020

LA VITA DI GESÙ TRATTA INTERAMENTE DALL' ANTICO TESTAMENTO

Questo studio personale è stato realizzato e pubblicato anni fa in diversi forum, causando tante polemiche, scontri e coesioni.

Visto l’arrivo di nuovi utenti in questo forum, ne approfitto per pubblicarlo anche qui.

AVVISO ai LETTORI: Se volete tenervi cara la vostra fede, vi consiglio di non leggerlo, se invece è vostra intenzione, capire quali sono i dati che non sono sicuramente storici del Cristo, potete pure iniziare a leggere quest’avventura comparativa tra Nuovo e Vecchio Testamento.



STORICITA’ DEI DATI BIOGRAFICI DI GESU’

In questa sezione dimostrerò che i dati biografici inerenti a Gesù ( nascita – morte – età), altro non sono che dei dati ricavati da alcune profezie e prescrizioni descritte nel Vecchio Testamento.

Prima di ciò, è bene precisare, che gli evangelisti, oltre che a concretizzare e a dare compimento alle profezie e alle prescrizioni contenute nel V.T., hanno calcolato la morte di Gesù tenendo ben presente l’unico dato certo e inconfutabile: il 70 d.C. e cioè l’ anno in cui avvenne la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio e l'anno in cui molti storici e preti, sostengo che siano stati scritti o per lo meno iniziati i Vangeli

ANALISI DEI DATI

Partendo dalla profezia di Daniele (9, 2) si stabilì che il periodo messianico nel quale "...si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme" e che finisce con la distruzione di questa dovesse avere una durata di settant'anni.

Considerando poi che sono quaranta gli anni menzionati nel Salmo dell'invito all'adorazione (95 : 10,11), durante i quali Dio resta "disgustato" di "quella generazione... dal cuore traviato" nei confronti della quale giura il suo "sdegno" vietandogli l'ingresso nel luogo del suo "riposo" .

Procedendo con una semplice sottrazione (70-40) si arriva al 30 come primo anno dei quaranta durante i quali Dio esita prima di distruggere la nazione ebraica, benchè disgustato da "quella generazione" che avendo crocifisso il messia, non aveva raccolto l'"invito all'adorazione" dello stesso.

Perfettamente "allineato" a questa cronologia appare Luca ( collaboratore di Saulo), che fa iniziare la missione di Gesù nel 27 d.c. "anno decimoquinto dell'imperatore Tiberio" (Lc, 3, 1) dandogli così il tempo di compiere l'opera nei canonici tre anni prima di finire in croce in perfetta puntualità con l'anno 30 d.c.

I passi citati e tratti dal V.T. sono i seguenti:

Daniele 9:2 il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il SIGNORE aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina, era di settant'anni.

Salmi 95:9 quando i vostri padri mi tentarono,
mi misero alla prova sebbene avessero visto le mie opere.

Salmi 95:10 Quarant'anni ebbi in disgusto quella generazione,
e dissi: «È un popolo dal cuore traviato;
essi non conoscono le mie vie».

Salmi 95:11 Perciò giurai nella mia ira:
«Non entreranno nel mio riposo!»


Bene…..visto e dimostrato che la data della morte di Gesù, come del resto circa il 90% della sua vita descritta nel N.T., non è stato altro che un adempimento di alcune “ profezie” e “prescrizioni” già descritte nel V.T. e non un dato storico che molti studiosi considerano addirittura certo con molta superficialità, adesso passiamo all’età di Gesù.

Luca scrive che Gesù incominciò a predicare a 30 anni:


Luca 3:23 Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni


E’ un dato sicuramente storico, come attestano molti studiosi?

Assolutamente no!

A Gesù venne attribuito il titolo di “FIGLIO DI DAVIDE” e non è un caso che l’età dell’inizio della sua predicazione corrisponda all’età di quando Davide fu nominato RE:

2Samuele 5:4 Davide aveva trent'anni quando fu nominato re

Inoltre gli evangelisti hanno fatto morire Gesù all’età di 33 anni a Gerusalemme, con l’accusa di essersi proclamato “il RE”.

E’ un dato sicuramente storico, come attestano molti studiosi?

Assolutamente no, poiché nel Vecchio Testamento troviamo scritto:


1Re 2:11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Ebron e trentatré anni a Gerusalemme.

Dunque gli evangelisti hanno fatto morire Gesù all’età di 33 anni a Gerusalemme, con l’accusa di essersi proclamato “ il RE”, perché 33 furono gli anni in cui il RE Davide regnò su Gerusalemme.

Esaminiamo adesso, punto per punto, tutti i dati biografi inerenti all’INFANZIA, al MINISTERO, al TRADIMENTO/MORTE di Gesù.

INFANZIA

- Nato da una vergine:

Matteo 1:18 La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo.
Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Matteo 1:19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente.
Matteo 1:20 Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo.
Matteo 1:21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».

Matteo 1:22 Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Matteo 1:23 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio,
al quale sarà posto nome Emmanuele»,
che tradotto vuol dire: «Dio con noi».

=

Isaia 7:14 Perciò il Signore stesso vi darà un segno:
Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio,
e lo chiamerà Emmanuele.

- Il bue e l’asino, nella stalla attendono la nascita di Gesù e lo adorano nei primi momenti dopo la sua nascita:

Isaia 1:3 Il bue conosce il suo possessore,
e l'asino la greppia del suo padrone,
ma Israele non ha conoscenza,
il mio popolo non ha discernimento».

- I pastori avvolti dalla luce della gloria del Signore, ebbero un gran timore. Uscirono dalla stalla dove c’era il bambino e dalla gioia glorificarono e lodarono Dio per tutto quello che aveva udito e visto:

Luca 2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.
Luca 2:9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran TIMORE.
Luca 2:10 L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:
Luca 2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.
Luca 2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"».

Luca 2:13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

Luca 2:14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!»

Luca 2:15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere».
Luca 2:16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia;
Luca 2:17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino.
Luca 2:18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori.
Luca 2:19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.
Luca 2:20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.

=

Malachia 4:2 Ma per voi che avete timore del mio nome
spunterà il sole della giustizia,
la guarigione sarà nelle sue ali;
voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla.



- I Re Magi, cavalcando dei cammelli, seguiranno una stella luminosa, lo loderanno e gli offriranno oro, incenso e mirra:

Matteo 2:9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra.
Matteo 2:10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.

Matteo 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.

=

Isaia 60:2 Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra
e una fitta oscurità avvolge i popoli;
ma su di te sorge il SIGNORE
e la sua gloria appare su di te.

Isaia 60:3 Le nazioni cammineranno alla tua luce,
i re allo splendore della tua aurora.

Isaia 60:4 Alza gli occhi e guàrdati attorno;
tutti si radunano e vengono da te;
i tuoi figli giungono da lontano,
arrivano le tue figlie, portate in braccio.

Isaia 60:5 Allora guarderai e sarai raggiante,
il tuo cuore palpiterà forte e si allargherà,
poiché l'abbondanza del mare si volgerà verso di te,
la ricchezza delle nazioni verrà da te.

Isaia 60:6 Una moltitudine di cammelli ti coprirà,
dromedari di Madian e di Efa;
quelli di Seba verranno tutti,
portando oro e incenso,
e proclamando le lodi del SIGNORE.

- Bambini uccisi dopo la sua nascita :

Matteo 2:16 Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio dall'età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai magi.
Matteo 2:17 Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia:

Matteo 2:18 «Un grido si è udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e rifiuta di essere consolata,
perché non sono più».

=

Geremia 31:15 Così parla il SIGNORE:
«Si è udita una voce a Rama,
un lamento, un pianto amaro;
Rachele piange i suoi figli;
lei rifiuta di essere consolata dei suoi figli,
perché non sono più».

MINISTERO

- Scelse dodici apostoli e disse al suo successore:




Matteo 16:18 E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere.



=


Esodo 24:4 Mosè scrisse tutte le parole del SIGNORE. Poi si alzò la mattina presto e costruì ai piedi del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù d'Israele.

Esodo 28:21 Le pietre corrisponderanno ai nomi dei figli d'Israele, saranno dodici, secondo i loro nomi; saranno incise come dei sigilli, ciascuna con il nome di una delle tribù d'Israele.

Esodo 39:14 Le pietre corrispondevano ai nomi dei figli d'Israele, ed erano dodici, secondo i loro nomi; erano incise come dei sigilli; ciascuna con il nome di una delle dodici tribù.

Giosuè 4:3 e date loro quest'ordine: "Prendete da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti si sono fermati, dodici pietre; portatele con voi di là dal fiume, e collocatele nel luogo dove vi accamperete stanotte"».

Giosuè 4:8 I figli d'Israele fecero dunque come Giosuè aveva ordinato; presero dodici pietre di mezzo al Giordano, come il SIGNORE aveva detto a Giosuè, secondo il numero delle tribù dei figli d'Israele; le portarono con sé di là dal fiume nel luogo dove avrebbero passato la notte, e là le collocarono.

Giosuè 4:9 Giosuè fece rizzare pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l'arca del patto, e vi sono rimaste fino ad oggi.

Giosuè 4:20 E Giosuè fece rizzare in Ghilgal le dodici pietre che essi avevano prese dal Giordano.

1Re 18:31 Prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale il SIGNORE aveva detto: «Il tuo nome sarà Israele».


Gli evangelisti inoltre, ingenuamente fanno capire abbastanza bene, che le tribù d’Israele fossero 12 e che quindi 12 dovevano essere necessariamente gli apostoli che dovranno sedere, nella nuova creazione, su dodici troni per giudicare le dodici tribù d'Israele:




Matteo 19:28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele.

Luca 22:30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d'Israele.



- Incarico ricevuto da Dio:

Luca 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri,
e ai ciechi il ricupero della vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,

Luca 4:19 e a proclamare l'anno accettevole del Signore».

Luca 4:20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.

Luca 4:21 Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite».

=

Isaia 61:1 Lo spirito del Signore, di DIO, è su di me,
perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili;
mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato,
per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi,
l'apertura del carcere ai prigionieri,

Isaia 61:2 per proclamare l'anno di grazia del SIGNORE,
il giorno di vendetta del nostro Dio;
per consolare tutti quelli che sono afflitti;

- Il suo ministero fece vedere una gran luce:

Matteo 4:12 Gesù, udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea.

Matteo 4:13 E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali,
Matteo 4:14 affinché si adempisse quello che era stato detto dal profeta Isaia:

Matteo 4:15 «Il paese di Zabulon e il paese di Neftali,
sulla via del mare, di là dal Giordano,
la Galilea dei pagani,

Matteo 4:16 il popolo che stava nelle tenebre,
ha visto una gran luce;
su quelli che erano nella contrada e nell'ombra della morte
una luce si è levata».

Matteo 4:17 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino».

=

Isaia 8:23 Ma le tenebre non dureranno sempre
sulla terra che è ora nell'angoscia.
Come nei tempi passati Dio coprì di obbrobrio
il paese di Zabulon e il paese di Neftali,
così nei tempi a venire coprirà di gloria
la terra vicina al mare, di là dal Giordano,
la Galilea dei Gentili.

Isaia 9:1 Il popolo che camminava nelle tenebre,
vede una gran luce;
su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte,
la luce risplende.

Isaia 9:2 Tu moltiplichi il popolo,
tu gli largisci una gran gioia;
esso si rallegra in tua presenza come uno si rallegra
al tempo della mietitura,
come uno esulta quando spartisce il bottino.

- Guarirà zoppi, ciechi e sordi e annunzierà il suo Vangelo:

Luca 7:22 Poi rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che avete visto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, il vangelo è annunziato ai poveri.

=

Isaia 29:18 In quel giorno, i sordi udranno le parole del libro
e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre [cammineranno nella luce],
gli occhi dei ciechi vedranno;

Isaia 29:19 gli umili avranno abbondanza di gioia nel SIGNORE
e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d'Israele;



- Fu pieno di zelo per la casa di Dio:

Giovanni 2:13 La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme.
Giovanni 2:14 Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti.
Giovanni 2:15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole,
Giovanni 2:16 e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato».
Giovanni 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto:
«Lo zelo per la tua casa mi consuma».

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Salmi 69:9 Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me.

- Non fu creduto:

Giovanni 12:37 Sebbene avesse fatto tanti segni miracolosi in loro presenza, non credevano in lui;
Giovanni 12:38 affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia:
«Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?
A chi è stato rivelato il braccio del Signore?»

=

Isaia 53:1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunziato?
A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE?

- Ingresso a Gerusalemme su di un puledro d’asina; acclamato come re e come colui che viene nel nome del SIGNORE:

Matteo 21:1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli,
Matteo 21:2 dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me.
Matteo 21:3 Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà».

Matteo 21:4 Questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:

Matteo 21:5 «Dite alla figlia di Sion:
"Ecco il tuo re viene a te,
mansueto e montato sopra un'asina,
e un asinello, puledro d'asina"».

Matteo 21:6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato;
Matteo 21:7 condussero l'asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli e Gesù vi si pose a sedere.
Matteo 21:8 La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via.
Matteo 21:9 Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!»

=

Zaccaria 9:9 Esulta grandemente, o figlia di Sion,
manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme;
ecco, il tuo re viene a te;
egli è giusto e vittorioso,
umile, in groppa a un asino,
sopra un puledro, il piccolo dell'asina.

Salmi 118:26 Benedetto colui che viene nel nome del SIGNORE.
Noi vi benediciamo dalla casa del SIGNORE.

TRADIMENTO E MORTE

- Un apostolo diventa infedele, tradisce Gesù e poi viene sostituito:

Atti 1:15 In quei giorni, Pietro, alzatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone riunite era di circa centoventi), disse:

Atti 1:16 «Fratelli, era necessario che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù.
Atti 1:17 Perché egli era uno di noi e aveva ricevuto la sua parte di questo ministero.
Atti 1:18 Egli dunque acquistò un campo con il salario della sua iniquità; poi, essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero.
Atti 1:19 Questo è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nella loro lingua, "Acheldama", cioè, "Campo di sangue".
Atti 1:20 Infatti sta scritto nel libro dei Salmi:
"La sua dimora diventi deserta
e più nessuno abiti in essa";
e:
"Il suo incarico lo prenda un altro".

=

Salmi 41:9 Anche l'amico con il quale vivevo in pace,
in cui avevo fiducia, e che mangiava il mio pane,
si è schierato contro di me.

Salmi 109:8 Siano pochi i suoi giorni:
un altro prenda il suo posto.

- Tradito per 30 pezzi d’argento:

Matteo 26:14 Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti,
Matteo 26:15 e disse loro: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d'argento.
Matteo 26:16 Da quell'ora cercava il momento opportuno per consegnarlo.

E ancora:

Matteo 27:6 Ma i capi dei sacerdoti, presi quei sicli, dissero: «Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché sono prezzo di sangue».
Matteo 27:7 E, tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio perché servisse per la sepoltura degli stranieri.
Matteo 27:8 Perciò quel campo, fino al giorno d'oggi, è stato chiamato: Campo di sangue.
Matteo 27:9 Allora si adempì quello che era stato detto dal profeta Geremia: «E presero i trenta sicli d'argento, il prezzo di colui che era stato venduto, come era stato valutato dai figli d'Israele,
Matteo 27:10 e li diedero per il campo del vasaio, come me l'aveva ordinato il Signore».


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Zaccaria 11:12 Io dissi loro: «Se vi sembra giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare». Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento.
Zaccaria 11:13 Il SIGNORE mi disse: «Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo con cui mi hanno valutato!» Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nella casa del SIGNORE per il vasaio.

- Falsi testimoni usati contro di lui:

Matteo 26:59 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire;
Matteo 26:60 e non ne trovavano, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni.
Matteo 26:61 Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: «Costui ha detto: "Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"».

=

Salmi 27:12 Non darmi in balìa dei miei nemici;
perché son sorti contro di me falsi testimoni,
gente che respira violenza.

- Sarà muto , maltrattato e umiliato:


Isaia 53:7 Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la bocca.
Come l'agnello condotto al mattatoio,
come la pecora muta davanti a chi la tosa,
egli non aprì la bocca.

- Dirà di essere il Figlio dell’uomo , seduto alla destra della Potenza e che verrà sulle nuvole del cielo:

Marco 14:61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?»
Marco 14:62 Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo».

=

La risposta di Gesù è stata tratta sia da Daniele che dai Salmi:

Daniele 7:13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo;
egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui;
Daniele 7:14 gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.

Salmi 110:1 Salmo di Davide.
Il SIGNORE ha detto al mio Signore:
«Siedi alla mia destra
finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi».

Salmi 110:2 Il SIGNORE stenderà da Sion lo scettro del tuo potere.
Domina in mezzo ai tuoi nemici!

Salmi 110:3 Il tuo popolo si offre volenteroso
quando raduni il tuo esercito.
Parata di santità, dal seno dell'alba
la tua gioventù viene a te come rugiada.

- Flagellato, schiaffeggiato, sputato, lo circondarono e gli misero una corona di spine ( Giobbe 16:12 – Salmi 118:12,13 )

- Matteo 26:67 Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono,
Matteo 26:68 dicendo: «O Cristo profeta, indovina! Chi ti ha percosso?»

Matteo 27:27 Allora i soldati del governatore portarono Gesù nel pretorio e radunarono attorno a lui tutta la coorte.
Matteo 27:28 E, spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto;
Matteo 27:29 intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano, dicendo: «Salve, re dei Giudei!»
Matteo 27:30 E gli sputavano addosso, prendevano la canna e gli percotevano il capo.

- Marco 15:16 Allora i soldati lo condussero nel cortile interno, cioè dentro il pretorio, e radunarono tutta la coorte.
Marco 15:17 Lo vestirono di porpora e, dopo aver intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo,
Marco 15:18 e cominciarono a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!»
Marco 15:19 E gli percotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, mettendosi in ginocchio, si prostravano davanti a lui.

- Luca 22:63 Gli uomini che tenevano Gesù, lo schernivano percotendolo;
Luca 22:64 poi lo bendarono e gli domandavano: «Indovina, profeta! Chi ti ha percosso?»
Luca 22:65 E dicevano molte altre cose contro di lui, bestemmiando.

=


Isaia 50:6 Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva,
e le mie guance a chi mi strappava la barba;
io non ho nascosto il mio vòlto
agli insulti e agli sputi.

Giobbe 16:10 Aprono larga contro di me la bocca,
mi percuotono per oltraggio le guance,
si metton tutti insieme a darmi addosso.

Giobbe 16:11 Dio mi dà in balìa degli empi,
mi getta in mano dei malvagi.

Giobbe 16:12 Vivevo in pace ed egli m'ha scosso con violenza,
m'ha preso per la nuca, m'ha frantumato,
m'ha posto per suo bersaglio.

Giobbe 16:13 I suoi arcieri mi circondano,
egli mi trafigge i reni senza pietà,
sparge a terra il mio fiele.


Salmi 118:12 M'avevano circondato come api,
ma sono state spente come fuoco di spine;
nel nome del SIGNORE io le ho sconfitte.

Salmi 118:13 Tu mi avevi spinto con violenza per farmi cadere,
ma il SIGNORE mi ha soccorso.


- Calvario ( Salmi 31:9,10,11,12) + grido della folla: << Crocifiggilo!>> ( Salmi 31: 13)

Salmi 31:9 Abbi pietà di me, o SIGNORE, perché sono tribolato:
l'occhio mio, l'anima mia, le mie viscere si consumano di dolore.

Salmi 31:10 La mia vita vien meno per l'affanno,
i miei anni svaniscono nel pianto;
la forza m'è venuta a mancare per la mia afflizione,
si logorano tutte le mie ossa.

Salmi 31:11 A causa dei miei nemici son diventato obbrobrio,
un grande obbrobrio per i miei vicini,
e uno spavento per i miei conoscenti.
Chi mi vede fuori fugge via da me.

Salmi 31:12 Sono dimenticato completamente, come un morto;
sono simile a un vaso rotto.

Salmi 31:13 Perché odo le calunnie di molti,
tutto m'incute spavento intorno a me,
mentr'essi si consigliano a mio danno
e meditano di togliermi la vita.



- Riconosciuto dai romani come il Figlio di Dio:

Matteo 27:54 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente, costui era Figlio di Dio».


Marco 15:39 E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio!»


Luca 23:47 Il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Dio dicendo: «Veramente, quest'uomo era giusto».

=

Isaia 53:8 Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
e tra quelli della sua generazione chi rifletté
che egli era strappato dalla terra dei viventi
e colpito a causa dei peccati del mio popolo?



- Vesti tirate a sorte:

Giovanni 19:23 I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato. Presero anche la tunica, che era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso.
Giovanni 19:24 Dissero dunque tra di loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi»; affinché si adempisse la Scrittura che dice:
«Hanno spartito fra loro le mie vesti,
e hanno tirato a sorte la mia tunica».
Questo fecero dunque i soldati.

=

Salmi 22:18 spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica.

- Annoverato fra i peccatori:

Matteo 27:38 Allora furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e l'altro a sinistra.

=

Isaia 53:12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
egli dividerà il bottino con i molti,
perché ha dato sé stesso alla morte
ed è stato contato fra i malfattori;
perché egli ha portato i peccati di molti
e ha interceduto per i colpevoli.

- Oltraggiato durante l’agonia:

Marco 15:29 Quelli che passavano lì vicino lo insultavano, scotendo il capo e dicendo: «Eh, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni,
Marco 15:30 salva te stesso e scendi giù dalla croce!»
Marco 15:31 Allo stesso modo anche i capi dei sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l'uno all'altro: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso.
Marco 15:32 Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, affinché vediamo e crediamo!» Anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.

=

Salmi 22:7 Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:

Salmi 22:8 «Egli si affida al SIGNORE;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!»

- Gli viene dato aceto:


Matteo 27:34 gli diedero da bere del vino mescolato con fiele; ma Gesù, assaggiatolo, non volle berne.


Marco 15:36 Uno di loro corse e, dopo aver inzuppato d'aceto una spugna, la pose in cima a una canna e gli diede da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se Elia viene a farlo scendere».

=

Salmi 69:21 Hanno messo fiele nel mio cibo,
e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi.

- Trafitto:

Giovanni 19:34 ma uno dei soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue e acqua.
Giovanni 19:35 Colui che lo ha visto, ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è vera; ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi crediate.
Giovanni 19:36 Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura:
«Nessun osso di lui sarà spezzato».

Giovanni 19:37 E un'altra Scrittura dice:
«Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

=

Isaia 53:5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

Zaccaria 12:10 «Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme
lo Spirito di grazia e di supplicazione;
essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto,
e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico,
e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito.

- Invoca il Padre per perdonare coloro che deliberarono la sua morte:


Luca 23:34 [Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».]

=


Daniele 9:19 Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio per amore di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo».


Salmi 78:37 Il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli al suo patto.

Salmi 78:38 Ma egli, che è pietoso, perdona l'iniquità
e non distrugge il peccatore.
Più volte trattenne la sua ira e non lasciò divampare tutto il suo sdegno,

Salmi 78:39 ricordando ch'essi erano carne,
un soffio che va e non ritorna.

- Rimise il suo spirito nelle mani del Padre, per riscattarci dai nostri peccati:
Luca 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò.
=
Salmi 31:5 Nelle tue mani rimetto il mio spirito;
tu m'hai riscattato, o SIGNORE,
Dio di verità.
- Le tenebre dall’ora sesta all’ora nona coprono la terra e la terra tremò:

Matteo 27:51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono,
Matteo 27:45 Dall'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona.

Luca 23:45 il sole si oscurò. La cortina del tempio si squarciò nel mezzo.


=
- Salmi 82:4 Liberate il misero e il bisognoso,
salvatelo dalla mano degli empi!

Salmi 82:5 Essi non conoscono né comprendono nulla;
camminano nelle tenebre;
tutte le fondamenta della terra sono smosse.

- Isaia 5:29 Il suo ruggito è come quello di un leone;
rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda,
la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi.

Isaia 5:30 In quel giorno, egli muggirà contro Giuda,
come mugge il mare;
e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia,
e la luce che si oscura mediante le sue nuvole.


- Isaia 60:2 Infatti, ecco, le tenebre coprono la terra
e una fitta oscurità avvolge i popoli;
ma su di te sorge il SIGNORE
e la sua gloria appare su di te.


- Amos 8:9 Quel giorno», dice il Signore, DIO,
«io farò tramontare il sole a mezzogiorno
e farò oscurare la terra in pieno giorno.


- Geremia 13:16 Date gloria al SIGNORE, al vostro Dio,
prima che egli faccia venir le tenebre;
prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo,
e voi aspettiate la luce
ed egli ne faccia un'ombra di morte,
e la muti in oscurità profonda.


- Geremia 23:11 «Profeti e sacerdoti sono empi,
nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità»,
dice il SIGNORE.

Geremia 23:12 «Perciò la loro via sarà per loro come luoghi sdrucciolevoli in mezzo alle tenebre;
essi vi saranno spinti e cadranno;
poiché io farò venire su di loro la calamità,
l'anno in cui li visiterò», dice il SIGNORE.

- Il tempio si squarciò:


- 2Samuele 22:7 Nella mia angoscia invocai il SIGNORE,
gridai al mio Dio.
Egli udì la mia voce dal suo tempio.
Il mio grido giunse ai suoi orecchi.

2Samuele 22:8 Allora la terra fu scossa e tremò,
le fondamenta dei cieli furono smosse e scrollate,
perché egli era colmo di sdegno.

- Salmi 18:6 Nella mia angoscia invocai il SIGNORE,
gridai al mio Dio.
Egli udì la mia voce dal suo tempio,
il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi.

Salmi 18:7 Allora la terra fu scossa e tremò,
le fondamenta dei monti furono smosse e scrollate;
perché egli era colmo di sdegno.

- Rimise il suo spirito per riscattarci dai nostri peccati:

Luca 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò.
=
Salmi 31:5 Nelle tue mani rimetto il mio spirito;
tu m'hai riscattato, o SIGNORE,
Dio di verità.




- Sepolto con il ricco:

Matteo 27:57 Fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.
Matteo 27:58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse dato.
Matteo 27:59 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito,
Matteo 27:60 e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò.

=

Isaia 53:9 Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi,
ma nella sua morte, egli è stato con il ricco,
perché non aveva commesso violenze
né c'era stato inganno nella sua bocca.

- Resuscitato dopo tre giorni:


Matteo 12:40 Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.

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Giona 2:1 Il SIGNORE fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti.

- Resuscitato prima di decomporsi:

Atti 2:25 Infatti Davide dice di lui:
"Io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi,
perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso.

Atti 2:26 Per questo si è rallegrato il mio cuore, la mia lingua ha giubilato
e anche la mia carne riposerà nella speranza;

Atti 2:27 perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades,
e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione.

Atti 2:28 Tu mi hai fatto conoscere le vie della vita.
Tu mi riempirai di gioia con la tua presenza".

Atti 2:29 Fratelli, si può ben dire liberamente riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al giorno d'oggi tra di noi.
Atti 2:30 Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con giuramento che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti,
Atti 2:31 previde la risurrezione di Cristo e ne parlò dicendo che non sarebbe stato lasciato nel soggiorno dei morti, e che la sua carne non avrebbe subito la decomposizione.
Atti 2:32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato

E ancora:

Atti 13:34 Siccome lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia più a tornare alla decomposizione, Dio ha detto così:
"Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide".

Atti 13:35 Difatti egli dice altrove:
"Tu non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione".

Atti 13:36 Or Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato unito ai suoi padri, e il suo corpo si è decomposto;
Atti 13:37 ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto decomposizione.

=

Salmi 16:8 Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei;
poiché egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso.

Salmi 16:9 Perciò il mio cuore si rallegra,
l'anima mia esulta;
anche la mia carne dimorerà al sicuro;

Salmi 16:10 poiché tu non abbandonerai l'anima mia in potere della morte,
né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione.

Salmi 16:11 Tu m'insegni la via della vita;
ci sono gioie a sazietà in tua presenza;
alla tua destra vi son delizie in eterno.

E ancora:

Isaia 38:16 Signore, mediante queste cose si vive
e in tutte queste cose sta la vita del mio spirito;
guariscimi dunque, e rendimi la vita!

Isaia 38:17 Ecco, è per la mia pace che io ho avuto grande amarezza;
ma tu, nel tuo amore, mi hai liberato dalla fossa della decomposizione,
perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati.

Isaia 38:18 Poiché non è il soggiorno dei morti che possa lodarti,
non è la morte che ti possa celebrare;
quelli che scendono nella tomba non possono più sperare nella tua fedeltà.

- Dopo la sua risurrezione, i suoi santi risorgeranno:

Matteo 27:51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono,
Matteo 27:52 le tombe s'aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono;
Matteo 27:53 e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

=

Isaia 26:19 Rivivano i tuoi morti!
Risorgano i miei cadaveri!
Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere!
Poiché la tua rugiada è rugiada di luce, e la terra ridarà alla vita le ombre.



- Apparirà agli apostoli ed essi proveranno gioia:

Salmi 69:32 Gli umili lo vedranno e gioiranno;
o voi che cercate Dio, fatevi animo,

LA CROCEFISSIONE

Per capire il significato teologico della crocefissione è necessario fare un discorso a parte.

Incominciamo col dire che Pilato, secondo la versione degli evangelisti, non voleva affatto crocifiggere Gesù.

Tuttavia dovette avallare le richieste insistenti dei sommi sacerdoti:


Marco 15:13 Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!»

Marco 15:14 Pilato disse loro: «Ma che male ha fatto?» Ma essi gridarono più forte che mai: «Crocifiggilo!»

Luca 23:21 ma essi gridavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!»

Giovanni 19:6 Come dunque i capi dei sacerdoti e le guardie lo ebbero visto, gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; perché io non trovo in lui alcuna colpa».

Giovanni 19:15 Allora essi gridarono: «Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Crocifiggerò il vostro re?» I capi dei sacerdoti risposero: «Noi non abbiamo altro re che Cesare».

I romani solitamente "appendevano al legno", tutti coloro che erano accusati di brigantaggio e di attività sovversive.

Ma l'intento degli evangelisti non era quello di dimostrare che Gesù sia stato "appeso al legno", accusato di attività sovversive.

Secondo l'interpretazione di molti studiosi la crocifissione era considerata una pubblica infamia, addirittura una MALEDIZIONE divina ed un ABBANDONO DA PARTE DI DIO, come attestava la Torah ( Dt 21,22-23).

Sapendo ciò, adesso capirete il perchè i sommi sacerdoti volevano a tutti i costi “appendere al legno” Gesù!

Ma andiamo oltre!

L’ABBANDONO DA PARTE DI DIO, viene confermato dallo stesso Gesù prima di spirare:


Matteo 27:46 E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?» cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

Marco 15:34 All'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»

Ma queste parole furono dette davvero da Gesù?

A mio giudizio sono delle parole messe in bocca a Gesù e infatti le troviamo scritte, come al solito, nel Vecchio Testamento:

Salmi 22:1 Al direttore del coro. Su «Cerva dell'aurora». Salmo di Davide.
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito!


Salmi 43:2 Tu sei il Dio che mi dà forza;
perché mi hai abbandonato?


La crocefissione di Gesù, oltre a rappresentare l’abbandono da parte di Dio, rappresenta addirittura una MALEDIZIONE divina, come ci spiega colui che l’ha inventa…….Paolo di Tarso ( soprannominato l’apostata della legge):

Galati 3:12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse».
Galati 3:13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),
Galati 3:14 affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.

Andiamo avanti!

Analizziamo adesso i passi del Vecchio Testamento che hanno ispirato nello stesso tempo Saulo a crocifiggere Gesù:

Deuteronomio 21:22 Quando uno AVRA’ COMMESSO UN DELITTO passibile di morte, e viene messo a morte, lo appenderai a un albero.
Deuteronomio 21:23 Il suo cadavere non rimarrà tutta la notte sull'albero, ma LO SEPPELLIRAI SENZA INDUGIO NELLO STESSO GIORNO, perché il cadavere appeso è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità.

Esaminiamo adesso le parole evidenziate:

AVRA’ COMMESSO UN DELITTO

Quale delitto poteva aver commesso Gesù?

Quello che gli evangelisti hanno attribuito a Barabba:

Marco 15:7 Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba, insieme ad alcuni ribelli, i quali avevano commesso un omicidio durante una rivolta.

In poche parole gli evangelisti hanno fatto scontare a Gesù, le pene che sarebbero state riservate a Barabba se non fosse stato liberato.

Per quale motivo?

Siamo di fronte ai soliti richiami del Vecchio Testamento, infatti Isaia scrisse:

Isaia 53:4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava,
erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato;
ma noi lo ritenevamo colpito,
percosso da Dio e umiliato!

Isaia 53:5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

Isaia 53:6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via;
ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.

Andiamo avanti!

Deuteronomio 21:23 Il suo cadavere non rimarrà TUTTA LA NOTTE sull'albero ma LO SEPPELLIRAI SENZA INDUGIO NELLO STESSO GIORNO:

- Matteo 27:57 Fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù.
Matteo 27:58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse dato.

- Marco 15:42 Essendo già sera (poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato),
Marco 15:43 venne Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava anch'egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù.
Marco 15:44 Pilato si meravigliò che fosse già morto; e dopo aver chiamato il centurione, gli domandò se Gesù era morto da molto tempo;
Marco 15:45 avutane conferma dal centurione, diede il corpo a Giuseppe.

- Luca 23:50 C'era un uomo, di nome Giuseppe, che era membro del Consiglio, uomo giusto e buono,
Luca 23:51 il quale non aveva acconsentito alla deliberazione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatea, città della Giudea, e aspettava il regno di Dio.
Luca 23:52 Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Luca 23:53 E, trattolo giù dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo mise in una tomba scavata nella roccia, dove nessuno era ancora stato deposto.
Luca 23:54 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato.

- Giovanni 19:38 Dopo queste cose, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma in segreto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di poter prendere il corpo di Gesù, e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e prese il corpo di Gesù.
Giovanni 19:39 Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch'egli, portando una mistura di mirra e d'aloe di circa cento libbre.
Giovanni 19:40 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei.
Giovanni 19:41 Nel luogo dov'egli era stato crocifisso c'era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto.
Giovanni 19:42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.

Da notare che gli evangelisti (o qualche copista falsario), hanno voluto farci credere che Gesù sia stato tolto sulla croce nello stesso giorno in cui è stato crocifisso, poiché era la Preparazione e cioè la vigilia del Sabato.

Nella realtà come progettato dal fondatore Paolo di Tarso, il Cristo doveva essere tolto sulla croce nello stesso giorno, per adempiere alle prescrizione trovate in Dt 21,22-23.

L’aspetto più ridicolo della questione, è vedere molti studiosi di fama internazionale, affannarsi nelle ricerche con vari calendari e varie fonti, per risalire, con questi dati fraudolenti, all’esatta data della morte di Gesù.
Tuttavia alcuni studiosi razionali, si sono chiesti come mai, dal momento che il Sabato premeva, Gesù non venne semplicemente arrestato e tenuto in custodia fin dopo la festa, per poi processarlo e giustiziarlo tranquillamente e senza fretta, esattamente come è avvenuto per Giovanni il Battista.
I vangeli descrivono addirittura l’arresto, il processo, la sua condanna a morte e la sua sepoltura, come una gara contro al tempo: nella tarda sera del giovedì santo Gesù è arrestato; in piena notte viene portato nella casa del sommo sacerdote, che deve radunare il resto dei sacerdoti e i falsi testimoni, per poi passare il caso a Pilato nelle prime ore del mattino.

E’ come se oggi arrestassero un capo della mafia di notte e il tribunale aprisse appositamente di notte per giustiziarlo. E’ assurdo, come del resto è assurdo che di notte il sommo sacerdote riuscì a radunare tutti i sacerdoti e i falsi testimoni non esistendo tra l’altro in quel periodo, né i cellulari e né i telefoni.

Alla fine, mentre tutti andavano di fretta per giustiziarlo e condannarlo a morte, nessuno si era reso conto che il Sabato premeva e che avrebbe dovuto toglierlo sulla croce lo stesso giorno.

E’ una cosa assurda, ma i vangeli vogliono farci credere che tutti se ne fossero dimenticati!

Mi sembra evidente che questa gara contro il tempo sia stata ideata dagli evangelisti ( o da altri dopo di loro) per trovare una motivazione che avesse una minima tinta di credibilità, valida per togliere Gesù dalla croce nello stesso giorno in cui era stato crocifisso.

E’ evidente che chi scrisse dopo Paolo, non gli andasse bene che Gesù fu tolto dalla croce nello stesso giorno per MALEDIZIONE divina e per ABBANDONO DA PARTE DI DIO, come attestava la Torah ( Dt 21,22-23) e che il Sabato che pressava, fosse una soluzione alternativa per giustificare la sua deposizione dalla croce nello stesso giorno.

Tuttavia la crocifissione doveva avvenire, poiché senza di essa non si sarebbero realizzate molte profezie descritte nel Vecchio Testamento.

Come ho accennato in precedenza, sia la crocefissione che la risurrezioni di Gesù, fu un’invenzione fatta dal fondatore del nostro cristianesimo Paolo di Tarso e di fatti in Atti troviamo scritto:

Atti 17:2 e Paolo, com'era sua consuetudine, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture,
Atti 17:3 spiegando e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti. «E il Cristo», egli diceva, «è quel Gesù che io vi annunzio».
Atti 17:4 Alcuni di loro furono convinti, e si unirono a Paolo e Sila; e così una gran folla di Greci pii, e non poche donne delle famiglie più importanti.

Paolo disse “che il Cristo DOVEVA morire e risuscitare dai morti” ma………il Cristo non era già morto e risorto?

Oltre a ciò, è importante notare che Paolo di Tarso dimostrò e spiegò che il Cristo doveva morire per poi risorgere, attraverso le profezie e le prescrizioni contenute nel Vecchio Testamento.
Questo passo è molto importante, poiché ci suggerisce chiaramente, che la risurrezione di Gesù non sia stata “copiata” da altre divinità pagane, ma semplicemente ricavata dalle prescrizioni e dalle profezie contenute nel Vecchio Testamento.



CONCLUSIONI

Non credo si debba arrivare al punto di presumere che Gesù si sia comportato intenzionalmente in modo da far avverare in sé e nella sorte le predizioni dell’Antico Testamento. Tuttavia dobbiamo ragionevolmente ammettere che l’ intenzione esplicita degli evangelisti, era di evidenziare come le predizioni dell’Antico Testamento si fossero avverate anche nell’ultimo scorcio della vita di Gesù.

Che l’intenzione degli evangelisti fosse di far compiere in Gesù quasi tutte le profezie e le prescrizione contenute nell’ Antico Testamento, ci viene confermato dallo stesso evangelista Giovanni che mette in bocca a Gesù prima di spirare, le parole “ Tutto è compiuto”:

Giovanni 19:30 Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «Tutto è compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito.

Tuttavia c’è da dire, che gli evangelisti non hanno fatto compiere a Gesù la profezia più importante e cioè la liberazione d’Israele dagli oppressori Romani.

Gli ebrei tanto attendevano che arrivasse il messia liberatore dalla schiavitù, ma a quanto pare lo stesso Gesù non vi riuscì.

La cosa è stata tanto evidente e imbarazzante, che i Cristiani dovettero inventarsi più tardi le apparizioni di Gesù per giustificarla:

Luca 24:13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi;
Luca 24:14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute.
Luca 24:15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro.
Luca 24:16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano.
Luca 24:17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi.
Luca 24:18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?»
Luca 24:19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo;
Luca 24:20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso.
Luca 24:21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose.
Luca 24:22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro,
Luca 24:23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo.
Luca 24:24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto».
Luca 24:25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette!
Luca 24:26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?»
Luca 24:27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano.

Hanno dovuto mettere in bocca a Gesù addirittura la frase ” O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette ”, per giustificare il suo fallimento nella liberazione d'Israele.